"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

mercoledì 28 aprile 2010

CUBEBE


Pianta rampicante della famiglia delle Piperaceae, originaria dell'isola di Giava e coltivata nelle isole della Sonda e nelle Antille.

PARTI USATE
Il frutto.

PROPRIETÀ
Stimolanti, eccitanti.

PRESCRIZIONI E PREPARAZIONI
È specialmente impegnato, come balsamo copaive, nella cura della blenorragia.

POLVERE
in dose di gr 1 a 3 più volte al giorno.

ESTRATTO FLUIDO
in dose di gr 0,1 a 4 al giorno.

È più blando e più tollerato del balsamo copaive, ma l'uso prolungato provoca diarree.

lunedì 26 aprile 2010

CROTONTIGLIO


Albero della famiglia delle Euforbiaceae, indigeno delle isole di Giava, di Borneo e delle Filippine.

PARTI USATE
L'olio dei semi.

PROPRIETÀ
Revulsive e caustiche all'esterno, energicamente purgative in piccolissime dosi.

PRESCRIZIONI E PREPARAZIONI
In dose di 1/2 goccia a 2 gocce come purgativo nei casi di costipazione ostinata, come derivativo potente in certe malattie cerebrali o del midollo spinale, nelle coliche saturnine.
Si associa per lo più a qualche altro olio purgativo, o si somministra in pillole: gocce 2 in 8 pillole.
Per clistere, in dose di 3 a 5 gocce in olio d'oliva o di mandorle.
All'esterno, una dose di 6 a 8 gocce misto nella proporzione di 1 a 5 con olio di olive o di mandorle dolci, come energico revulsivo.

venerdì 23 aprile 2010

MOSTARDINA


Erba della famiglia delle Crocifere, alta circa 60 cm, a foglie sparse, a fiori piccoli bianchi, comune nei luoghi ombrosi e umidi.

Le foglie hanno proprietà risolventi e rubefacenti e se ne fanno cataplasmi da applicare nei casi di sciatica e lombaggini.

Tutte le parti della pianta sono stimolanti e assai efficaci come antiscrofoloso, antiscorbutico e depurativo.

ROTTLERA


Albero della famiglia delle Euforbiaceae, indigeno delle Indie orientali e dell'Australia.

PARTI USATE
La raschiatura della superficie esterna del frutto, nota sotto il nome di polvere di camata, di colore rosso-mattone sparsa di punti giallo verdastri.

PROPRIETÀ
Tenifughe.

PRESCRIZIONI
Dose per gli adulti gr 4 a 12:
per gli adolescenti gr 2;
per i bambini dai 3 sino ai 5 anni gr 1,50.

È un rimedio efficace e blando contro la tenia e perciò assai adatto per le donne e i bambini.

ROSOLIDA


DESCRIZIONE BOTANICA

Erba perenne della famiglia delle Droseraceae, con foglie radicali a rosetta, munite di peli rossicci sulla faccia superiore e sui margini, con stelo eretto con fiori bianchi racemosi. Il frutto è una capsula più lunga del calice, con semi minutamente striati.

HABITAT
I luoghi umidi della zona montana e submontana delle Alpi e più raramente dell'Appennino.

PARTI USATE

L'intera pianta.

PROPRIETÀ
Antispasmodiche.

PRESCRIZIONI E PREPARAZIONI


TINTURA
In dose di gocce 10 a 20 ripetute da 3 a 5 volte al giorno, sia semplice che associata a sciroppo di papavero.
ESTRATTO FLUIDO
In dose di gr 0,30 a gr 1 al giorno.

Nelle bronchiti acute, nella tosse convulsiva, nelle crisi asmatiche.

FORMULE

POZIONE CALMANTE

Gr 5 a 10 tintura rosolida, gr 50 sciroppo di menta, gr 100 sciroppo lattucario. A cucchiaini.

GOCCE ANTIASMATICHE
gr 2 per sorta tinture rosolida, aconito e belladonna, gr 10 tintura mirra.
Nelle crisi asmatiche, in dosi di gocce a 4 a 10 in acqua, ripetute 4 a 5 volte al giorno.

giovedì 22 aprile 2010

MORINE



Erba perenne della famiglia delle Globulariaceae, alta da 10 a 20 cm, con foglie caulinari alterne, sessili, lanceolate, comune sui colli e sui monti dell'Italia settentrionale e centrale.
Le foglie hanno proprietà purgative e diuretiche.

