"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

sabato 27 febbraio 2010

FOGLIE (superstizioni)


Quando gli alberi si riempiono di foglie, significa che vogliamo rinnovarsi e vestirsi di nuovo con la primavera.

Se è una gradevole visione, osservare gli alberi pieni di foglie e fiori nella realtà, lo è anche in sogno; sognare foglie verdi, predice un futuro di successi, comodità e spensieratezza.

Se in sogno ci appaiono foglie secche, preannunciano malattie, inganni e depressione; se sognamo, invece, un gruppo di foglie ammucchiate, indicano debolezza di memoria.

FIORI (superstizioni)


Coronano sempre le feste più belle della nostra vita, ma anche i giorni più neri e infelici. Sognare fiori freschi, indica una buona ventura, saggezza e felicità; se sognamo fiori calpestati, predicono problemi ed illusioni in amore. Sognare fiori gialli indica alle donne in gravidanza imminente. Tra i fiori, il fiordaliso riveste una certa importanza, soprattutto per trarre auspici dai sogni. Se ci capita, infatti, di sognare il fiordaliso, indica desideri puri ed animo generoso. Su questo fiore vi è anche una superstizione presso gli zingari: se raccogliamo un mazzo di fiordalisi e li poniamo sul davanzale di una finestra, hanno la virtù di legare a noi l'amato.

venerdì 26 febbraio 2010

CALCOLI BILIARI


Si tratta di sabbia biliare o di grosse pietre, la sintomatologia è la stessa: acidità e bruciori di stomaco, digestione difficile, stitichezza, mal di testa, nausea,... tutta una serie di malanni che avvelenano l'esistenza e che possono condurre fino alla crisi di colica epatica atrocemente dolorosa.
Naturalmente, quando il calcolo è troppo grosso, non si può sperare di curarlo con i soli mezzi naturali e, se causa troppi disturbi, è meglio ricorrere al chirurgo per eliminarlo. Nel frattempo, bisogna far ripetere cure con la seguente tisana:

- ALBURNO DI TIGLIO

Si potrà associarlo, inoltre, vantaggiosamente ad altre piante:

- 10 gr lino
- 10 gr parietaria
- 10 gr migliarino(semi)
- 10 gr menta
- 10 gr alburno di tiglio
Mettere a bollire questa miscela per cinque minuti (non di più) e lasciate poi in infusione per altri dieci minuti.
Prendetene una tazza, quattro volte al giorno in periodo di crisi e, in seguito, due volte al giorno per periodi di tre settimane ogni mese.

giovedì 25 febbraio 2010

GRAPPA DI BETULLA


INGREDIENTI

- un pugno di foglioline primaverili di betulla fresche
- 1 litro di grappa
- 50 gr di miele

Macerare le foglioline di betulla in 1/4 di litro di grappa per una ventina di giorni. Agitate ogni tanto e trascorso il periodo filtrate. Fate sciogliere il miele nella grappa ponendolo dentro un pentolino che scalderete pazientemente a bagnomaria. Uniteli al filtrato e consumate il liquore fresco nella dose di due mezzi bicchierini al giorno lontano dai pasti.

La grappa di betulla ha funzioni diuretiche, depurative, antireumatiche, e migliora la circolazione sanguigna.

mercoledì 24 febbraio 2010

ERNIARIA


(Herniaria glabra L.)

Cariofillacea molto diffusa nel Vecchio Mondo. In Italia si trova qua e là nei luoghi aridi, dalla pianura alla montagna, generalmente in piccola quantità. La droga si importa.
LA PIANTA
È una piccola erba perenne, con molti fusti striscianti, lunghi fino a un palmo, fittamente ramificati. Le foglie sono piccole, obovate o ellittiche, allungate (circa 4x2 mm) ristrette ala base in un brevissimo picciolo, intere, glabre. Le inferiori sono opposte, le superiori alterne. Le stipole sono piccolissime, scariose, sfrangiate. Molto caratteristici sono i fiori sessili, raccolti in densi glomeruli, alla loro volta così fitti su brevi rami, da dare a questi l'aspetto di spighe fogliate. Il calice a cinque sepali verdi piccolissimi(il fiore aperto è largo 1 mm), la mancanza della corolla sostituita da cinque brevissimi staminodi, gli stami giallo-verdi, situati uno nella cavità di ogni sepalo, fanno sì che solo con la lente si può vedere se il fiore è aperto. Il frutto è un otricolo.
È glabra o appena pubescente. La var. hirsuta (Herniaria hirsuta L.) è pelosa (secca e grigiastra): ogni sepalo termina con una lunga setola.
LA DROGA
Si usa l'erba.

