"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

martedì 27 gennaio 2009

PATERECCIO


Processo infiammatorio acuto, circoscritto o diffuso, a carico delle dita della mano e del piede. E' provocato da germi che si introducono nei tessuti molli delle dita attraverso ferite anche insignificanti.
Il PATERECCIO può colpire tutto il dito o una parte di esso e può essere superficiale ("il giradito" appartiene a questo tipo di patereccio), sottocutaneo, profondo.
Trattandosi di un processo di tipo suppurativo, il PATERECCIO è estremamente doloroso, almeno finchè spontaneamente, o facendo ricorso al bisturi, il pus non trova sfogo all'esterno.

Soprattutto a questo tendevano le ricette casalinghe delle nostre nonne.
Prima cosa da fare quando si manifestavano i sintomi dell'infiammazione è immergere il dito in acqua molto calda addizionata con sale marino, e lasciarvelo a lungo. Il calore le proprietà del sale marino spesso fanno regredire l'infezione uccidendo i germi responsabili.
Se, al contrario, si desidera portare a maturazione il PATERECCIO con fuoruscita di pus, si ricorre al cataplasma preparato con mollica di pane casereccio (più ricco di quello raffinato in germi attivi di frumento) impastata con latte e 1 tuorlo d'uovo. L'impacco va lasciato a contatto direttamente con la parte infiammata e cambiato spesso.
Altro impacco calmante e risolutivo delle infezioni del dito si prepara con le foglie di VERBASCO, grossa pianta comune nelle nostre regioni.
Si fanno bollire delle foglie fresche nel latte per qualche minuto, si tolgono dal liquido, si strizzano leggermente e si applicano calde sul PATERECCIO. Vanno cambiate di frequente e bisogna continuare a lungo ad alternarle. Hanno la proprietà di calmare in breve tempo il dolore e di accellerare l'evacuazione del pus. Lo stesso latte, dopo che sono state tolte le foglie, è bene darlo a bere, tiepido al malato, perchè è fortemente depurativo e utile quindi all'eliminazione del processo infiammatorio.

Anche la CAROTA, che le nostre nonne sapevano sfruttare assai meglio di noi, essendo ricca di proprietà e virtù alimentari e terapeutiche, era uno dei rimedi correnti per guarire il PATERECCIO.
Basta grattugiare delle carote fresche, ridurle in polpa omogenea senza disperderne il succo e applicarle sulla zone del PATERECCIO, alternando a impacci di alcool a 90°.

2 commenti:

  1. Il patereccio può provocare dei piccoli noduli sull'avanbraccio o una sensazione dolorosa di stiramento che va dall'ascella fino alla mano?

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  2. Se nonostante i rimedi che puoi avere adottato il problema persiste ti consiglio di andare da un medico,l'infimmazione può essersi modificata in una infezione.

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