DECOTTO
gr 20 a 30 di foglie in gr 200 a 300 di acqua.

martedì 20 aprile 2010

EUGENIA AROMATICA


Albero della famiglia delle Mirtaceae, proprio delle isole Molucche e coltivate nei pesi tropicali.

PARTI USATE
I fuori non ancora sbocciati e disseccati, noti sotto il nome di chiodi di garofano.

PROPRIETÀ
Aromatiche, eccitanti del gusto e dell'olfatto, anestetizzanti locali. Anticamente era considerato come antisettico.
PRESCRIZIONI E PREPARAZIONI

INFUSO
gr 1 a 10 chiodi garofano in 1 litro d'acqua.

POLVERE
In dose di gr 0,50 a gr 2.

ACQUA DISTILLATA
In dose di gr 30 a 60.

TINTURA
Parti 1 chiodi di garofano polvere a macero per 10 giorni in parti 100 alcool a 80 gradi,in dose di gr 10.

OLIO VOLATILE
In dose di gocce 1 a 2.

Entra nella composizione di molti preparati stimolanti e aromatici.

EVONIMO


Arboscello della famiglia delle Celastraceae, indigeno dell'America settentrionale.

PARTI USATE
La corteccia della radice, di cui il principio attivo è costituito dal glucoside evonimina, che è tossico per il cuore.

PROPRIETÀ
Purgative e colagoghe.

PRESCRIZIONI E PREPARAZIONI
Estratto fluido, in dose di gr 2 a 4 come lassativo e di gr 4 a 7 come purgativo.
L'evonimo ha azione simile a quella del rabarbaro ed è considerato più efficace della cascara sagrada per combattere la stitichezza.

FORMULA
Pozione colagoga: gr 1 estratto fluido evonimo, gr 40 sciroppo semplice, gr 50 marsala, gr 5 estratto fluido centaurea, gr 100 acqua.
A cucchiaiate.

mercoledì 14 aprile 2010

ALIMENTI: AL BANDO I BIBERON DI PLASTICA CON IL BISFENOLO


Alimenti: anche in Italia si vieti il bisfenolo A negli imballaggi di alimenti per bambini come i biberon di plastica col Bpa già al bando in alcuni paesi.

Anche in Italia si vieti il bisfenolo A dopo che Canada, California, ed ora anche la Danimarca hanno deciso di bandire i biberon di plastica con Bpa, praticamente tutti quelli presenti sul mercato. Il paese scandinavo è il primo a prendere una decisione del genere in Europa, ma potrebbe essere seguito a ruota anche dalla Francia che ha già votato in Senato un disegno di legge che vieta l’uso del Bpa da tutti i contenitori per alimenti dedicati ai bambini.
Il pericolo di questa sostanza, meglio nota come Bisfenolo A, infatti, è proprio nell’esposizione continua a cui sono sottoposti i più piccoli. Il Bpa è considerato un distruttore endocrino che già a basse concentrazioni mette a rischio prostata e mammella, oltre che l’equilibrio del sistema neurologico e del comportamento.
La Danimarca ha introdotto un divieto temporaneo di bisfenolo A (BPA) nei materiali a contatto con tutti gli alimenti per i bambini per i timori della sostanza chimica in grado di inibire lo sviluppo del cervello. Il governo danese in particolare ha deciso di imporre il divieto per i bambini di 0-3 anni, come misura precauzionale dopo che i suoi esperti di sicurezza alimentare ha sollevato preoccupazioni che un basso livello di esposizione alla sostanza può inibire la capacità di apprendimento. Dal 1 Luglio 2010, sarà illegale la vendita di biberon per neonati, tazze di alimentazione e imballaggi per alimenti per l’infanzia che contengono BPA. Il Ministero dell’Alimentazione, dell’Agricoltura e della Pesca ha annunciato il periodo di transizione di tre mesi per consentire le scorte attuali di imballaggi per alimenti per bambini di essere “commercializzate”. Per questo motivo Giovanni D’AGATA componente nazionale del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, invita gli enti preposti in Italia ad eliminare ogni dubbio sui rischi per l’uomo convocando un incontro con gli esperti degli Stati membri dell’Unione europea per discutere sulla questione del Bisfenolo A visto che la comunità scientifica chiede da tempo una riflessione.

martedì 13 aprile 2010

POLLICE VERDE CASALINGO


Bastano pochi accorgimenti pratici per migliorare la salute di piante e fiori.