RICONOSCIMENTO
Ho visto prendere per erniaria quasi tutte le piccole erbe striscianti dei lastricati, dalla correggiola alle piccole euforbie.
La correggiola ha le foglie tutte alterne sempre più grandi, con ocree molto più grandi delle piccole stipole dell'erniaria e fiori più grandi e bianchi all'interno; le euforbie hanno il latice bianco: anche a secco si trova sempre qualche frutto sporgente dai ciati.
La migliarina (Polycarpon tetraphyllum L.), affine all'erniaria e molto più comune, si riconosce per le foglie più grandi, generalmente in verticilli di 4, e per i fiori pedicellati, in corimbi terminali.
L'erniaria contiene specialmente saponine. Si è usata contro l'ernia (e da questo uso ha avuto il nome); attualmente si usa come diuretico. Da noi è pochissimo richiesta.

martedì 23 febbraio 2010

NOCCIOLO


(Corylus avellana L.)

DESCRIZIONE

Arbusto senza odore, cresce in zona collinare e submontana formando siepi e macchie. Con i rami, i rabdomanti fanno le bacchette peer cercare l'acqua nel sottosuolo. È un vegetale molto antico, già esistente nell'era terziaria.

PARTI DA USARE
Le foglie si raccolgono in estate. I frutti, molto nutritivi, sono più digeribili delle noci.

PROPRIETÀ CURATIVE
Azione astringente e tonica venosa, blocca i fenomeni diarroici e regola la sudorazione e l'escrezione sebacea della cute.

INDICAZIONI
Emorroidi, vene varicose, varici, flebiti, emorragie nasali, diarrea, ipersudorazione e iperescrezione sebacea.

MODALITÀ D'USO
Si prepara un decotto con 1 cucchiaio per tazza, e se ne bevono 2-3 lontano dai pasti. Per uso esterno, 2 cucchiai per tazza e lavaggi, frizioni e massaggi sulle parti interessate.

AVVERTENZE

Sconsigliato l'uso interno ai sofferenti di stitichezzza.

LA RICETTA

BISCOTTINI ALLE NOCCIOLE

Montare a neve 3 albumi con 4 cucchiai di zucchero. Uniteli a 200 gr di nocciole tostate e macinate e 150 gr di corn flakes. Mescolare delicatamente, formare dei mucchietti e cuocerli a calore moderato per 1 ora con la porta del forno socchiusa. Fare raffreddare bene.

ERICA


(Erica L. e Calluna Hull.)

DESCRIZIONE

Arbusti spontanei ramosi, dai fiori violetti; crescono nel nord e al centro. Le api ne traggono il nettare per il miele scuro, vera ghiottoneria. Con la radice si fabbricano pipe. Sono dette anche Brugo, perchè con le branche ramose si fanno le scope di brugo (da giardino).
PARTI DA USARE
Le sommità si recidono alla fioritura, da luglio a settembre. Vanno utilizzate fresche.

PROPRIETÀ CURATIVE
Antinfiammatorie, antisettiche delle vie urinarie, astringenti.

INDICAZIONI
Infiammazioni urinarie (cistiti, cistopieliti, uretriti), diarrea. Pelle irritata e arrossata, foruncolosi (sciacqui, bagni e gargarismi).

MODALITÀ D'USO
Il decotto si prepara con 1 cucchiaio da dessert per tazza, 1-2 tazze al giorno. Per uso esterno, si impiegano 2 cucchiai per tazza.

AVVERTENZE

Rispettare le dosi consigliate.

CURIOSITÀ

In astrologia questa pianta è favorevole al segno dell'Ariete, e dona vigore a tutti gli altri segni.
È infatti il simbolo di Marte perchè spontanea, dritta e forte come i "guerrieri".

giovedì 18 febbraio 2010

ANGELICA


(Angelica archangelica L.)

DESCRIZIONE

Strofinata, emana gradevole odore. Cresce nei terreni umidi collinari submontani.
Deve il suo nome alle eccellenti proprietà toniche medicinali ("ti manda l'Arcangelo Raffaele").

