"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...
(Khalil Gibran)
sabato 29 novembre 2008
MIELE: NO SOTTO L'ANNO
venerdì 28 novembre 2008
GRAPPA DI EUCALIPTO (liquore)
INGREDIENTI:
- 1 litro di grappa secca
- una manciata di foglie di eucalipto
- g 40 di miele
Fate macerare l'eucalipto in 1/4 di grappa dentro un vaso chiuso per 30 giorni agitando di tanto in tanto. Trascorso il periodo filtrare e preparare a parte la solita soluzione di miele e grappa riscaldandola lentamente a bagnomaria. Unitela al filtrato e consumate il liquore fresco nella dose di un bicchierino un'ora dopo i pasti.
La grappa di eucalipto vi solleverà dai disturbi delle vie respiratorie : tossi, catarri bronchiali, raffreddori.
POT-POURRI
venerdì 21 novembre 2008
IL GINEPRO
mercoledì 19 novembre 2008
ACETO AI LAMPONI O AI RIBES O ALLE MORE
martedì 18 novembre 2008
L'OLIO VERDE
Note informative dell'Azienda "Gli inimitabili" sul pistacchio di Bronte in cosmetica
sabato 15 novembre 2008
LE 13 PROPRIETA' SALUTARI DEL TE' VERDE
Ecco qui i benefici derivanti dal consumo di Tè Verde:
1. Abbassa i livelli di colesterolo ''cattivo'' (LDL) ed aumenta proporzionalmente i livelli di colesterolo ''buono'' (HDL). Ciò dimostra perchè coloro che bevono spesso Tè Verde possono mangiare anche il doppio di alimenti contenenti colesterolo tenendo sotto controllo i livelli di LDL.
2. Ferma la creazione di grumi di sangue che sono la causa della trombosi. Ciò è importante se consideriamo che la trombosi è una delle cause più frequenti di infarto.
3. Riduce la alta pressione sanguigna reprimendo l'angiotesina che causa appunto pressione alta.
4. Riduce i livelli di zucchero nel sangue. Inatti i polifenoli ed i polisaccaridi sono due importanti antiossidanti contenuti nel Tè verde che sono particolarmente attivi nel ridurre i livelli di zucchero nel sangue.
5. Protegge il fegato contro le tossine quali alcool e agenti chimici contenuti nel fumo delle sigarette.
6. Promuove la salute orale sopprimendo la creazione di placca e distruggendo i batteri che formano la placca stessa. distrugge anche i batteri che causano alito pesante.
7. Combatte i radicali liberi che causano l'invecchiamento.
8. Rinforza il sistema immunitario grazie all'alta concentrazione di polifenoli e flavonoidi.
9. Ha Proprietà antibatteriche ed antivirali. Recenti studi dimostrano che il consumo continuo di Tè Verde, inibisce la crescita di molti virus ed accelera la capacità di recupero da raffeeddori ed influenza. Inoltre elimina che alcuni batteri del sangue come staffilococchi, clostridum.
10. Stimola il Metabolismo, i processi brucia calorie ed è universalmente consigliato come un importante componente di una dieta salutare.
11. E' importante sapere che il Tè Verde è il solo Tè ad avere queste proprietà. Infatti il Tè Nero ad esempio, anche provenendo dalla stessa pianta del Tè, non apporta gli stessi benefici poichè viene prodotto fermentando le foglie del Tè e perde molti benefici salutari durante questo processo.
12. Il miglior modo di preservare tutti i benefici del Tè Verde è berlo costantemente (3,4 tazze al dì) e consumarlo appena preparato. Le bevande pronte a base di Tè verde che si trovano in commercio, non conservano le stesse caratteristiche di una sana tazza di Tè verde in foglia.
13. Inoltre bisogna fare una distinzione tra il Tè Verde sfuso in foglia ed il Tè in bustine che si trova in commercio. Vi siete mai chiesti perchè il Tè sfuso in foglia costi di più?
E perchè in oriente non vi servono mai bustine, ma bensì si consuma esclusivamente Tè sfuso in foglia?
