"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

sabato 31 gennaio 2009

SHAMPOO SECCO



Per chi, volendo pulire i capelli, preferibilmente corti, non possa o non voglia, per qualsiasi ragione, usare l'acqua.
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INGREDIENTI:

°°° 150 gr farina di mais, macinata grossa
°°° 30 gocce di OE di limone
°°° 20 gocce olio di ricino

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Mescolate gli ingredienti nel frullatore a tazza, azionandolo a secco per pochi istanti.

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Seduti a tavolino, con un ampio asciugamano sopra, chinate la testa e incominciate a distribuire sui capelli e sul cuoio capelluto dei pizzichi di composto che massaggerete con movimenti dolcissimi.

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E' importante suddividere la zona da trattare a settori ed insistere in questo massaggio, dolcemente e con costanza, senza stancarvi.

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Con l'aiuto di un pettine, prima,di una spazzola, poi,sempre con la testa chinata sull'asciugamano, liberate i capelli dalla polvere grossolana, insistendo a pettinare e a spazzolare finchè i capelli abbiano riacquistato lucentezza e sia sparia ogni traccia di farina.

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E' importante usare la farina di mais a grana grossa; va bene anche il semolino di grano duro e il couscous.

giovedì 29 gennaio 2009

Orchidee

Coltivazione e Cura Bonsai

ALLATTAMENTO


Gli igienisti insegnano, con buon senso, che il latte di mucca va bene per i vitelli, mentre il latte materno è naturalmente destinato ai bambini. Tuttavia, le dottrine mediche in vigore si ostinano a consigliare alle giovani madri l'allattamento artificiale. Eppure, non vi è nulla di più naturale e di più sicuro di questo latte materno, la cui secrezione si mette automaticamente in funzione dal momento del parto. Quante allergie, affezioni intestinali o cutanee (mi riferisco agli eczemi) sarebbero così certamente evitate!
Evidentemente, il buon senso non è così comune come si crede!
Per arricchire il vostro latte, se desiderate allattare, e quindi per assicurara al vostro bambino una crescita migliore sin dai suoi primi giorni.

°°° 50 g Fiori di Erba Medica
°°° 50 g Semi di Avena

Mettete in infusione per cinque minuti in una tazza d'acqua bollente, un cucchiaio da minestra di questa miscela. Bevetene una tazza mattino e sera.
L'Erba Medica e l'Avena sono ricche di proteine vegetali. In questo caso, è più che mai imperativa la raccomandazione di usare le piante solo se provengono da campi di coltura biologica perchè i pesticidi passano molto facilmente nel latte materno.

PER FAVORIRE LA SECREZIONE LATTEA

La composizione della tisana detta dei "quattro semi caldi" così chiamati per le loro virtù culinarie.

°°° Finocchio
°°° Anice
°°° Carvi
°°° Comino
Fate una miscela in parti uguali e versatene un cucchiaio da caffè in una tazza d'acqua bollente. Prendetene tre tazze al giorno.

PER CESSARE L'ALLATTAMENTO

°°° 30 g Fiori di Iperico
°°° 30 g Fiori di Caglio
°°° 30 g Fiori di Sambuco
Mettete un cuchiaino da caffè della miscela in una tazza d'acqua bollente e lasciate in infusione cinque minuti. Bevetene due o tre tazze al giorno.

mercoledì 28 gennaio 2009

SBROGLIABUDELLA (liquore)


°°° 20 bacche di ginepro
°°° 3 pezzetti di raice di genziana
°°° 1 rametto di rosmarino
°°° 1 rametto di ruta
°°° 4 cucchiai di miele
°°° 5 foglie di menta
°°° 5 gr di cannella
°°° 40 gr di zucchero
°°° 2 litri di grappa secca

Dopo aver ben pulito bacche, foglie e radici ponetela a macerare in un vaso di vetro con grappa, miele, zucchero e cannella. Chiudete bene il vaso curando di rovesciarlo ogni 4 giorni.
Lasciate a macero per una quarantina di giorni, quindi filtrate e imbottigliate.
Benchè la qualità delle erbe faccia pensare ad un liquore dal gusto deciso, in realtà otterrete una miscela di profumi decisamente delicati e gradevoli e che ha sicure proprietà digestive.

martedì 27 gennaio 2009

PATERECCIO


Processo infiammatorio acuto, circoscritto o diffuso, a carico delle dita della mano e del piede. E' provocato da germi che si introducono nei tessuti molli delle dita attraverso ferite anche insignificanti.
Il PATERECCIO può colpire tutto il dito o una parte di esso e può essere superficiale ("il giradito" appartiene a questo tipo di patereccio), sottocutaneo, profondo.
Trattandosi di un processo di tipo suppurativo, il PATERECCIO è estremamente doloroso, almeno finchè spontaneamente, o facendo ricorso al bisturi, il pus non trova sfogo all'esterno.

Soprattutto a questo tendevano le ricette casalinghe delle nostre nonne.
Prima cosa da fare quando si manifestavano i sintomi dell'infiammazione è immergere il dito in acqua molto calda addizionata con sale marino, e lasciarvelo a lungo. Il calore le proprietà del sale marino spesso fanno regredire l'infezione uccidendo i germi responsabili.
Se, al contrario, si desidera portare a maturazione il PATERECCIO con fuoruscita di pus, si ricorre al cataplasma preparato con mollica di pane casereccio (più ricco di quello raffinato in germi attivi di frumento) impastata con latte e 1 tuorlo d'uovo. L'impacco va lasciato a contatto direttamente con la parte infiammata e cambiato spesso.
Altro impacco calmante e risolutivo delle infezioni del dito si prepara con le foglie di VERBASCO, grossa pianta comune nelle nostre regioni.
Si fanno bollire delle foglie fresche nel latte per qualche minuto, si tolgono dal liquido, si strizzano leggermente e si applicano calde sul PATERECCIO. Vanno cambiate di frequente e bisogna continuare a lungo ad alternarle. Hanno la proprietà di calmare in breve tempo il dolore e di accellerare l'evacuazione del pus. Lo stesso latte, dopo che sono state tolte le foglie, è bene darlo a bere, tiepido al malato, perchè è fortemente depurativo e utile quindi all'eliminazione del processo infiammatorio.