PARTI DA USARE

Frutti (semi) in agosto-settembre, le radici in settembre-ottobre del primo anno.
Essiccare all'ombra.

PROPRIETÀ CURATIVE

Aperitivo, digestivo, sudorifero, tonico, antisettico; l'olio essenziale ha azione eccito-stupefacente.

INDICAZIONI

Scarsa funzionalità dell'apparato digestivo, mancanza di appetito, difficoltà espettoranti nelle bronchiti croniche.

MODALITÀ D'USO

Infuso: (g 5 in g 100 di acqua) facilita la digestione.
Un buon shampoo secco è costituito da polvere di radici di Angelica.
Si possono fare pediluvi, o bagni alle mani, di 3 minuti, per combattere i reumatismi: una manciata di semi, di radici e foglie bollite, per 10 minuti in 20 litri di acqua.

LA RICETTA

RICOTTA ALL'ANGELICA

Passare al setaccio 1/2 kg di ricotta freschissima, aggiungere 3-4 cucchiai di zucchero, due chiare a neve, un cucchiaio di cognac, una manciata di angelica tritata (si può sostituire con foglie di cedrina). Riposare prima di servire.

ARANCIO


(Citrus bigaradia Lois)

DESCRIZIONE

Il più usato, delle specie di arancio tutte salutari, è l'arancio selvatico (o amaro). I fiori candidi e profumati sono il simbolo della sposa, illibata.
È diffuso sul litorale, ma anche in zone più fresche purchè le piante vengano protette.

PARTI DA USARE

La buccia e il succo del frutto, i fiori e le foglie (il frutto dell'arancio amaro non è buono).

PROPRIETÀ CURATIVE

Contiene limonene, che ha effetto tonico eupeptico e stomachico nelle inappetenze da dispepsia; è correttivo del sapore e dell'odore.

INDICAZIONI

Nervosismo, insonnia, tosse, contrazioni muscolari, crampi allo stomaco di origine nervosa, palpitazioni, spasmi, digestioni difficili, stati febbbruli.

MODALITÀ D'USO

L'infuso si fa con un pizzico di fiori d'arancio, in una tazza d'acqua bollente; se preparato alla sera, al mattino può essere ossidato (si vede dal colore più scuro).

LA RICETTA

FILETTI DI POLLO ALL'ARANCIO

Infarinate i filetti, rosolarli nel burro caldo, quando saranno coloriti coprirli con succo d'arancia e, se necessario, un dito di brodo o d'acqua, sale e pepe(o paprika).
Quando il sugo sarà ben ristretto servire guarniti con una foglia di menta o prezzzemolo.

martedì 16 febbraio 2010

OLIVE NERE MARINATE


Tempo di preparazione

- 30 minuti, più il tempo per la marinatura


OCCORRENTE
(per 4 persone)

- 300 gr di olive nere di Gaeta
- 1 spicchio d'aglio
- 1 foglia di alloro
- 1 cucchiaino di maggiorana o origano tritati
- olio di oliva
- sale

PREPARAZIONE

Lavate le olive, asciugatele e mettetele in una pirofila munita di coperchio.
Sbriciolate l'alloro e tritate grossolanamente lo spicchio d'aglio.
Riunite tutti gli aromi, aggiungetevi abbondante olio e il sale necessario, quindi sbattete con una forchetta. Versate la salsetta sulle olive, rimescolate e lasciatela marinare per 24 ore in un luogo fresco, rigirandole ogni tanto.
Servite le olive insieme ad altri antipasti.

lunedì 15 febbraio 2010

INSALATA (superstizioni)


Oltre ad avere la sua notevole importanza nella realtà, per l'enorme apporto di vitamine, l'insalata è degna di attenzione anche nel sogno. Se ci capita di vedere un bel piatto di insalata nel sogno, indica ottima salute; se siamo intenti a gustarla, predice una malattia imminente; se, invece, si tratta di radicchio o cicoria, verdure amarostiche, il sogno predice problemi nel lavoro e prossime sofferenze.

venerdì 12 febbraio 2010

PRUNUS (Susino)


Prunus domestica L.

Rosacea originaria dell'Asia occidentale e dell'Europa sud occdentale, molto coltivata come pianta fruttifera.