La risposta è semplice: provate ad aprire una bustina di Tè e vedrete che il contenuto è formato da piccole parti della pianta del Tè. Invece il Tè sfuso in foglia è composto escusivamente dalle foglie più giovani della pianta del Tè, colte in un particolare periodo dell'anno. Sono queste foglie e solo queste che forniscono i preziosi benefici salutari caratteristici del Tè Verde.
"TISANE DIMAGRANTI"
giovedì 13 novembre 2008
LIQUERIZIA
Chi di noi non ha mai assaggiato la vecchia cara dolce liquerizia e si è ritrovato la bocca tutta nera?
Questo qualche anno fa, perchè adesso di nero c'è solo il colore del pezzo.
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GLYCIRRHIZA GLABRA L.
Leguminose
liquerizia,(E) licorice,(D) Sussholz,(F) règlisse
La "dolce radice" è una pianta diffusa tra il Mediterraneo e l'Asia(Cina); viene coltivata in Italia particolarmente nelle regioni centrali e meridionali, in Spagna, Turchia, Russia, sia a scopi officinali che per l'impiego nell'industria dolciaria. La liquerizia si comporta come specie infestante, invadendo rapidamente i coltivi. Si tratta di una pianta erbacea perennante, con foglie pennatosette e infiorescenze a grappolo, che raccolgono fiori papilionati color viola. I baccelli lomentacei contengono tra tre e cinque semi. Dalla pianta, robustamente radicata, si diffondono dei rizomi legnosi, che si sviluppano orizzontalmente, internamente colorati di giallo.
La liquerizia si raccoglie allo stato spontaneo o viene coltivata in Calabria, la più importante zona di produzione, mentre più modesto è il prodotto in Abruzzo, Puglia e Sicilia. Fin all'epoca feudale, la raccolta andava a integrare la produzione dei cereali, poichè le piante si sviluppavano dopo la raccolta del frumento. Numerose erano le fabbriche calabresi che trattavano i "conci"(le radici) a Castrovillari, Altomonte Bisignano; per ogni 100kg di radici si estraggono circa 20-25 kg di succo. L'estensione delle colture degli agrumi ha portato all'eliminazione progressiva della liquerizia, considerata infestante. Negli anni Ottanta in Calabria si sono prodotti 5000-6000 tonnellate di radici fresche.
La massa bruno-nera, raffreddando solidifica. Il sapore dolce è determinato dal glicoside glicirrizza, che ha un sapore dolcificante 50 volte superiore a quello del saccarosio; il sapore è però estremamente caratterizzato, di conseguenza non può essere utilizzato come succedaneo dello zucchero comune. Dalle radici e dai rizomi, raccolti d'autunno, si estrae la droga mediante bollitura e filtrazione successiva. I fasci di radici, portati dall'industria, sono prima suddivisi nelle parti diritte, a bastoncino regolare, messe in commercio tali e quali, mentre dalle rimanenti radici e dal resto si prepara l'estratto. Il prodotto solidificato viene preparato in stecche("bilie"). Ad uso officinale si preparano le radici decorticate e tagliate a pezzettini ("taglio tisana"). La liquerizia viene utilizzata dall'industria dolciaria e da quella farmaceutica, in questo caso soprattutto per prodotti contro la tosse. Nell'industria liquoristica entra a far parte degli amari e dei liquori di "erbe",può anche essere utilizzata come aromatizzante di tabacchi da pipa, oltre che di alcune birre. Le proprietà medicinali della liquerizia sono note fin dall'antichità, soprattutto quelle emollienti, diuretiche ed espettoranti.
Una "radice dolce" spontanea nelle zone temperate d'Europa è la Felce dolce, detta anche Liqueriza di monte (Polypodium vulgare L.); si tratta di una crittogama vascolare, dal cui robusto rizoma orizzontale, superficiale e bitorzoluto, coperto da squame brune e all'interno biancastro, si diparte una fronda quasi pennatosetta a lobi digitiformi. Il rizoma, masticato, ha sapore dolciastro, fresco, vagamente simile alla liquerizia; possiede azione colagoga, purgante, vermifuga.
Lo spumante per bambini!