Anche la CAROTA, che le nostre nonne sapevano sfruttare assai meglio di noi, essendo ricca di proprietà e virtù alimentari e terapeutiche, era uno dei rimedi correnti per guarire il PATERECCIO.
Basta grattugiare delle carote fresche, ridurle in polpa omogenea senza disperderne il succo e applicarle sulla zone del PATERECCIO, alternando a impacci di alcool a 90°.

lunedì 26 gennaio 2009

I TERMOMETRI



La cucina di una volta non prevedeva alcun controllo della temperatura: era l'esperienza e una sapienza tramandata da generazioni a far capire quando il forno era caldo al punto giusto. Oggi in cucina, soprattutto in quelle professionali, i termometri si rivelano strumenti di grande aiuto.

TECNOLOGIA E SAPORE
Nelle nostre cucine un termometro per alimenti può rivelarsi utile: per non sbagliare mai cottura e soprattutto per essere sicuri del gusto dei cibi. Esiste infatti la giusta temperatura per ogni tipo di cibo cotto. Per gli arrosti di manzo, per esempio, la temperatura interna della carne deve essere: al sangue di 52-54 °C, cotta di 60 °C, ben cotta di 71 °C. Ogni tipo di preparazione ha un grado di cottura ideale. La tecnologia ha così realizzato diversi tipi di termometro, per controllare le cotture di arrosti e fritture o la temperatura adatta per esaltare il sapore di vini e formaggi.Si può scegliere tra termometri digitali e quelli a quadrante con asta di metallo, entrambi molto pratici perché impiegabili per diverse funzioni e in grado di misurare temperature comprese tra 18 e 104 °C.

venerdì 23 gennaio 2009

LE RICETTE PER PROFUMARE LA CASA


In commercio ci sono molte lampade o diffusori per aromi, di svariate forme, colori e materiali. Per un buon funzionamento è fondamentale la distanza fra la sorgente di calore e il contenitore dell'acqua. La miscela di acqua e olio esenziale viene riscaldata dalla lampadina o candela sottostanti e con l'evaporazione l'aroma si diffonde per tutto l'ambiente. L'olio essenziale non va mai rimesso a scaldare senz'acqua, perchè la lampada si romperebbe! Si possono usare dalle 5 alle 15 gocce di essenza, secondo la grandezza del recipiente, l'intensità del profumo desiderata e la sensibilità o l'età delle persone. Gli oli essenziali possono essere usati in miscela o singolarmente; comunque, e soprattutto all'inizio, sarebbe meglio non mescolare più di tre essenze diverse.

PER LA CAMERA DEI BAMBINI
- 2 gocce di canella
- 2 gocce di mandarino
- 1 goccia di miele
(inoltre: achillea, arancio, camomilla romana, geranio, lavanda, mandarancio, melissa e rosa)

PER L'UFFICIO
- 3 gocce di issopo
- 4 gocce di limone
(inoltre: tutti gli oli essenziali di agrumi, menta, pino cembro, rosmarino e verbena)

PER L'ABITAZIONE
- 6 gocce di verbena
- 2 gocce di geranio
oppure
- 3 gocce di cedro
- 1 goccia di rosa
- 4 gocce di pomplelmo
(inoltre: tutti gli agrumi)

PER LA MEDITAZIONE
- 2 gocce di incenso
- 2 gocce di cedro
- 1 goccia di rosa
- 1 goccia di mirto
(inoltre: ginepro, issopo, lavanda, mirra, salvia, salvia sclarea)

PER IL RAFFREDDORE E L'INFLUENZA
- 3 gocce di eucalipto
- 5 gocce di lmone
- 2 gocce di pino cembro
(inoltre: canfora, cajeput, issopo, lavanda e pino mugo)

PER ALLONTANARE GLI INSETTI
cedro,eucalipto,garofano,geranio,lavanda

PER DORMIRE BENE
- 3 gocce di melissa
- 3 goccce di lavanda
- 2 gocce di geranio
(inoltre: achillea, arancio, neroli, rosa, sandalo e ylang-ylang)

PER UN'ATMOSFERA SENSUALE
- 3 gocce di sandalo
- 1 goccia di vetiver
- 2 gocce di gelsomino

CONTRO IL FUMO
- 2 gocce di pino cembro
- 2 gocce di mirto
- 1 goccia di neroli
(inoltre: bay, ginepro, issopo, lemongrass, limone, salvia)

CONTRO L'INAPPETENZA
- 3 gocce di vetiver
- 3 gocce di sandalo
- 4 gocce di pompelmo

In mancanza della lampada o del diffusore per aromi (ad esempio durante un viaggio), si può mettere su un pezzetto di cotone o un calorifero una tazza contenente l'acqua e l'olio prescelto oppure si può appendere un fazzoletto umido imbevuto con qualche goccia di olio essenziale.

CHI GUARISCE E CHI ASSISTE (BACH)


Bach divise i fiori in sette gruppi, corrispondenti ad altrettante problematiche (la paura, l'indecisione, la mancanza di interesse per il presente, la solitudine, l'eccessiva influenza da idee e persone altrui, l'eccessiva preoccupazione per il benessere altrui, lo sconforto e la disperazione).


