ERISIMO
(Sisymbrium officinale)
Pianta annua della famiglia delle Crocifere, alta mezzo metro circa, con fusto eretto, foglie cilindro-coniche, fiori gialli raccolti in grappoli. Cresce in tutta Europa, comune nei prati e presso l'abitato; fiorisce da marzo a settembre. Contiene un principio attivo, l'erisimina, che combatte efficacemente tosse e raucedine. Per questo l'erisimo è chiamato popolarmente "erba dei cantanti" o "erba cornacchia". Molte altre sono le proprietà medicinali di questa pianta che cura lo scorbuto ed è, in genere, un decongestionante.
La si utilizza di frequenza allo stato fresco, soprattutto come antiscorbutico
masticando direttamente le foglie o come tintura per far tornare la voce e renderla limpida.
La tintura si prepara lasciando macerare, in 250 grammi di alcool a 60°, circa 50 grammi di foglie fresche sminuzzate per 3 giorni.
Si usa poi diluendo 30 gocce in un dito d'acqua tiepida.
L'infuso invece : 5 gr. in 200 ml. di acqua bollente; infusione 20 min. Una tazza pro dose 3/4 volte al giorno tra i pasti.
La tintura vinosa: 1 grammo in 100 ml di vino (a macero per 8 giorni). A bicchierini.
Le qualità specifiche dell'erisimo sulle corde vocali non sono comunque una scoperta moderna. Questa pianta, comune e alla portata di tutti, era nota e apprezzata anche nel mondo antico.
Gli oratori e i retori ne facevano uso costante per dare forza alla propria voce, che da sola, senza l'ausilio di microfoni e altoparlanti, doveva imporsi alla folla, in ampi spazi. Si racconta perfino che Antonio, prima di pronunciare la famosa orazione funebre sul corpo di Cesare assassinato, ne prese una buona dose perchè non gli venisse meno la voce, e che il terribile Catone, ogni volta che invocava i fulmini su Cartagine, ne masticasse le foglie come oggi si fa con il chewing-gum.
Forse l'erisimo ha una certa responsabilità nella distruzione di Cartagine.....
Rimangono valide, per la fisioterapia moderna, le proprietà decongestionanti, antinfiammatorie, antispastiche, ed emollienti.
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