1 - Per vasi molto grandi e fioriere è meglio usare più gocciolatoi (a circa 30 cm l'uno dall'altro), in modo che l'acqua venga distribuita nel terriccio in modo più uniforme.

2 - Per vasi molto piccoli, il cui volume permette di trattenere una minore quantità di acqua, è meglio innaffiare piante e fiori più volte durante la giornata (mai durante le ore più calde) piuttosto che dare una maggiore quantità di acqua tutta in una volta sola.

3 - Ricoprire la superficie dei vasi con palline di argilla espansa (o con cortecce tritate) riduce il livello di evaporazione dell'acqua.

4 - Controllate periodicamente il sistema di irrigazione, verificando la tenuta di tubature e giunti. I gocciolatoi vanno puliti frequentemente dal calcare, lavandoli in acqua tiepida e aceto.

5 - Se vi allontanate da casa per lunghi periodi, vi conviene cambiare la batteria del sistema di irrigazione, soprattutto se dall'ultima volta che l'avete sostituita sono passati più di sei mesi.

6 - Più l'impianto è esposto alle intemperie e alla luce solare diretta, più la plastica invecchia. D'inverno i tubi vanno svuotati per evitare che la formazione di ghiaccio li rompa. Meglio smontare anche l'unità di controllo e il regolatore di pressione, oltre che togliere la batteria del timer.

lunedì 12 aprile 2010

CUCINA IN ORDINE


IGIENE

È tempo di fare le pulizie di primavera: ecco i consigli di manutenzione degli elettrodomestici. Le giornate si allungano. È il momento di fare il tagliando agli elettrodomestici della cucina: una corretta pulizia è fondamentale sia per la manutenzione sia per la riduzione dei consumi.

FRIGORIFERO E FREEZER

Staccate la resa di corrente e togliete gli alimenti (metteteli in una borsa termica). Pulite le pareti del frigorifero con un panno bagnato di acqua e detersivo per sgrassare (va bene anche quello dei piatti), poi risciacquate bene. Ricordatevi di togliere la polvere e sporco anche dalla serpentina che si trova dietro l'elettrodomestico. Per il freezer, rimuovete lo strato di ghiaccio con una paletta di plastica, poi pulite come per il frigorifero.

Abbiamo il 20% di crescita del consumo elettrico quando il ghiaccio del freezer è più spesso di 3 mm.

LAVASTOVIGLIE


Staccate la presa di corrente, togliete il cestello, estraete il filtro: pulitelo con uno spazzolino e risciacquatelo con acqua.
Svitate i bracci di lavaggio, togliete i residui di cibo con uno stecchino e risciacquate. L'operazione va eseguita periodicamente, a seconda dell'uso della lavastoviglie.

CAPPA ASPIRANTE

Estraete il vecchio filtro; pulite la griglia con acqua e detergente e poi sciacquatela.
Mettete il nuovo filtro nella griglia e rimontatela alla cappa.

NON INVITATELA A PRANZO


CATTIVI CONSIGLI
La pubblicità della Coca Cola spinge a consumarla a tavola. La formula giusta per l'obesità.


Riuscireste a immaginare Alberto Sordi nel film "Un americano a Roma", che accompagna al famoso piatto di spaghetti un bicchiere di Coca Cola? Francamente noi no.
Nella sua campagna pubblicitaria ,che si rifà agli anni Cinquanta, l'azienda americana invita gli italiani a mettere in tavola la famosa bevanda, con il motto:"la felicità in tavola ha trovato la sua formula".
In realtà la formula è quella dell'obesità, perché un solo bicchiere di Coca Cola contiene un equivalente di quasi 6 cucchiaini di zucchero (100 kcalorie). Suggerirne il consumo regolare a tavola è un messaggio profondamente sbagliato.
A fronte di quella che ormai è una vera epidemia di obesità, chiediamo maggiore responsabilità ai produttori: promuovere abitudini dannose rende un pessimo servizio alla salute collettiva.
Le bibite dolci, ricordiamolo, vanno consumate solo occasionalmente.