Indovinate gli ingredienti.
riporto da un altro blog poiché la cosa mi disgusta mi scuso ma riporto il link
http://malarablog.wordpress.com/2008/11/06/cera-una-volta-laranciata/Ieri mi sono imbattuto in questa bella novità (almeno per me): lo spumante per bambini! Evviva! Ne sentivamo veramente il bisogno...
Devo ammettere che l'idea non è male, gli espetti del marketing che si sono inventati questa cosa hanno meritato il loro stipendio. I bambini non si sentiranno esclusi dai brindisi degli adulti e si abitueranno sin da piccoli a stappare una bottiglia in occasione delle feste, gli esperti di marketing ottengono così un doppio risultato: bambini felici e fidelizzati!
La cosa che però mi fa più schifo sono gli ingredienti (si non ho resitito, ho strappato l'etichetta e me la sono portata a casa...) che adesso vi elencherò approfondendo i loro possibili effetti collaterali (tumori, allergie etc etc).
Etichetta dello spumante per bambini Winx Club Party
"Bibita frizzante al gusto fragola, adatta a tutte le feste dei ragazzi.
Ingredienti: acqua, zucchero, anidride carbonica, correttore di acidità: E330, aromi naturali, edulcoranti: E950, E952, E954, conservanti: E202 E211, coloranti: E122, E131. Contiene una fonte di fenilanalina. Servire freddo. Senz'alcol."
Vediamo adesso cosa si nasconde dietro tutte queste sigle.
E330: Acido citrico. Non dovrebbe essere tossico o concerogeno.
E950: Acesulfame potassico. Edulcorante artificiale. Per molti cibi il suo uso non è stato approvato; The Center for Science in the Public Interest (CSPI) include questo dolcificante nella lista dei dieci peggiori additivi alimentari. Causa il cancro negli animali da esperimento e aumenta il rischio di tumore nell'uomo.
E952: Acido ciclamico. Edulcorante artificiale. Noto per causare emicrania e altre reazioni, può essere cancerogeno, ha causto danni ai testicoli delle cavie da esperimento. Vietato negli USA e nella Gran Bretagna a causa del forte rischio di cancro!
E954: Saccarina. Docificante artificiale. Fin dalla sua introduzione la saccarina è stata al centro di preoccupazioni sulla sua potenziale nocività. Durante gli anni '60 diversi studi hanno suggerito che la saccarina fosse un cancerogeno per gli animali. Da allora molti studi sono stati condotti sulla saccarina, con risultati controversi; lo studio del 1977 è stato criticato per via delle altissime dosi di saccarina date ai ratti, un valore ritenuto assolutamente irrealistico per un normale consumatore. La saccarina, infatti,si comporta come sostanza cancerogena se ingerita nella quantità di 4g/Kg in dose unica mentre le concentrazioni di tale dolcificante negli alimenti è nell'ordine de milligrammi. Finora nessuno studio ha evidenziato pericoli per l'uomo, alle dosi normalmente utilizzate.
E202: Sorbato di Potassio. Conservante. Non ci sono reazioni avverse consociute.
E211: Benzoato di Sodio. Usato come conservante come ingannatore dei sapori (per i cibi di scarsa qualità). Causa orticaria e aggrava l'asma!
E122: Cocciniglia. Colorante di sintesi. Può causare reazioni gravi ai soggetti asmatici e/o allergici all'aspirina. Vietato in Svezia, USA, Austria e Norvegia.
E131 Blu patent V (colorante). Vietato in Australia, USA e Norvegia.
Fenilanalina. Ami noacido essenziale. Nel caso di soggetti affetti da una malattia denominata fenilchetonuria, può determinare problemi neurologici.
Considerazioni e conclusioni
Quale è il senso? Spiegatemelo per favore! I bambini sono attratti dalla bottiglia colorata che riporta l'immagine delle loro "eroine" e quindi non bastava mettere un po' di acqua, zucchero, andiride carbonica e estratto di fragola?
Che vi hanno fatto di male i nostri bambini? Provo a spiegarvi una cosa cari produttori e ideatori di queste porcate: non è intelligente far ammalare i bambini perchè altrimenti chi li compra i vostri prodotti??? VERGOGNATEVI!