E' però importante ricordare anche la distinzione tra GUARITORI, ASSISTENTI e AIUTI.

I 12 GUARITORI i primi ad essere scoperti, corrispondono ad altrettanti stati d'animo "di base" della personalità dai quali derivano, anche stati negativi curabili con altri fiori (ad esempio, la remissività di Centaury può, se non equilibrata, trasformarsi nell'agressività d Holly e, in seguito, nel senso di colpa di Pine).

I 7 AIUTI, scoperti in un periodo successivo, sembrano indicati per gli stati più persistenti: disturbi cronici, o patologie fisiche o mentali che persistono da tempo. Come dice il nome essi, più che "guarire" in modo diretto, aiutano la persona a riequilibrare la propria situazione.

Ancora successiva fu, per Bach, la scoperta dei 19 ASSISTENTI. Da loro non ci si possono aspettare risultati miracolosi, poichè hanno soprattutto un ruolo di sostegno, "assistenso" la persona nel suo travaglio.
Infatti, gli stati d'animo da loro equilibrati sono quelli più profondi, nascosti o drammatici.


°°° I 12 GUARITORI sono:
Agrimony, Centaury, Cerato, Chicory, Clematis, Gentian, Impatiens, Mimulus, Rock Rose, Sclerantus, Vervain, Water Violet.

°°° I 7 AIUTI sono:
Gorse, Heather, Oak, Olive, Pine, Rock Water, Vine.

°°° I 19 ASSISTENTI sono:
Aspen, Beech, Cherry Plum, Chestnut Bud, Crab Apple, Elm, Holly, Honeysuckle, Hornbeam, Larch, Mustard, Pine, Red Chestnut, Star of Bethlehem, Sweet Chestnut, Walnut, White Chestnut, Wild Oat, Wild Rose, Willow.

mercoledì 21 gennaio 2009

CONSIGLI PER COMBATTERE NERVOSISMO E DEPRESSIONE

1 - Tenere sotto osservazione eventuali allergie e intolleranze alimetari.

2 - Consumare cibi ricchi di magnesio e vitamine del gruppo B, con un ruolo tranquillizante sul cervello, come mandorle o nocciole, soia, fagioli secchi, orzo, riso e farina di grano integrali.

3 - Per chi soffre d'ansia: eliminare cibi confezionati e sostanze stimolanti come caffè o alcool.

4 - Separare i carboidrati dalle proteine, per favorire una maggiore disponibilità di triptofano e di serotonina.

5 - Evitare troppi carboidrati e zuccheri, che possono aumentare il senso di depressione.

6 - Mangiare pesce tre volte alla settimana: contribuisce a dare il necessario introito di acidi grassi polinsaturi, i famosi omega-3.

7 - Ridurre i cibi che liberano istamina: insaccati, aringhe, formaggi, fragole, cioccolato, carne di maiale, crostacei.

8 - Mangiare alimenti ricchi di colina: stimolano la sintesi dell'acetilcolina, neurotrasmettitore importante per cervello e memoria.
Ad esempio arachidi, fegato, pomodori, cavolfiore, lattuga, pane integrale, patate, banane, arance, uova.

Orti Botanici

martedì 20 gennaio 2009

IGIENE DEL SONNO

1 - Non rimanere a letto più del necessario, ma dormire quanto basta per sentirsi riposati ed efficienti durante il giorno.

2 - Coricarsi e svegliarsi al mattino sempre alla stessa ora per rafforzare la ciclicità dai ritmi biologici e favorire un regolare addormentamento alla sera.

3 - Evitare di fare attività fisica la sera tardi.

4 - Insonorizzare il più possibile la stanza e mantenere una temperatura non superiore ai 24 °C.

5 - Non coricarsi a digiuno ed evitare eccesi alimentari, non concedersi sonnellini pomeridiani.

6 - Evitare di bere caffè, tè, coca cola alla sera.

7 - Limitare l'uso di bevande alcoliche.

8 - Limitare il fumo.

9 - Se non si dorme è preferibile alzarsi e fare qualcosa.

10 - Evitare di dormire davanti alla televisione prima di coricarsi.

GLI OGM SONO PIU' PRODUTTIVI? FALSO



AGRICOLTURA
Uno degli argomenti principali a favore della produzione di sementi geneticmente modificati è la loro maggiore produtività rispetto ai semi naturali.
Ora uno studio condotto negli ultimi tre anni dall'Università del Kansas (Stati Uniti) lo smentisce: analizzando soia transgenica della Monsanto, Barney Gordon, del dipartimento di agronomia, ha verificato che il rendimento finale (in termini di alimento) è circa del 10 per cento inferiore rispetto alla soia normale. Barney racconta di avere effettuato le sue ricerche in seguito alle segnalazioi di molti agricoltori, che dopo avere iniziato a coltivare soia transgenica si sono ritrovati con un raccolto inferiore al previsto. lo studioso ha fatto crescere soia ogm e convenzionale nello stesso campo, notando la differenza nella produttività. La soia transgenica ha recuperato solo dopo l'aggiunta di manganese; probabilmente, è l'ipotesi, la manipolazione genetica inibisce la capacià della pianta di estrarre dal terreno questo elemento chimico. Lo studio peraltro va nella stessa direzione di precedenti ricerche dell'Università del Nebraska.

lunedì 19 gennaio 2009

IL VACCINO PER L'HUMAN PAPILLOMA VIRUS

Il vaccino per l'HPV
(TUMORE DEL COLLO ALL'UTERO)