LA PIANTA
È un piccolo albero, con foglie ellittiche larghe (i vecchi susini o prugni europei) o allungate e quasi lanceolate (quasi tuti i susini americani e giapponesi), fiori bianchi, fittissimi sui rami, con peduncoli generalmente uniti alla base a coppie. Il frutto varia di dimensioni, forma ecc. secondo le razze; in alcune è più succoso, più o meno profumato, in altre più sodo, più ricco di zuchero.
Per lo più non si fa differenza fra susino e prugno; invece certi autori, specialmente americani, chiamano prugni solo quei susini il cui frutto può essere seccato al sole senza alterarsi (quindi certe susine, specialmente americane, come Burbank e altre, non sarebbero prugne; del resto, anche nel linguaggio comune diciamo susine Burbank e prugne secche).

La polpa di prugne si può usare come blando purgante, invece del tamarindo. Nella F.U. è iscritta anche la conserva di prugne (polpa con aggiunto il 10% di zucchero).

mercoledì 10 febbraio 2010

POLIGALA AMARA


Polygala amara L.

Poligalacea dell'Europa; si trova in Italia nei prati umidi delle Alpi e dell'Appennino settentrionale, molto meno frequente della Polygala vulgaris.

LA PIANTA

Somiglia alla poligala volgare dalla quale differisce per le dimensioni minori (altezza massima un palmo), per le foglie della base, obovate, più grandi delle superiori e disposte a rosetta, per i fiori più piccoli (non raggiungono il mezzo cm. di lunghezza) per le ali generalmente azzurre (ma anche bianche o rosee) i cui nervi, poco ramificati, non formano mai il reticolo che si vede nella vulgaris. Il sapore è amaro.

LA DROGA

Si usa, come amaro, l'erba intera, comprende le radici, che sono molto più piccole di quelle della vulgaris.
Contiene un principio amaro, una saponina ecc.
È poco richiesta. Non l'ho ancora vista autentica in commercio.
I campioni di "poligala amara radice" che ho esaminati, erano di P.vulgaris; i campioni e anche qualche discreta partita di "poligala amara erba" erano pure di P.vulgaris; una partita era tutta fumaria.

PER UNA CASA A PROVA DI CADUTA


Ecco alcuni accorgimenti in casa per diminuire i rischi di caduta e rendere più facili e sicuri i movimenti.

1- Illuminare bene ogni locale dell'abitazione: attenzione a ricordarvi anche i corridoi, scale e pianerottoli.

2- Prevedere le "luci di notte" da inserire nelle prese di corrente per avere stanza da letto, corridoi e bagnoilluminati.

3- Tenere le torce a portata di mano per trovare subito in caso di black out elettrico.

4- Mettere tappeti di gomma antiscivolo nella vasca da bagno.

5- Eliminare gli oggetti non indispensabili nelle zone di passaggio, ad esempio attaccapanni o oggetti decorativi.

6- Non camminare mai su pavimenti bagnati.

7- In casa indossare pantofole chiuse con suola di gomma antiscivolo; evitare invece le ciabatte.

8- Nella stanza da bagno installare sostegni che facilitano la possibilità di rialzarsi dal water o dalla vasca da bagno.

9- Eliminare le irregolarità sui pavimenti. Se vi sono cavi o fili che corrono, sigillarli bene o eliminarli.

10- Attenzione ai tappetti: si possono sigillare le estremità con la carta adesiva oppure semplicemente toglierli.

11- Fare sistemare in posizione sicure e facili da raggiungere utensili e oggetti di uso quotidiano.

12- Se in casa ci sono scale,fare installare corrimano lungo i muri, di colore bene visibile e di facile presa.

martedì 9 febbraio 2010

ORDINE GINANDRE


COMPRENDE UNA SOLA FAMIGLIA

Le ORCHIDACEE hanno fiori zigomorfi, con perianzio di due verticilli, generalmente diversi; uno dei tepali del verticillo interno è più grande degli altri (labello); un solo stame fertile (raramente due), saldato con lo stimma (onde il nome ginandre, dal greco ghyné donna e andres, uomini); ovario infero di tre carpelli; frutto a capsula.
Molte orchidee si coltivano nelle serre come piante ornamentali; interessano l'erboristeria la vaniglia, originaria dell'America e coltivata anche in altri paesi caldi per i frutti; certe specie anche nostrane, danno il salep (è una farina, anticamente considerata un ricostituente o un medicinale, ed utilizzata ancora oggi in Turchia per la produzione di bevande e gelati da passeggio); il rizoma di Cypripedium (o Cypripelidum) pubescens Willd., nordamericano, affine alla nostra scarpetta di Venere, si usa come stimolante, antispasmodico, contro l'epilessia ecc.