Spero con questo articolo di aver prodotto un po' di sana indignazione e vi chiedo di esternarla nei commenti e di diffondere l'informazione più che potete.
lunedì 10 novembre 2008
venerdì 7 novembre 2008
LA CUCINA TOSCANA (LA PANZANELLA)
giovedì 6 novembre 2008
ZUPPA DI MISO
mercoledì 5 novembre 2008
IL CUCCHIAIO DI LEGNO
martedì 4 novembre 2008
Dosi in Cucina
TAZZA:
1 tazza (da caffellatte) = 2,5 dl.
1 tazza di farina o zucchero = 150 gr.
NOCE DI BURRO = 20 gr.
BICCHIERE:
1 bicchiere (da vino) = 1,5 dl.
1 bicchierino (da liquore) = 0,5 dl.
CUCCHIAINO (di solito raso da tè):
1 cucchiaino = ½ cl.
1 cucchiaino di farina, sale, lievito… = 4 gr.
CUCCHIAIO (di solito raso da minestra):
1 cucchiaio = 1 cl.
10 cucchiai = 1 dl.
1 cucchiaio di farina, zucchero, pangrattato… = 10 gr.
1 cucchiaio di formaggio grattugiato = 5 gr.
Cominciò a rivestire quel bene prezioso. E da quel momento quel libro fu consulatato ogni volta che c'era una festa particolare o una ricorrenza per fare bella figura con gli ospiti e preparare un pranzo con i fiocchi. Ma vi svelo un segreto : mia madre lesse sempre quel libro ma poi continuò a cucinare come sapeva fare lei e ben presto quel libro fu dimenticato. Mi ricordo però che nelle prime pagine ce n'era una dedicata alle DOSI da utilizzare in cucina, e come mi è stato fatto giustamente notare, siamo talmente abituati a fare con cucchiai o ad "occhio" che ci siamo dimenticati a quanto corrisponde ogni dose da utilizzare.
(A proposito non lo dite a nessuno ma il libro di mia madre era il famoso ARTUSI!!)
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- 1 cucchiaino raso di ZUCCHERO 4g
- 1 cucchiaino di MIELE 7g
- 1 cucchiaino di OLIO 5g
- 1 cucchiaino raso di BURRO 5g
- 1 cucchiaino raso di MARMELLATA 5g
- 1 cucchiaino raso di FARINA 4g
- 1 cucchiaino raso di CACAO 4 g
- 1 cucchiaio colmo di PASTINA 14g
- 1 cucchiaio colmo di FIOCCHI DI MAIS 14g
- 1 cucchiaio colmo di RISO 18g
- 1 cucchiaio colmo di BURRO 15g
- 1 cucchiaio di OLIO 10g
- 1 cucchiaio fondo di OLIO 14g
- 1 cucchiaio colmo di MARGARINA 14g
- 1 cucchiaio colmo di ZUCCHERO 15g
- 1 cucchiaio di FORMAGGIO GRATTUGGIATO 15g
- 1 tazzina di CAFFE' 30g
- 1 tazza di THE 160g
- 1 tazza di CAFFELATTE 250g
- 1 bicchiere di ACQUA 130g
- 1 bicchiere di VINO 130g
- 1 piatto fondo di PASTA o RISO: Colmo al bordo esterno 120g Colmo nel bordo interno 80g Raso nel bordo interno 60g
- 1 piatto di MINESTRA (q.ta' di PASTA o RISO) Colmo al bordo esterno 60g Colmo nel bordo interno 45g Raso nel bordo interno 30g
- 1 FETTA BISCOTTATA 8-10g
- 1 BISCOTTO 6-8g
- 1 GRISSINO 5g
- 1 PANINO (ROSETTA) 50g
- 1 FETTA DI PANCARRE'
- 1 CRACKER 5g
- 1 vasetto di YOGURT 125g
- 1 coppetta di MACEDONIA 130g
- 1 grappolo di UVA piccolo 150g
- 1 PANINO (TARTINA) 30g
- 1 FRUTTO grande (MELA) 240g
- 1 FRUTTO medio (MELA) 140g
MELE AL FORNO
Siamo nuovamente qui con una ricetta !
L'ho ricopiata dal libro "Ricette per il diabete di tipo 2".