Il vaccino contro il tumore del collo dell'utero (human papilloma virus)
In Italia a febbraio 2007, l'Agenzia italiana del farmaco ha autorizzato la commercializzazione del primo vaccino contro il papilloma virus (HPV), responsabile della quasi totalità dei casi di tumore del collo dell’utero (o cervice uterina).
E’ previsto che il vaccino possa essere offerto gratuitamente dalle strutture pubbliche dal 2008 a tutte le bambine all'età di 12 anni.
In Italia il tumore del collo dell'utero colpisce circa 3500 donne ogni anno: l’incidenza più elevata si ha attorno ai 45 anni di età, mentre è praticamente assente sotto ai 25 anni.
Oggi l'arma migliore per contrastare questo tumore è il Pap Test (noto come "striscio"), un esame semplice e innocuo, che permette di identificare la presenza di lesioni anche piccolissime e di curarle tempestivamente prima che si trasformino in tumore.
In diverse regioni italiane sono attivi dei programmi di prevenzione (screening) rivolti a tutte le donne di età compresa fra 25 e 64 anni: queste donne vengono invitate dalla Azienda USL a effettuare un Pap Test completamente gratuito ogni 3 anni.

Che tipo di vaccino verrà proposto?
Si tratta di un vaccino contro il papilloma virus (HPV). Di questo ne esistono oltre 120 diversi tipi (ceppi), ma la stragrande maggioranza non causa lesioni e tumori. Il vaccino messo in commercio è diretto contro 4 ceppi del virus: HPV 16, HPV 18, HPV 11, HPV 6. Due di questi (HPV 16 e 18) sono quelli più frequentemente correlati alle lesioni tumorali e sono responsabili da soli del 70% dei casi di tumore del collo dell'utero. Gli altri due tipi (HPV 6 e HPV 11) sono invece correlati a lesioni benigne chiamate condilomi che, sebbene fastidiose, non causano lesioni maligne.

Come si contrae l’infezione?
Il virus HPV si trasmette con i rapporti sessuali, completi e non: si tratta di una infezione comune e si stima che nel mondo oltre il 75% delle donne siano state infettate dal virus durante la loro vita. Nella maggioranza dei casi la donna non se ne accorge: infatti in 3 casi su 4 l'infezione è asintomatica, cioè non procura alcun disturbo e si risolve, senza bisogno di trattamento. Invece in 1 caso su 4 può provocare lesioni benigne (condilomi) oppure altre lesioni che invece, se non trattate, possono portare a tumori alla cervice uterina. Da quando si contrae l'infezione a quando si sviluppa il tumore possono passare anche 20-30 anni, per cui i tumori che colpiscono le donne di 45-50 anni sono la conseguenza di infezioni contratte in giovane età.

Come avviene la vaccinazione?
Il vaccino viene somministrato tramite una iniezione intramuscolare. Sono previste 3 dosi: la seconda dopo 2 mesi e la terza dopo 6 mesi dalla prima dose.

Perché la vaccinazione è raccomandata a 12 anni, se il tumore colpisce maggiormente le donne adulte?
Perché si tratta di un vaccino e quindi ha lo scopo di prevenire l'infezione e non di curarla.
Deve essere somministrato prima che la persona sia stata infettata dal virus, condizione che si verifica sicuramente prima del primo rapporto sessuale. Infatti la vaccinazione ha la massima efficacia nelle donne che non sono entrate in contatto con il virus: l'effetto protettivo diminuisce notevolmente se si è già entrati in contatto con uno o più dei ceppi virali contenuti nel vaccino. Quindi per tutte le donne che hanno già avuto rapporti sessuali l'arma più efficace e sicura a disposizione per prevenire i tumori del collo dell'utero è il Pap Test.

Qual è l'efficacia della vaccinazione?
Gli studi realizzati fino ad oggi hanno coinvolto donne di età inferiore a 26 anni che non erano state contagiate dal virus. In queste donne la vaccinazione è efficace nel prevenire il 98% dei casi di infezione dovuta ai ceppi di HPV del vaccino e le lesioni pre-cancerose correlate, cioè quelle che possono precedere lo sviluppo del tumore. Inoltre permette di prevenire anche altre lesioni, i condilomi, non legate allo sviluppo dei tumori.
E' fondamentale ricordare che la vaccinazione è un alleato importante per ridurre il rischio di tumore, ma da sola non basta. Il vaccino, infatti, protegge da lesioni benigne (condilomi) associate a due dei ceppi virali del vaccino (HPV 6 e 11) e previene lesioni pre-cancerose associate agli altri due ceppi del vaccino (HPV 16 e 18), che costituiscono circa il 70% dei casi. Resta, dunque, un 30% di casi che non sono protetti dalla vaccinazione e proprio per questo è estremamente importante che in futuro le donne, anche se vaccinate prima della pubertà, si sottopongano con regolarità al Pap Test ogni 3 anni.

Posso fare il vaccino se ho più di 12 anni?
Il vaccino può essere utile anche se si hanno più di 12 anni, ma la sua efficacia diminuisce se si è già entrati in contatto con 1 o più dei ceppi virali contenuti nel vaccino stesso. Dunque la sua efficacia è massima nelle donne che non hanno avuto rapporti sessuali.
Le donne che hanno avuto rapporti sessuali potrebbero essere entrate in contatto con il virus senza accorgersene, dal momento che l'infezione in 3 casi su 4 non procura alcun sintomo. Quindi per queste ultime l'unica arma di provata efficacia è il Pap Test da eseguire ogni 3 anni. Attualmente il vaccino non è indicato nelle donne con più di 26 anni.

Quali effetti collaterali ha la vaccinazione?
Gli studi effettuati fino a ora hanno mostrato che il vaccino è sicuro e gli effetti collaterali più comuni sono rappresentati da irritazioni della pelle in corrispondenza dell’iniezione. Visto che il vaccino è stato testato su un numero di donne relativamente piccolo, fino ad ora non è stato possibile identificare eventuali reazioni avverse rare. Quindi, come per tutti i farmaci appena immessi sul mercato, è essenziale segnalare al proprio medico eventuali effetti collaterali.