FAVA DEL CALABAR


Physostigma venenosum Balf.

Leguminosa Papilionata dell'Africa occidentale(Golfo di Guinea)

VELENOSA!

LA PIANTA
È un arbusto volubile, che può arrampicarsi fino ad una quindicina di metri. Le foglie sono composte di tre foglioline ovali, grandi, glabre, munite di stipelle. I fiori sono in racemi: hanno il calice a brevi denti, la corolla rosso-viola, lunga, con la carena a spirale, gli stami diadelfi, l'ovario con stimma a capocchia. Il legume è lungo 12-18 cm, assottigliato alle due estremità: contiene 2 o 3 semi.

LA DROGA
Il seme è lungo quasi 3 cm, largo 15-20 mm, grosso 1 cm circa.
È di colore bruno scuro, quasi nero, lucido, finemente granuloso, un po' incurvato, con un largo solco lungo tutto il margine convesso. Ad una estremità di questo solco è il micropilo. Il fondo del solco è percorso da una cresta poco sporgente (rafe).
Il tegumento è molto grosso, specialmente ai margini del solco, e duro. I cotiledoni sono concavi, e lasciano fra di loro un largo spazio. Contiene un alcaloide (fisostigmina o eserina) che ha azione opposta a quella dell'atropina.
Si usa specialmente in veterinaria per aumentare la secrezione della saliva, la motilità dell'intestino ecc. La richiesta è debole.

lunedì 8 febbraio 2010

FAVA TONCA


Coumarouna odorata Aubl., (Dipteryx odorata Willd.)

Leguminosa Papilionata del Brasile settentrionale, coltivata nel Venezuela ecc.
LA PIANTA
È un albero con foglie a 4-6 foglioline grandi, ellittiche, fiori violetti e frutti con un solo seme, a drupa, lunghi 5-7 cm (somiglianti a susine oblique).

LA DROGA
I semi, dopo l'essiccamento, sono generalmente tenuti per 24 ore nel rum e di nuovo essiccati. Sono lunghi 3-4 cm (da 2 a 5), larghi circa un cm, un po' schiacciati, nerastri, a superficie raggrinzita in larghe creste e infossature, spesso ricoperta da minuscoli cristallini (i quali possono trovarsi anche fra il tegumento del seme e i cotiledoni).
Il seme si rompe facilmente: i cotiledoni sono di colore giallo bruno, fino a castagno. Le foglie della pinnetta sono pennate.
L'odore intenso molto gradevole ricorda la vaniglia e il fieno di prato; il sapore è amarognolo, pungente, molto aromatico.
Contiene cumarina, olio, ecc. Si è usata anche in medicina (come le droghe nostrane contenenti cumarina: meliloto, asperula, bocca di lupo) come sedativo.
Attualmente si usa quasi solo in profumeria e in liquoreria. La richiesta è notevole.

venerdì 5 febbraio 2010

FAVA DI SANT'IGNAZIO


Strychnos Ignatii Bergius,e altre specie (specialmente S.multiflora Bent.), Loganiacee dell'Asia.

VELENOSE!

LA PIANTA

Strychnos Ignatii, dalle Filippine, è un arbusto molto ramoso, rampicante per mezzo di viticci uncinati all'apice.
Le foglie sono ovali o ellittiche, lunghe da 12 a 25 cm, con 3-5 grandi nervi longitudinali. I fiori sono piccoli, in piccoli corimbi ascellari: la corolla è verdognola, con peli bianchi all'interno. Il frutto è una bacca sferica o ovoide, grossa 10-12 cm, gialla (ricorda una grossa arancia), con epicarpo duro e polpa gialla che contiene numerosi (20-40) semi coperti di peli lucidi, di colore bianco-sporco.

