"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

mercoledì 19 settembre 2012

Mango (Mangifera indica)

Dalle mie vacanze ho portato un po' di cose tra cui alcuni frutti di mango.
Certo avere una pianta di mango a Torino è da folli ... ma io sono abbastanza folle da provarci.

Per prima cosa ho provveduto  a far fuori il succulento frutto e vi assicuro che era da sogno.













Poi ho provveduto ad aprire il grosso seme, facendo molta attenzione a non tagliarmi una mano.






Ho estratto il seme che ricorda un grosso fagiolo.

L'ho messo per alcune ore (8)  in una soluzione di acqua e solfato di rame.

Per finire ho provveduto alla semina in un vaso e ora non resta che spettare...

Vi terrò informati...

L'anziano Bantu zanzibariano consigliava poi di metterlo a dimora in una bella buca in cui seppellire prima una bella testa umana. Ma è un concime difficile da reperire; anche se ho prova che la cosa funzione dato che vi è una strada a Zanzibar di molti chilometri, che porta alla foresta di Jozani, fiancheggiata da centinaia di alberi secolari di mango impiantati dai dominatori arabi sulle teste di schiavi.

martedì 18 settembre 2012

Il diabete nella tradizione siciliana

Il diabete, a causa della nostra alimentazione, è oramai una malattia sociale. Ma anche nell'antichità era una temibile malattia e i cosiddetti "guaritori" cercavano di tenere sotto controllo la glicemia con una serie i erbe che mi accingo ad elencare (vi ricordo che la Sicilia è la patria di famosissimi maghi e guaritori, uno per tutti, Giuseppe Balsamo conosciuto come Cagliostro).



Artemisia bianca
Erba ianca, Erva janca, Erva vranca

(Artemisia arborescens)

Si usavano i grappoli fioriti (maggio - settembre) di piccoli fiorellini gialli, essiccati in luogo areato e senza troppa luce. In forma di decotto in infusione prolungata anche 20 minuti.
Dall'Artemisia si ricava l'assenzio che non va mai usato con i sali di zinco, piombo e ferro. L'assenza è un veleno se non ben dosato.
L'artemisia è anche un sedativo e digestivo ma da usare con molta cautela per la sua tossicità.
La tradizione vuole che bruciandolo si sprigionino vapori che servono per accentuare i poteri psichici e medianici e per proteggersi da malefici.
L'infusione si usava per pulire specchi divinatori e sfere magiche.



 La ballota (Ballota hispanica), volgarmente nota come marrubbiu niuru e diffuso allo stato spontaneo negli incolti ai margini dei boschi o all'ombra dei cespugli, è una perenne della famiglia della menta (Lamiaceae) che viene usata attualmente in ambito erboristico come sedativo generale del sistema nervoso. Di norma si usa Ballota foetida, mentre B. hispanica citata non viene riportata di norma di uso corrente. In Sicilia quest'ultima viene popolarmente utilizzata per abbassare la glicemia. Tuttavia come riporta il Calcara nel suo Florula medica siciliana (1851) l'uso della ballota è affine a quella del marrubio, altra pianta fortemente amara che può contribuire a limitare l'assorbimento degli zuccheri introdotti con l'alimentazione.

Le foglie di pesco e di noce sono rimedi comuni contro il diabete. L'infuso di esse, raccolte allo stadio giovanile gioverebbe tradizionalmente a controllare l'iperglicemia. Proprietà riconosciuta soprattutto per le foglie di noce che vengono di norma utilizzate anche nella pratica erboristica attuale a tal fine.

Tra le altre piante usate per contrastare i problemi di glicemia citiamo alcune erbe alimentari di grande importanza nell'uso popolare e costituiscono un capitolo a parte nel trattamento della glicemia.
Prima tra tutte la Crepis vesicaria, nota come radicchiella  o rizzaredda, di sapore appena amarostico con proprietà depurative e ipoglicemizzanti. Cresce dal piano fino ai 1000 metri di altitudine ed è piuttosto comune negli incolti. Se ne raccoglie la rosetta di foglie basali prima della fioritura, da consumarsi di norma lessate in padella, da sola o accompagnata ad altre verdure di campagna.

Di uso analogo è Hypochaeris radicata, molto apprezzata come erba alimentare con il nome locale di cosc'i vecchia, di sapore analogo alla radicchiella e di preparazione simile. Condivide con la specie precedente anche l'habitat di crescita trattandosi di erbe molto comuni nelle campagne.

Ancora trattando di piante alimentari utili per abbassare la glicemia non si può non citare forse la più importante erba alimentare del territorio etneo, Brassica fruticulosa, localmente noto come cavuliceddu (con diverse desinenze in base alla zona di raccolta) e ampiamente utilizzato nella cucina popolare di Sicilia. Di sapore delicato e molto comune in campagna, consumata in numerose preparazioni.

Talvolta anche l'asparago selvatico (Asparagus acutifolius), molto comune al margine dei boschi, su terreni aridi e sassosi, ma anche in pianura in zone più umide, viene consumato allo scopo di abbassare la glicemia. Il suo uso a tal fine però è meno frequente rispetto alle specie sopra indicate.