Quanto dura l’efficacia del vaccino?
I dati a disposizione sembrano indicare che l'immunizzazione offerta dal vaccino dura 5 anni. Al momento non si hanno altre informazioni: gli studi per stabilire la durata complessiva della copertura vaccinale sono tuttora in corso e solo quando saranno conclusi sarà possibile sapere ogni quanto tempo saranno necessari i richiami.

domenica 18 gennaio 2009

I MONACI PRESCRIVEVANO REGOLARMENTE DEI PURGANTI




(questa è la foto dell'Abbazia di San Galgano, in provincia di Siena, dove tanti anni fa mi sono sposata)

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Non tutti gli ordini monastici erano come i Benedettini che accoglievano anche i malati provenienti dall'esterno del monastero; alcune congregazioni, infatti, curavano solamente gli abitanti del monastero e li sottoponevano a precise terapie, a volte anche abbastanza strane. Alcune Regole, per esempio, prescrivevano che in un determinato periodo dell'anno tutti i monaci, indipendentemente dal loro stato di salute, facessero un salasso, o prendessero dei purganti. La cura dell'intestino era, infatti, uno dei compiti più importanti del medico del convento poichè si riteneva che la causa principale di tutte le malattie fosse proprio un cattivo funzionamento dell'apparato digerente, come se "il sangue venisse inquinato da altri succhi corporei".


Nei sotterranei del monastero di San Gallo (Svizzera), eretto intorno all'anno 820, è stata ritrovata addirittura una stanza appositamente preparata per praticare purghe e salassi anche a più pazienti in una volta.
E se anche ci sembrano strani i metodi elaborati dai medici medioevali, non possiamo non riconoscere che a volte avevano capacità veramente incredibili. E' il caso, per esempio, del phisicus Notker del monastero di San Gallo: chiamato un giorno dal vescovo di Costanza per curare le sue frequenti perdite di sangue dal naso, gli arrestò l'emorragia e poi gli disse che le perdite di sangue erano attribuibili al vaiolo; la malattia si sarebbe manifestata solamente dopo tre giorni. Notker era sicuro di ciò che diceva perchè l'aveva indovinato dall'odore del sangue. E davvero la previsione si realizzò: il vescovo si ammalò e venne guarito così bene dal monaco da non conservare in viso nemmeno la più piccola cicatrice. E le avventure di Notker non finiscono qui. Per mettere alla prova questo monaco tanto intelligente, Enrico I, duca di Baviera, gli inviò un campione di urina della sua cameriera, spacciandola per propria. Notker non si fece ingannare: gli disse che era incinto e che di lì a quattro settimane avrebbe messo alla luce un figlio, e per questo gli faceva le sue congratulazioni.





UNA SPECIALIA' DEI FRANCESCANI


Notker era uno dei monaci che prestava particolarmente attenzione alle piante coltivate nel giardino del suo convento; come molti suoi predecessori era consierato un grande intenditore di erbe medicinali, anche se accanto a personaggi come lui gli antichi documenti dell'alto Medioevo ci presentano altri gruppi di monaci che vagano per le montagne e si nutrivano esclusivamente di erbe selvatiche. Il loro nome era pabulatores, i pascolanti. Diversamente da costoro, le suore e i monaci dei conventi non si dedicavano alla raccolta delle piante selvatiche; essi le coltivavano nei giardini e a volte si specializzavano nella coltura di determinate piante.
I Francescani, per esempio, preferivano coltivare il Rabarbaro, lodato dall'allora famoso monaco Ruggero Bacone per la sua capacità di regolare l'intestino.
Anche altre erbe, comunque, venivano coltivate, raccolte e quindi conservate per poi essere utilizzate nella cura delle disfunzioni intestinali.

venerdì 16 gennaio 2009

I MINERALI

Molto spesso, nella dieta, non dedichiamo ai minerali la stessa attenzione che invece prestiamo ad altri nutrienti, forse perchè non siamo a conoscenza che almeno una quindicina di questi sono componenti essenziali del nostro fabbisogno alimentare. Il calcio, il fosforo, il magnesio, il sodio, il potassio, il cloro e lo zolfo sono considerati macronutrienti alla stregua delle proteine, dei glucidi e dei lipidi e la loro importanza è data dalle numerose funzioni biochimiche cui partecipano in prima persona. Altresì il ferro, il rame, lo zinco, lo iodio, il cobalto, il manganese, il molibdeno ed altri anche se minerali traccia, per la loro esigua presenza nell'organismo, sono considerati micronutrienti e la loro importanza è pari a quella delle vitamine. I minerali svolgono precise funzioni fisiologiche singolarmente o sinergicamente come ad esempio il calcio e il fosforo che assieme partecipano alla formazione di tessuto osseo e nello stesso tempo, indipendentemente l'uno dall'altro, attivano altri fenomeni fisiologici. Oltre che componenti strutturali, molti minerali pssono agire come catalizatori enzimatici oppure, come il ferro nell'emoglobina e lo iodio nella tiroxina, conferiscono peculiarità di struttura e di effetti alla molecola nella quale sono contenuti. Altre importanti funzioni sono svolte dai minerali che in soluzione si ionizzano in cationi e anioni, partecipando alla composizione di elettroliti dei liquidi corporei. I vari minerali si trovano negli alimenti sotto forma di sali inorganici o di altri composti variamente combinati con gli altri componenti dell'alimento. Un'interessante eccezione è data al cloruro di sodio (sale), che non si trova in natura combinato con gli alimenti, ma è utilizzato da solo come condimento. Alcuni minerali sono fortemente presenti nel cibo comunemente consumato, cosicchè diventa difficile incorrere in deficienze da carenze alimentari, per altri, la cui presenza anche se in tracce è indispensabile alla vita, il rispettivo contenuto negli alimenti dipende dal terreno sul quale sono stati coltivati i vegetali destinati all'alimentazione sia dell'uomo che degli animali. Alcune tecnologie alimentari, come i processi di raffinazione dei cereali e dello zucchero, riducono il contenuto in minerali di questi alimenti e anche se per molti di essi non è stata stabilita una quota giornaliera raccomandata, una particolare attenzione all'introduzione nella dieta di questi elementi può aiutare a mantenere un buono stato di salute.
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La Comunità europea ha emesso, nel 2002, una direttiva (1) che imporrà regole severissime per il commercio dei prodotti nutritivi che contengono vitamine e minerali, i cosiddetti integratori alimentari. Le nuove regole verranno imposte un po' alla volta, ma l' agosto dell'anno prossimo segnerà un passo importante: secondo l'articolo 15 della direttiva, gli stati membri dovranno "... vietare il commercio di prodotti non conformi alla presente direttiva al più tardi a decorrere dal 1° agosto 2005".