LA DROGA
È data dai semi, lunghi 2-3 cm, grossi 1-2, di forma ovoide o quasi cilindrica, ma molto deformati e qua e là appiattiti per la compressione reciproca.
I peli che si trovano nel seme fresco mancano nella droga, che è di colore bruno-grigiastro, opaca. Ad una delle due estremità si trova una sporgenza che corrisponde al micropilo e alla radichetta.
È durissima da rompere, cornea. La sezione è bruna, semitrasparente. L'embrione è più allungato che quello della nove vomica.
È inodora, amarissima.
Come la nove vomica contiene in media il 2,5 % di alcaloidi: stricnina e brucina; ma la stricnina è in quantità un po' maggiore che la brucina, quindi la fava di Sant'Ignazio è più attiva e più velenosa che la noce vomica.

giovedì 4 febbraio 2010

ORDINE GUTTIFERALI


Piante generalmente legnose (raramente erbacee) con fiori e corolle pentameri, stami numerosi, spesso saldati alla base in gruppetti; ovario di tre carpetti e generalmente a tre logge. Placentazione marginale.

Le IPERICACEE o GUTTIFERE (alcuni Autori tengono divise le Ipericacee, erbe o suffrutici con fiori ermafroditi e frutto capsulare, dalle Guttifere, alberi con fiori unisessuali e frutto carnoso) hanno il calice generalmente di cinque sepali liberi, corolla di cinque petali, molti stami, per lo più poliadelfi (cioè riuniti alla base in gruppetti), 3-5 carpelli saldati. Il frutto è una cassula o una bacca.

Le IPERICACEE nostrane sono erbe o suffritici; quelle dei paesi caldi sono spesso alberi. Tutte hanno foglie opposte, generalmente senza stipole, e hanno, in tutte le loro parti, ghiandole che secernono sostanze resinose.
Es. iperico.

Incidendo il tronco della Garcinia Handuryi, albero del Siam, di Ceylon ecc., si ha la gommagotta, gommoresina che viene in commercio in cannelli giallo-rossi, grossi 4-5 cm (la forma e le dimensioni sono date dai bicchierini di bambù che si usano per la raccolta). La gommagotta con acqua dà un'emulsione gialla. Si usa in pittura, nell'industria delle vernici; è anche iscritta in alcune farmacopee (si usa come purgante) ma è pochissimo richiesta.

mercoledì 3 febbraio 2010

RAPUNZIA


(Oenothera biennis L.)

DESCRIZIONE

Erba biennale che preferisce le spiagge, gli argini e il greto dei fiumi, ha fiori che si aprono la sera e restano aperti per due notti consecutive. Gli inglesi la chiamano "la stella della sera". Originaria del Nord America, si è diffusa nel Seicento da Padova in tutta Europa. I tedeschi sostengono che la sua radice nutre come la carne.

PARTI DA USARE
Tagliando lo stelo a 20 cm dal fiore inferiore, si raccolgono le sommità fiorite in giugno-luglio.I semi invece a maturità,per ricavarne l'olio.
PROPRIETA' CURATIVE
Antispasmodica, sedativa, antiinfiammatoria. L'olio nella sindrome premestruale, obesità, allergie, asma.
INDICAZIONI
Spasmi dello stomaco e dell'intestino, difficoltà di secrezione dei succhi digestivi e di funzionalità epatica. L'olio giova ia disturbi connessi alla carenza di acidi grassi essenziali e inoltre dolori mestruali, disturbi coronarici, caduta dei capelli, fragilità delle unghie, stanchezza psicofisica, allergie.
MODALITÀ D'USO
Con le sommità fiorite si fa l'infuso, usandone un cucchiaio. Se ne prendono due tazze al giorno. L'olio si prende in corrispondenza dei pasti.

AVVERTENZE

Non possono utilizzare l'olio i sofferenti di epilessia.

CURIOSITÀ

Il genere Oenothera è diventato famoso perchè su di esso il biologo De Vries (1848-1935) incominciò i suoi studi sulle mutazioni. Alcune varietà ornamentali sono conosciute come godezie e sono coltivate nei giardini.

martedì 2 febbraio 2010

ISSOPO


(Hyssopus officinalis L.)

DESCRIZIONE

Pianta aromatica, cresce spontanea nei luoghi sassosi e soleggiati. Era apprezzata -secondo i testi sacri- dal saggio Re Salomone.
È una delle 17 piante del tè svizzero. Il miele ha un gusto più delicato, ma più profumato. Viene coltivato per uso farmaceutico. Non si trova nelle isole.