ELLEBORO BIANCO (Veratro)


VERATRUM ALBUM L.
Gigliacea delle parti temperate dell'Europa e dell'Asia. In Italia si trova, qualche volta in grande quantità nei pascoli montani, specialmente umidi,delle Alpi e dell'Appennino.
VELENOSA!

LA PIANTA
È un'erba perenne, con rizoma breve verticale che termina nel fusto aereo; quando, nell'autunno, il fusto che ha portato i fiori muore, si sviluppa una gemma laterale, che darà un altro tratto di rizoma con foglie e (magari dopo 4-5 anni) un nuovo fusto. Quindi il rizoma appare formato di due pezzi, inseriti uno sull'altro a baionetta (i pezzi più vecchi sono morti).
La pianta ha generalmente un solo "fusto", alto fino a un metro o più e fiorifero in alcune piante, più basse e sterile nelle altre. Ma se raccogliamo uno di questi "fusti sterili", possiamo vedere, specialmente se lo lasciamo seccare, che è formato dalle guaine delle foglie, infilate una nell'altra, guaine che possiamo "sfilare" facilmente.
È quindi un falso fusto (come nella cipolla e nell'aglio che non fioriscono). La lamina è in tutte ellittica (fino a 15x10 cm e più), glabra sulla faccia superiore, pubescente sull'inferiore, pieghettata per il lungo, con numerosissimi nervi paralleli, alcuni dei quali più grossi degli altri.
I fusti fertili sono veri fusti, grossi fino a 1 cm, midollosi.
I fiori sono in pannocchia terminale, poligami (parte ermafroditi, parti maschili, il perigonio nella forma tipica è bianco all'interno e verdognolo all'esterno; nella var.,Lobelianum molto più comune da noi, è tutto verdognolo. Rimane anche a circondare il frutto, che è una cassula setticida, lunga poco più di 1 cm, con pochi semi alati.

LA DROGA
Il rizoma si raccoglie nell'autunno. È lungo 5-7 cm, grosso un dito circa. La parte più vecchia è bruno-nerastra, con numerose radici grosse 2-3 mm; la più giovane, spesso inserita sulla vecchia un po' lateralmente, è di un colore più chiaro e termina con un cappuccio di guaine foliari. La superficie di sezione è di un colore bianco sporco, con una linea giallo-bruna che divide la corteccia dal cilindro centrale. La corteccia è grossa da 1/5 a 1/3 del raggio, con qualche sottilissimo fascio fibrovascolare; nel cilindro interno i fasci sono numerosi sparsi: in sezione appaiono come puntini (quelli tagliati trasversalmente), o come lineette (quelli che si ripiegavano in fuori per andare alle foglie, e sono venuti tagliati per il lungo).
È inodoro (la polvere annusata provoca starnuti), amaro o dolciastro. Masticato "brucia": il bruciore dura parecchi minuti ed è seguito poi da un senso di formicolio e di fresco.
La reazione dell'amido è intensa.
Si secca o tale quale, solo ripulito dalla terra, o privato delle radici e tagliato trasversalmente a pezzi.

RICONOSCIMENTO
L'elleboro verde e il nero non hanno in comune col bianco che il nome volgare. L'elleboro verde americano è il Veratrum viride, affine al nostro ma non uguale (quindi non si confonda con le varietà verde dell'elleboro bianco).

L'elleboro bianco contiene alcaloidi (protoveratrina, jervina, pseudojervina, ma non veratrina). Si usa all'esterno contro certi parassiti della pelle (pulci, pidocchi, scabbia, ecc.), all'interno come emetico, purgante drastico, come sedativo. Entra nella composizione di certi polveri da "tabaccare". È iscritto nelle Farmacopee svizzera e tedesca, ma va usato con molta prudenza per la sua tossicità. Si usa specialmente in veterinaria. Da noi è poco richiesto.

mercoledì 7 aprile 2010

ELLEBORO (Rosa di Natale)








In certi luoghi della Lombardia e del Trentino lo chiamano anche bucaneve: il vero bucaneve (Galanthus nivalis L.) è una amarillidacea a fiore pendente, coi tre tepali esterni allungati bianchi e i tre interni brevi, verdicci; con l'elleboro non ha in comune che la fioritura invernale.