1) Direttiva europea sugli integratori alimentari - testo reperibile al http://www.laleva.cc/supplements/OJ_Eudirective_supplements.pdf

giovedì 15 gennaio 2009

I DOLCI COME LE SIGARETTE : UNA DROGA VERA E PROPRIA!


Ecco un’altra curiosa notizia trovata spulciando qua e là nella rete: avreste mai creduto che i dolci, il cioccolato in particolare, creano dipendenza fisica proprio come fossero delle sigarette?Ebbene, pare che sia proprio così stando alle ultime scoperte di uno studio scientifico neozelandese, secondo cui, appunto, dolci, pasticcini e cioccolatini agiscono proprio come la nicotina contenuta nelle sigarette, stimolando gli stessi recettori del nostro cervello.
Cerchiamo, nei dettagli, di spiegare il meccanismo che entra in funzione quando si assumono cibi ricchi di zucchero e farina (quindi i dolci in generale, brioches, croissants e, con mia molta meraviglia, anche i corn flakes).I suddetti alimenti e simili fanno in modo che la quantità di zucchero nel sangue aumenti rapidamente e, a sua volta, questo aumento esponenziale va a sollecitare quelle stesse aree del cervello implicate nella dipendenza da nicotina o dalle droghe in generale.E, addirittura, si verifica un fenomeno del tutto strano: questo aumento rapidissimo dello zucchero nel sangue provoca anche dei mutamenti in diversi ormoni e sostanze chimiche, come l’insulina.
Questo fatto crea una maggiore sensazione di benessere di quella creata dalla serotonina, che è la sostanza sollecitata, invece, dalla nicotina.E’ questo il motivo per cui gli scienziati affermano che mangiare dolci può contribuire ad alleviare la tensione e donare un senso di appagamento e serenità se si è in un momento di particolare nervosismo, proprio come fumare una sigaretta.
Ovviamente, questa scoperta apre la strada ad un nuovo tipo di approccio a malattie come l’obesità: in questa prospettiva, infatti, coloro che ne soffrono non sarebbero semplicemente degli ingordi, ma assolutamente dipendenti.E come tali si comportano perché, nonostante siano a conoscenza dei danni che un consumo spropositato di dolci può arrecare, non riescono a rinunciarvi poiché ne hanno dipendenza fisica, proprio come i tossicodipendenti.
(GIALLOZAFFERANO)

mercoledì 14 gennaio 2009

LA FIALA

Esistono profumi così forti
Che per essi è porosa ogni materia.
Si direbbe che penetrino il vetro.
Talora nell'aprire il cofanetto
Venuto dall'Oriente in cui stride
La serratura, e rilutta gemendo,
O in qualche casa deserta un armadio
Dall'acre odore di passato, nero,
Polveroso, trovi una vecchia fiala
Intrisa di memorie da cui sgorga
Un'anima che torna, tutta viva.
Mille pensieri che, funebri larve,
Dormivano, fremendo dolcemente
Nel buio greve, spiegando le ali,
Spiccano il volo, sfumati d'azzurro,
Tinti di rosa, laminati d'oro...

CHARLES BAUDELAIRE - I fiori del male

martedì 13 gennaio 2009

GUIDA VELOCE AI MENU' DELLA SALUTE



Per prevenire le malattie cardiovascolari la dieta più adatta è ancora la Mediterranea.
Sotto, gli alimenti più indicati e quelli da evitare, secondo il manuale CIBI PER LA SALUTE (Red).
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CIBI SI'

- CEREALI E DERIVATI
Riso, mais, orzo,farro, avena, pane, pasta (meglio se integrali).
- PESCE
preferibilmente salmone, sgombro, aringa, sardina.
- CARNI MAGRE E BIANCHE
Pollo, tacchino, coniglio.
- LEGUMI
Fagioli, lenticchie, soia,...
- VERDURA E FRUTTA SECCHE.
- FRUTTA SECCA E SEMI OLEOSI.
- CONDIMENTI CON ACIDI GRASSI POLINSATURI

come gli oli di semi (mais, soia, girasole).
- VINO, SOPRATTUTTO ROSSO, E BIRRA
in quantità moderata (1-2 bicchieri al giorno) e TE'.