PARTI DA USARE
Le sommità fiorite si raccolgono in estate. Essiccare all'ombra, conservare in sacchetti di carta.
PROPRIETÀ CURATIVE
I composti terpenici e sesquiterpeni creano azione spasmolitica durante gli eccessi di tosse, con fluidificazione del catarro accumulato nelle vie aeree superiori: esternamente favorisce la cicatrizzazione e la riepitelizzazione cutanea. Può stimolare la secrezione gastrica.

INDICAZIONI
Tosse; per cicatrizzare piaghe e ferite; quando si desideri una stimolazione dei succhi gastrici.
MODALITÀ D'USO
Si prepara un infuso con 1 cucchiaio per tazza, e si bevono 2-3 tazze al giorno. Per uso esterno, si usano 2 cucchiai per tazza e si compiono impacchi, bagni e compresse bagnate sulle parti interessate.

AVVERTENZE
Ai soggetti nervosi mai accedere per via interna; nessuna controindicazione esterna.

LA RICETTA

ALBICOCCHE STUFATE
Snocciolate le albicocche, cuocere a fuoco lento con poco zucchero, aromatizzate con foglie di issopo (attenzione è molto aromatico!). Servite fredde con yogurth. Una variante salata: aggiungere qualche cucchiaio di aceto e sale, serve come salsa di carni di gusto esotico.

BUON COMPLEANNO INDI


Pensa che ti ripensa, mi sembra che il regalo migliore che potrei farti è invitarti a cena da QUE' DU' GRULLI oppure regalarti una cantina dove rimanere anche la notte se lo desideri e soddisfare la tua fame e la tua sete.
TANTI AUGURI DI FELICE COMPLEANNO

lunedì 1 febbraio 2010

FARMACI AI BAMBINI


5 CONSIGLI PER RISCHIARE MENO

1)- La maggior parte dei farmaci usati per curare i piccoli problemi dei bambini (come raffreddori, influenze, diarrea) in realtà non sono necessari. Chiedete al pediatra se la terapia è indispensabile o se esistono metodi alternativi.

2)- Chiedete al medico di mettere per iscritto tutte le istruzioni per l'uso dei farmaci (dosi,modalità,tempi) e leggete le istruzioni in sua presenza, in modo da accertarvi di averle capite.

3)- Tenete tutte le medicine fuori della portata dei bambini, anche quelle che a voi paiono più comuni e innocue.

4)- Non perdete i foglietti illustrativi, ma leggeteli prima di ogni uso; lasciate sempre i farmaci nella loro confezione integra.

5)- Fatevi spiegare dal medico o dal farmacista se la formulazione è pediatrica e come deve essere preparata (se si tratta per esempio di polvere cui dovrete aggiungere acqua) o misurata (fino a qualche tacca del misurino). Fatevi dire anche come deve essere condervato il farmaco (in frigorifero o meno).

6)- IMPORTANTE (lo ricordo ancora) - Chiedete al medico di mettere sempre per iscritto il dosaggio del farmaco e le modalità d'assunzione: quante volte al giorno, per quanti giorni, prima o dopo i pasti.

SALCERELLA


(Lythrum salicaria L.)

DESCRIZIONE

Pianta perenne che si trova in tutti i luoghi nel piano o in collina. Per l'eleganza delle sue scarlatte infiorescenze spiciformi e del suo aspetto è molto utilizzata come pianta da bordura per laghetti e vasche.

PARTI DA USARE
Le sommità fiorite che si raccolgono da giugno a settembre.
PROPRIETÀ CURATIVE
Contiene, oltre a sali organici, la salicarina, acido tannico e carotene, che esplicano un'attività astringente, tonica, antiemorragica e antibatterica.
INDICAZIONI
Esternamente può essere usata per irrigazioni vaginali, come colluttorio e come emostatico. Il decotto concentrato ha ha attività antibatterica in affezioni intestinali (antidiarroica, antidissenterica, antiinfiammatoria).

MODALITÀ D'USO
Si prepara un infuso con 30-60 grammi per litro d'acqua facendo bollire per 15 minuti, colare a caldo attraverso un batuffolo di cotone e lasciar raffreddare. Praticare lavande vaginali in tutte le forme infiammatorie delle vie genitali inferiori.

CURIOSITÀ
Le fogllie disseccate servono per la preparazione di un ottimo thè; i fiori triturati fornivano un innocuo colorante per la pasticceria ed infine le radicic servivano per conciare le pelli.