HELLEBORUS NIGER L.

Ranuncolacea dei boschi montuosi dell'Europa centrale; n Italia si trova sulle Alpi e sugli Appennini, abbondantissimo in alcune vallate a terreno calcareo, raro o mancante altrove.
VELENOSA!

LA PIANTA

È un'erba perenne; il rizoma strisciante porta poche foglie con lungo picciolo, pedate (cioè divise in 5-9 segmenti, la cui disposizione ricorda quella dei fiori di una cima scorpioide. I segmenti sono oblungo-obovati (6-12x3-4 cm) di colore verde scuro, grossi, coriacei; il margine è seghettato nel terzo superiore, intero nel resto.
Fiorisce in dicembre-gennaio.
Gli scapi (uno o più per ogni rizoma) sono alti 12-20 cm, e portano 1-3 brattee piccole (lunghe circa 1 cm), ovali, intere e 1-2 fiori inodori, larghi 5-8 cm. Il perianzio è formato da cinque pezzi bianchi, sfumati di rosso all'esterno. Fra il perianzio e gli stami è una serie di nettari in forma di tubo, verdi, lunghi pochi millimetri. Gli stami sono molti, i carpelli sono da tre a sette, ciascuno con più ovuli. Ogni carpello da un follicolo verde, con semi neri.

LA DROGA
Il rizoma si raccoglieva in maggio-giugno (adesso quel poco che si adopera, anche come purgante, si raccoglie anche nell'autunno o alla fine dell'inverno). È grosso 5-10 mm lungo una decina di cm, ramificato, tortuoso e spesso aggrovigliato, quasi nero. La parte superiore porta numerose sporgenze larghe 3-4 mm, terminate in una cicatrice concava: sono avanzi degli scalpi. La frattura è facile, con superficie irregolare, bianco-sporca. La corteccia è grossa circa 1/3 del raggio. I fasci sono una ventina, stretti, disposti uniformemente come tanti raggi, divisi da raggi midollari.
Le radici sono numerose, generalmente semplici, grigio-nere, grosse 2-4 mm. Il cilindro centrale è grosso meno di 1 mm: con una buona lente si può vedere che l'insieme dei fasci forma per lo più una stella a 4-5 punte (spesso forma un cerchio regolare, senza punte sporgenti).
L'odore è debole, sgradevole, il sapore prima dolciastro, poi subito amaro acre, poco persistente. Reazione dell'amido positiva.
I rizomi si seccano interi, liberati o no dalle radici.

RICONOSCIMENTO

Qualche autore consigliava di lasciare al rizoma una foglia, per distinguerlo da altri somiglianti. L'elleboro verde, comunissimo nei boschi e fra le siepi di tutta Italia, è più alto e più snello in tutte le sue parti. Le foglie hanno i segmenti lanceolati (fino a 20x3-4 cm) e seghettati su tutto il margine; le brattee sono divise come le foglie, i fiori sono 3-5, larghi 5-6 cm, di colore bianco-verde, odorosi. Il rizoma è generalmente più allungato e diritto, o almeno meno aggrovigliato, ma qualche volta identico a quello nero. I fasci sono quasi sempre riuniti a formare 4-6 gruppi divisi da raggi midollari più larghi, ma qualche volta sono uniformemente distribuiti come quelli del nero. Le radici sono press'a poco come quello del niger; i fasci formano una stella che può avere anche 6-8 punte, ma per lo più ne ha 4-5, come nel niger.
L'Helloborus foetidus ha un vero fusto eretto, alto fino a mezzo metro, che porta foglie più piccole e a segmenti anche in proporzione più stretti che quelli del viridis. I fiori sono numerosi, piccoli, pendenti, in forma di campanella, coi sepali verdi orlati di rosso. Il rizoma è diritto: i fasci formano un anello continuo o quasi, con sottile midollo.
Spesso è stato trovato mescolato all'elleboro il rizoma di Actaca spicata. La pianta si riconosce per le foglie 2-3 volte pennatosette a segmenti ovato-lanceolati e i fiori piccoli, in piccole pannocchie: è l'unica ranuncolacea nostrana con frutto a bacca (la bacca è nera con un grosso seme). Il rizoma è diritto, un po' appiattito e ha, sui margini, gemme nere, coniche, distiche. È più legnoso che quello dell'elleboro.
L'elleboro nero e il verde contengono due glucosidi: elleborina, la cui azione sul cuore somiglia a quella della digitale, ed elleboreina, del gruppo delle saponine. Entrambi sono velenosi e irritatissimi sullo stomaco e sull'intestino. Si usavano come medicamenti per il cuore e diuretici. Il nero, meno comune del verde e meno attivo, era preferito forse perché anche meno velenoso. Attualmente la richiesta è molto debole: si usano piuttosto come purganti, ma sono pericolosi.