Non sapevo con cosa cominciare ...Crema di melanzane ? Orzo ai peperoni e gamberetti ? Sgombro al cartoccio? E perchè non cominciare dalla fine con un bel dolce?
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Mele al forno con granella alla cannella
Per 2 persone:
- 400 g di mele
- 30 g di farina integrale di frumento
- 50 ml di succo di mela (senza zucchero)
- 25 g di margarina morbida
- 1 cucchiaio di noci tritate
- 1 cucchiaio di fiocchi d'avena integrali
- 1/4 di cucchiaio di cannella macinata
- 1 puntina di chiodi di garofano macinati
- 1 cucchiaio raso di dolcificante
- 1 cucchiaio di succo di limone
PREPARAZIONE : 15 minuti circa
COTTURA IN FORNO: 15 minuti
1 - Lavare le mele, tagliarle in quarti e privarle del torsolo. Bagnarle con il succo di limone. Far scaldare il succo di mela. Aggiungere le mele a cuocere in pentola coperta per 5 minuti.
2 - Riscaldare il forno a 200°. Lavorare la farina e la margarina formando un composto. Aggiungere le noci, la cannella, i fiocchi d'avena, i chiodi di garofano in polvere e la metà del dolcificante; lavorare con le dita fino ad ottenere un composto da sbriciolare.
3 - Mettere le mele con il succo in una teglia da forno. Distribuire il composto sbriciolato sulla frutta e cospargere con il dolcificante rimasto. Cuocere in forno a 180° per 15 minuti. Servire caldo.
lunedì 3 novembre 2008
LIQUORI D'ERBE, GRAPPE MEDICINALI (parte terza)
I liquori per macerazione richiedono un' attrezzatura minima e di solito una buona cucina è di per sè fornita di tutto l'occorrente.
Bilancia: è essenziale per dosare gli ingredienti; meglio se di precisione, vanno comunque benissimo anche quelle per diete.
Cucchiai di legno: si trovano dappertutto e costano pochissimo. Servono per rimestare le spezie poste a macerare senza alterarne l'aroma.
Spezie: alcune le possiedono in quanto fanno parte degli aromi da cucina (menta, timo, noce moscata, cannella, basilico)le altre le acquisterete dall'erborista. Conservatele ben chiuse in vasi di vetro e saranno, oltre che necessarie, motivo di ornamento.
Bottiglie: i liquori si conservano in semplici bottiglie di vetro scuro, chiusi da un semplice tappo a corona. Nel caso di un liquore prezioso da tenere in serbo per un'occasione particolare, applicherete alla bottiglia una chiusura di sughero che sigillerete con ceralacca.
Zucchero: la quantità di dolcificante segnalata nelle ricette è puramente indicativa e può variare o addirittura essere tolta a seconda dei gusti.
Vasi: facili da trovare e fondamentali per i vostri fini, ottimi quelli di vetro trasparente con la guarnizione in gomma e la chiusura a leva. Resistono al calore e si possono smontare consentendo una perfetta pulizia. Si utilizzano indifferentemente sia nella forma quadrata che cilindrica, importante è tenerne di varie capienze, da un quarto di litro ad un litro e più.E' pure utile possedere un grosso vaso a volte di almeno due litri che potete procurarvi presso il vostro bottegaio. Dopo averlo pulito, lo conserverete per alcune ricette particolari.
Mortaio: è necessario per frantumare le spezie. Sceglietelo in marmo o in pietra.
Filtri: una volta i liquori si filtravano attraverso pezzuole di cotone o lino, il sistema è ancora valido anche se per comodità consigliamo le praticissime carte da filtro che troverete facilmente nei negozi di articoli sanitari.
DOSI
Prima di passare alla descrizione delle ricette, i liquori che preparerete hanno proprietà salutari, ma vanno sorbiti con moderazione affinchè non si trasformino in veleno per il fegato.
Adulti: non più di due mezzi bicchierini di liquore al giorno non diluito.
Astemi: mezzo bicchierino di liquore al giorno non diluito con almeno altrettanto volume di altra sostanza (acqua, latte, succhi, spremute, ecc.)
