"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

mercoledì 28 dicembre 2011

L'ERBA DELLA PAURA (SIDERITE-STACHYS RECTA)





Circa 25 anni fa ho cominciato la mia lunga e piacevole carriera di Erborista, dopo l'Università dovevo scegliere se andare a lavorare in una Farmacia e vendere "cose" fatte da altri o costruirmi un rapporto con le persone. La scelta che ho fatto è stata una delle migliori della mia vita, dopo mia figlia naturalmente.
Lo dico con orgoglio sono stata una "pioniera" dell'Erboristeria, conosco vita morte e miracoli delle ditte più grosse sul mercato e i loro prodotti.
Ma ho curato sempre in particolare modo la tradizione popolare e proprio in questa ho trovato le migliori soddisfazioni.
Ritornare a quando non esistevano i negozi, quando per raggiungere la "città" bisognava alzarsi alle tre della notte e camminare decine di km.
Quando i dottori si spostavano per le campagne a dorso di mulo e i più fortunati a cavallo, quando si affrontavano da soli tutti i problemi di salute con le "ricette" tramandate dalle nonne.
Nella zona dove abito c'è una tradizione particolarmente affascinante per l'uso e il modo di fare.
La famosa ERBA DELLA PAURA.


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LA STORIA
In Toscana si usa un'erba che cresce spontaneamente, chiamata volgarmente "erba della paura", in botanica SIDERITE ( Stachys recta ), è conosciuta di più per il suo uso esterno e il popolo l'utilizza per "curare" tutte quelle sensazioni di agitazione ed ansia, caratteristiche dopo piccoli o grandi shock.
E' conosciuta in buona parte della regione ed in alcuni paesi dell'Emilia Romagna. E' presente anche sulle Dolomiti, in Abruzzo e in Val d'Aosta .

LA RACCOLTA
Viene effettuata, secondo la tradizione, il 24 giugno, solstizio d'estate e viene conservata in mazzetti a forma di "pugno" che servono, come dice il popolo "a colpire la paura".

L'USO
Si prepara utilizzando una dose, il "pugno", in circa 4 o 5 litri di acqua (alcuni aggiungono un rametto di foglie di ulivo ,un pizzicotto di sale e un pezzetto di pane) facendo bollire lentamente il tutto per circa 45 minuti.
Il liquido ottenuto, previo intiepidimento e colatura, servirà a farsi "lavare" la paura. Il lavaggio deve sempre essere fatto da un'altra persona e con la stessa mano.
Si procede con l'immersione della mano nell'acqua e si deterge il viso, il collo davanti e le orecchie, le braccia con le mani sia sopra che sotto, le gambe dalla coscia ai piedi compreso il sottopiede, il tutto ripetuto complessivamente per tre volte. Mentre si fa questa operazione devono essere pronunciate queste parole

Col nome di Gesù di Maria
La paura la vada via
Col nome di Gesù e di San Pietro
La paura ritorni indietro.

Si ripeterà per tre giorni successivi che non siano il Martedì ed il Venerdì, quindi i giorni giusti saranno il Sabato, La Domenica ed il Lunedì , o almeno come dicono tutti " I GIORNI SENZA LA ERRE".

IL RISULTATO
E' immediatamente visibile in questo primo lavaggio : se il liquido assumerà di norma un aspetto "borraccinoso", come l'acqua di un fiume inquinato allora la "paura c'è".
Diminuirà al secondo lavaggio fino a scomparire con il terzo.
Se non sarà la paura a creare lo stato d 'alterazione nella persona, allora l'acqua rimarrà limpida fin dal primo lavaggio, procurando comunque uno stato di tranquillità specialmente notturna.
In Toscana alcune donne anziane continuano il tradizionale lavaggio, e tramandano il modus operandi solamente a donne che loro scelgono, mentre solo pochi raccoglitori la cercano.

venerdì 23 dicembre 2011

Buone Feste


Anche quest'anno il nostro solito appuntamento con Voi per augurare Buone Feste.
Ma prima permettetemi una piccola riflessione...

Stiamo vivendo giorni bui in cui non è più possibile aprire un giornale o accendere la televisione senza sentire che la politica, l'economia e la vita di tutti gli uomini sono nelle mani di pochi al potere che infischiandosene di tutti fanno conti su carta e non con il portafoglio.
GENTE e non riesco a trovare un'altra parla per definirli!!!!!...che

- NON HANNO MAI FATTO la spesa al supermercato
- NON SONO MAI ANDATI a comprare un abito nelle bancarelle dei mercati cercando non la qualità ma solo un prezzo accessibile alla proprie tasche
- NON HANNO MAI VISTO persone anziane con visi tristi scuotere continuamente il capo
- NON HANNO MAI TOCCATO con mano la povertà cominciare a fare da padrona nelle città
- NON HANNO MAI VISTO vecchi frugare nei cassonetti della spazzatura
- NON HANNO MAI VISTO facce tristi che non hanno voglia di dare o ricevere auguri (auguri per cosa poi non si capisce)
- NON HANNO MAI INCONTRATO occhi che vedono un futuro sempre più nero
- NON HANNO MAI FATTO la fila alle Poste per pagare bollette sempre più assurde di consumi inesistenti
- NON HANNO IN CASA ragazzi che non hanno più voglia di studiare perchè non avranno mai un lavoro
- NON CONOSCONO ragazze senza la volontà di innamorarsi per formare una famiglia e vivere insieme ad un compagno
- NON SANNO COSA VUOL DIRE non desiderare un figlio perchè non sai che futuro gli sarà riservato
- NON HANNO MAI PARLATO CON GLI ITALIANI per sapere che tipo di vita vivono ogni giorno

Troppo bello troppo comodo vivere fra loro in una casta sempre più inaccessibile e sempre più lontana e isolata dal popolo che in fin dei conti paga i loro stipendi da nababbi con un'enormità di sacrifici e di rinunce.
Mi chiedo come mai ancora non siamo ritornati ai servi della gleba, allo ius primae noctis, al diritto di vita e di morte su ogni abitante che ingenuamente ha eletto chi doveva rappresentare e difendere gli interessi dei più deboli.
In questo stato pre-natalizio mi viene a mente solo una poesia.
Non me ne vogliate troppo, ma sto rendendo pubbliche le idee della maggior parte degli Italiani che si sentono presi per il c...

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Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetelele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi)
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BUONE FESTE cari Lettori