Nella montagna bolognese i contadini usano l'elleboro verde (il nero manca) come drastico per gli uomini e non sono rari gli avvelenamenti mortali.
Ancora più spesso lo infilano in un foro praticato nella giogaia dei bovini o nel padiglione dell'orecchio dei maiali malati, dove da un ascesso (ascesso di fissazione), che quando guarisce lascia nell'orecchio un foro largo 2-3 cm. In certi anni, nei quali sono scoppiate epidemie fra i maiali, capita spesso di vederne con un orecchio così forato: sono stati curati con l'elleboro (in dialetto erba dal mel ziton: l'elleboro verde è detto maschio ed è molto preferito al foetidus, detto femmina).

Curiosità link

sabato 3 aprile 2010

TANTA SERENITÀ A TUTTI


Non starò a farVi i soliti Auguri di sempre.

Sono qui invece a ricordarVi che anche in questi giorni, in cui ognuno di noi può gioire e festeggiare, ci sono ancora nel mondo persone che soffrono non solo per le malattie, che purtroppo devono affrontare, ma anche e soprattutto per lo stato di terrore e di crudeltà che stanno vivendo.

Paesi dove la libertà di parola di istruzione di religione sono assenti,

paesi dove chi governa vive nel lusso più inconcepibile, mentre il resto del popolo soffre la fame la miseria,

dove la crudeltà dell'esercito che deve sedare la "ribellione" di chi è affamato finisce sempre in un "bagno" di sangue,

dove chi va in pace per portare la pace spesso viene sequestrato e ucciso,

dove le armi fanno da padroni,

dove gli stupri verso le donne o le bambine sono visti come la cosa più naturale,

dove la mutilazione è una cosa ignobile ma che viene tranquillamente usato come un gioco,

dove la droga l'AIDS la morte di centinaia di bambini denutriti è diventata quotidianità e non vergogna,

dove la vita di una persona è breve perché le condizioni di vita sono al limite della vita!,

dove sembra che non esista né pietà né amore né credo religioso,

dove..... dove..... dove...... dove.......

SE OGNUNO DI NOI HA UN PO' DI COSCIENZA RIEMPIRÀ DA SÉ GLI SPAZI CHE HO LASCIATO, GUARDANDO ANCHE VICINO ALLA PROPRIA CASA, AL PROPRIO POSTO DI LAVORO CHI RISPETTO A NOI VIVE UNA CONDIZIONE SOCIALE PIÙ DISAGIATA SIA A LIVELLO ECONOMICO CHE LAVORATIVO.
PENSIAMO A QUELLI CHE SONO STATI LICENZIATI, ALLE DONNE CHE SUBISCONO VIOLENZE, AI BAMBINI IN MANO AI PEDOFILI, AGLI ANZIANI SOLI CHE CON POCHI EURO DEVONO ARRIVARE ALLA FINE DEL MESE E C'È CHI INVECE L'UNICA COSA CHE RIESCE A FARE È CONTROLLARE I PROPRI CONTI CORRENTI E AUMENTARSI LO STIPENDIO.

Se riuscite a fare questo senza inorridire e vomitare per tutto quello che di inumano esiste al mondo allora solo allora
Vi augurerò BUONA PASQUA.
A presto
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