AVVERTENZA : mezzo bicchierino corrisponde alla dose di due cucchiai da minestra.
sabato 1 novembre 2008
IL CAFFE'
Il profumo inebriante di una tazza contenente qualche infuso ha da sempre attirato la curiosità e l'attenzione dell'uomo; il poter associare il rito della preparazione alla consumazione e riceverne anche effetti stimolanti, sono state le chiavi del successo delle principali bevande da infusione che oggi conosciamo.
Ogni giorno verso le 11 della mattina, dopo l'apertura della Borsa lascio il mio negozio e vado al "mio bar" (tutti i miei amici mi prendono in giro perchè lo chiamo il "mio bar"), e quando entro il solito rituale: "Buongiorno Lorena, il solito? Lo faccio subito o aspetto?" "Sì grazie, va bene subito, però ne voglio uno talmente buono che mi faccia passare una magnifica giornata". Non importa che sia estate o inverno, non importa quanta gente ci sia lo scambio di frasi è sempre lo stesso da mesi, ma non ci stanchiamo mai e il giorno che sono fuori e non lo faccio mi manca qualcosa . E quasi quasi il CAFFE' non sembra nemmeno avere il solito sapore!
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In Arabia l'uso di bere il caffè si può far risalire al XV secolo: da qui si espanse, da Aden e Moka, verso oriente in Persia e verso occidente in Egitto. L'introduzione del caffè ad Aden si attribuisce al Gran Muftì Gamaleddin, che nel 1459 ne importò l'uso dalla Persia. Attraverso Damasco e Aleppo il caffè arrivò a Costantinopoli, dopo la conquista turca. I Turchi usavano aromatizzare il caffè, che era servito carico e non zuccherato, con anice stellato, cardamomo ed essenza di ambra. Sarà proprio da Costantinopoli che i Veneziani lo faranno conoscere all'Occidente all'inizio del 1600. A Venezia infatti i primi caffè vennero aperti nel 1650 circa: il Caffè Florian sotto le Procuratie Nuove si inaugurò nel 1700. Quando i Turchi furono sconfitti alle porte di Vienna (1683), si usarono le grandi quantità di caffè che costituivano parte del bottino e, per la prima volta, l'amara bevanda venne zuccherata. Ben presto, ad opera degli Olandesi, si sperimentò la coltivazione nelle Indie orientali (1690) e poi nel Suriname, in Ameria meridionale(1718). Da qui, attraverso la Cajenna, venne contrabbandato in Brasile (1727). Da alcune piante coltivate a Parigi nel Giardino Botanico (Jardin du Roi) all'inizio del 1700, derivano le coltivazioni della Martinica, da dove poi le piante furono portate in Giamaica. Il successo del caffè nell' Europa continentale era divenuto tale da intaccare fortemente la bilancia dei pagameti. All'inizio del XVIII secolo il giardiniere reale di Federico il Grande di Prussia, un certo Timme, scoprì le proprietà della cicoria come succedaneo del caffè; per volere del re, che voleva risparmiare valuta, si impose la coltivazione della cicoria, dalla cui radice tostata si ricava una polvere aromatica, che dà un infuso scuro come il caffè, ma dal sapore tutto particolare. L'imposizione ebbe tale successo che la cicoria come bevanda fu largamente usata fino alla seconda guerra mondiale. Ciò determinò anche l'adattamento dei consumatori a un sapore leggero, conservato poi anche nei riguardi del caffè, che in Germania si consuma tuttora, molto diverso dall'espresso, tipicamente italiano. In Europa, il succedersi delle mutevoli condizioni economiche fece sì che gli strati meno abbienti della popolazione facessero ricorso anche ad altri surrogati del caffè, spesso troppo caro o addirittura introvabile, come orzo e semi di soia tostati.
IL MORTAIO
- Non devi combattere troppo spesso con un nemico, altrimenti gli insegnerai tutta la tua arte bellica.
- La modestia è solo l'arte di incoraggiare gli altri a scoprire quanto sei importante.
- Impossibile: è una parola che si trova solo nel vocabolario degli stupidi.
- La vendetta non ha preveggenza.
(NAPOLEONE BUONAPARTE)