CIBI NO

- SALUMI E INSACCATI, CARNI GRASSE, FRATTAGLIE.
- LATTE INTERO E FORMAGGI GRASSI.
- CONDIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

Burro, panna, pancetta, lardo, margarina.
- DOLCI E ALIMENTI RICCHI DI ZUCCHERI SEMPLICI.
- APERITIVI E SUPERALCOLICI.
- SALE DA CUCINA

non deve superare i 5 g al giorno.
- FRITTI E SOFFRITTI.
- MERENDINE INDUSTRIALI.

sabato 10 gennaio 2009

AMARO A BASE DI GENZIANA


Questo bellissimo distillato, dalla storia ormai secolare, è preparato con la pianta messa fra le specie protette: si tratta dell'amaro a base di Genziana gialla o rossa, apprezzato e diffuso soprattutto nelle zone alpine; esso è considerato un rimedio efficace e una specialità, non solo in Italia, ma anche in Austria, in Svizzera e in Francia.
Questo amaro viene preparato con la radice di una pianta che fiorisce solo dopo il decimo anno di vita, ma che poi non muore prima di avere ragiunto i 60 0 70 anni.
Per preparare 100 litri di distillato ci vogliono almeno 100 kg di Genziana; per questo, da secoli, si cerca di proteggerla in qualunque modo. Secondo parecchi statuti medievali coloro che avevano ottenuto il diritto di racolta, per esempio, potevano esercitarlo solo ogni 18 anni.

UTILIZZO
Dopo un pasto particolarmente pesante l'amaro a base di Genziana può avere un effetto stimolante sulla digestione.

DOSI
Un bicchierino dopo i pasti.

EFFETTI
La Genziana contiene amarogentina, la sostanza più amara al mondo. Esiste un proverbio che ci ricorda questa caratteristica della Genziana:"Amaro come la Genziana."
Quando l'amarogentina entra in contatto con le papille gustative, per via riflessa la sua azione stimolante si propaga in tutto il corpo e si fa senire soprattutto sull'apparato digerente. Le ghiandole salivari, gastriche ed intestinali producono più succhi, l'ormone gastrico, preposto alla regolazione della quantità di acido cloridrico nello stomaco, aumenta di quantità e i movimenti peristalsici di stomaco e intestino ricevono nuovi impulsi.

EFFETTI COLLATERALI
In caso di soggeti ipersensibili possono insorgere mali di testa. In caso di dipendenza da alcool vi consigliamo di utilizzare altri rimedi casalinghi non a base di alccol.

CONTROINDICAZIONI
Dipendenza da alcool.

EFFETTI COMBINATI
Uguali a quelli di qualsiasi bevanda alcolica.

venerdì 9 gennaio 2009

ORZAIOLO



Si tratta di un'infiammazione acuta del bordo della palpebra, più esattamente alla radice. In questo punto si forma un piccolo bottone supporato. Se ci si strofina, il dolore ed il gonfiore aumentano.
Gli orzaioli sono generalmente la conseguenza di un colpo di freddo.
Quando sono recidivi, indicano un certo stato di affaticamento generale.
Per eliminare l'infiammazione, calmare l'irritazione e riassorbire il bottone, ecco la ricetta di infuso composto, da usarsi in bagni tiepidi locali, mattina e sera, in compresse o con un occhiaiolo.

- 10 g Camomilla
- 10 g Basilico
- 10 g Timo
Lasciate in infusione per 10 minuti questa miscela in una tazza d'acqua bolente.

Vi farà bene pure prendere ogni sera, per qualche tempo, anche dopo il riassorbimento dell'orzaiolo, una tisana di fogie di Ribes Nero per stimolare le vostre difse naturali. Il Ribes Nero è, in effetti, molto ricco di vitamina C che attiva le ghiandole surrenali responsabili della difesa dell'organismo.

Mettete a macerare a freddo 40 - 50 g di foglie di Ribes Nero per un'ora in un litro d'acqua.
Riscaldate a fuoco lento fino ad ebollizione. Togliete dal fuoco e lasciate in infusione per 10 minuti.
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Altrimenti potete "farvi cucire l'orzaiolo" . Sì ho detto "cucire", non deve meravigliarvi, io lo faccio sempre a mio marito quando succede.
Perchè? Ma perchè sono una STREGA e so fare anche queste cose oltre ad altre ancora, tutte le tradizioni popolari che non richiedono cure strane, ma solo un po'di credo e fiducia. Perchè non v'eravate ancora accorti che sono una STREGA? Chi delle nostre nonne che sono nate in campagna non si ricorda che esistevano una volta delle donne che erano capaci di risolvere dei disturbi solo usando le mani? O poche altre cose?
Ciao alla prossima.

giovedì 8 gennaio 2009

RAFFREDDORE


Con aglio, cipolla,limone,miele.... e qualche altro rimedio naturale molto semplice, si possono risolvere molti raffreddori.

1- Per stroncare un raffreddore incipiente con l'aiuto delle piante, nulla di meglio della LIQUIRIZIA.

Prendete uno o più bastoncini di LIQUIRIZIA (cioè la sua radice che è preferibile sbarazzare della scorza amara).
Fatene bollire 40/50 g in un litro d'acqua per 15 minuti e bevetene a volontà.

2 - Fate inalazioni con il seguente infuso:

Foglie di Eucalipto
Foglie di Timo
Foglie diIssopo
Foglie di Salvia
Gemme di Pino
(in parti uguali)
Mettete un pugno di questa mistura in mezzo litro d'acqua bollente e respiratene profondamente i vapori coprendovi il capo con un panno per evitare che si disperdano rapidamente.

3 - Infine, in caso di raffreddore in atto, bevete molte tazze al giorno dell'infusione di:

Eucalipto
Timo
Lavanda
Serpillo
(in parti uguali)
10 g di questa miscela per una tazza di acqua bollente.lasciate riposare in infusione per 10 minuti.

Come potete sempre leggere molto spesso si usano miscele composte di vari elementi piuttosto che una sola pianta, per la preparazione dei vari rimedi.
In effetti, è preferibile associare le virtù di diverse piante allo scopo di rafforzare gli effetti terapeutici. Ognuna di queste tisane è costituita dunque di una composizione selezionata, un assortito bouquet in cui ogni fiore apporta il suo colore, il suo sapore e le sue proprietà particolari per la cura della malattia a grande beneficio del nostro corpo.

lunedì 5 gennaio 2009

L'ERBA CORNACCHIA


ERISIMO
(Sisymbrium officinale)

Pianta annua della famiglia delle Crocifere, alta mezzo metro circa, con fusto eretto, foglie cilindro-coniche, fiori gialli raccolti in grappoli. Cresce in tutta Europa, comune nei prati e presso l'abitato; fiorisce da marzo a settembre. Contiene un principio attivo, l'erisimina, che combatte efficacemente tosse e raucedine. Per questo l'erisimo è chiamato popolarmente "erba dei cantanti" o "erba cornacchia". Molte altre sono le proprietà medicinali di questa pianta che cura lo scorbuto ed è, in genere, un decongestionante.

La si utilizza di frequenza allo stato fresco, soprattutto come antiscorbutico
masticando direttamente le foglie o come tintura per far tornare la voce e renderla limpida.

La tintura si prepara lasciando macerare, in 250 grammi di alcool a 60°, circa 50 grammi di foglie fresche sminuzzate per 3 giorni.
Si usa poi diluendo 30 gocce in un dito d'acqua tiepida.

L'infuso invece : 5 gr. in 200 ml. di acqua bollente; infusione 20 min. Una tazza pro dose 3/4 volte al giorno tra i pasti.

La tintura vinosa: 1 grammo in 100 ml di vino (a macero per 8 giorni). A bicchierini.

Le qualità specifiche dell'erisimo sulle corde vocali non sono comunque una scoperta moderna. Questa pianta, comune e alla portata di tutti, era nota e apprezzata anche nel mondo antico.
Gli oratori e i retori ne facevano uso costante per dare forza alla propria voce, che da sola, senza l'ausilio di microfoni e altoparlanti, doveva imporsi alla folla, in ampi spazi. Si racconta perfino che Antonio, prima di pronunciare la famosa orazione funebre sul corpo di Cesare assassinato, ne prese una buona dose perchè non gli venisse meno la voce, e che il terribile Catone, ogni volta che invocava i fulmini su Cartagine, ne masticasse le foglie come oggi si fa con il chewing-gum.
Forse l'erisimo ha una certa responsabilità nella distruzione di Cartagine.....
Rimangono valide, per la fisioterapia moderna, le proprietà decongestionanti, antinfiammatorie, antispastiche, ed emollienti.

giovedì 1 gennaio 2009

LE ANTICHE FARMACIE DEI CONVENTI


Quando fa freddo o nevica, chi non cerca riparo da un'influenza e raffreddore coprendosi con un bel cappotto pesante ? Per i monaci e le suore del Medioevo era invece molto difficile affrontare l'inverno e i pericoli che esso comportava per la salute, dato che la Regola monastica imponeva che essi dovessero vivere in maniera spartana e in assoluta povertà nelle loro celle sprovviste di riscaldamento.
Ma, diversamente da molti nostri contemporanei, essi conoscevano molte ricette per prevenire e curare efficacemente l'influenza.
Dai medici dell'antichità avevano appreso, per esempio, che le malattie influenzali possono essere curate con decotti sudoriferi, facilmente ottenibili con il Sambuco.
Non dobbiamo però pensare che le farmacie del Medioevo fossero simili a quelle di oggi: fino al XIII secolo erano più che altro magazzini nei quali si vendevano erbe medicinali, spezie e anche libri.
Le piante essiccate, provenienti da paesi lontani o coltivate nel giardino del convento, venivano conservate in ambienti speciali.
Secondo la severa Regola dei Benedettini, ordine al quale si ispirarono tutti i successivi ordini monastici, i monaci non dovevano occuparsi solo della coltivazione dei campi e dei giardini, ma il loro compito comprendeva anche la cura dei malati.
Infatti il capitolo 26 della regola dice:
"Bisogna occuparsi soprattutto e innanzi tutto della cura dei malati che vanno serviti come se davvero essi fossero Cristo. Sia, quindi, compito primario dell'Abate vigilare affinchè i malati non vengono mai trascurati."

ANCHE I MALATI PIU' POVERI VENIVANO AIUTATI

I Cistercensi, seguaci della stessa severa Regola dei Benedettini, accoglievano anche gli stranieri più poveri e si inginocchiavano per lavar loro i piedi in segno di umiltà. I malati provenienti da fuori venivano trattenuti nella foresteria del convento fino alla guarigione ultimata e anche i malati di mente potevano essere sicuri di trovare un ricovero. C'erano, poi, anche altri ordini che inviavano i loro monaci più esperti in medicina per curare i malati di famiglie ricche. Queste costituivano una buona fonte di guadagno per i conventi, perchè non di rado ricevevano grosse donazioni da parte di pazienti grati per la loro guarigione.
Le autorità della Chiesa, però, non vedevano di buon occhio i viaggi dei monaci: Papa Innocenzo II, per esempio, proibì in tre Concili differenti che i monaci esercitassero la medicina a scopo di lucro. In risposta a questo provvedimento alcuni monaci decisero di abbandonare il monastero per esercitare la medicina in veste di eremiti. Anch'essi si dedicarono intensamente alla botanica e alla raccolta delle erbe, entrambe indispensabili per curare i loro pazienti.
Molte piante medicinali utili per guarire malattie influenzali sono note proprio da allora.