"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

mercoledì 29 dicembre 2010

INSUFFICIENZA EPATICA


Il fegato è un organo centrale, il cui buon funzionamento è essenziale per l'organismo. Ha un ruolo ben preciso nella maggior parte dei processi vitali; è un vero laboratorio cui sono attribuite oltre 3000 funzioni.

Nel processo digestivo, il fegato controlla il metabolismo degli zuccheri e dei grassi e presiede anche alla disintosicazione del nostro organismo.

Questo ci permette di comprendere che la più piccola disfunzione di fegato si manifesta con malesseri che possono andare dalla semplice sensazione di affaticamento generale alle classiche "crisi di fegato" con nausee, testa pesante, depressione...

Per rimettersi in sella, bisogna depurare questo importante organo. Le piante sono utilissime a questo scopo.


CARCIOFO

Le foglie di Carciofo, non quelle che si mangiano, che sono una parte dei fiori, ma le foglie delle stelo, quelle che normalmente non arrivano fino al nostro piatto, sono eccellenti per il fegato.

Esse fanno abbassare il tasso di colesterolo.

- Mettetene a bollire 50-70 gr in un litro d'acqua per 2 minuti e lasciate in infusione per altri cinque minuti. Prendetene 2 tazze al giorno per 2 o 3 settimane. Attenzione...!E' una tisana molto, molto amara.



CARDO MARIANO

Contiene una sostanza che protegge il fegato dalle aggressioni tossiche (alcool, trattamenti medicamentosi intensivi quali gli antibiotici).


Dopo i pasti pesanti e pantagruelici di quesi ultimi giorni mettete il fegato a riposo e seguite una cura di ROSMARINO.

- Preparate una tisana mettendo in infusione per 10 minuti, in una tazza d'acqua bollente, un cucchiaino da caffè di sommità fiorite di Rosmarino e bevetene una tazza molto calda dopo i due pasti principali.

- Un eccelente modo di decongestionare il fegato e le vie biliari, consiste nell' applicare sulla regione del fegato, appena sotto le costole, a destra, una borsa di acqua calda da 60° e tenervela per 10-20 minuti, preferibilmente al mattino, appena svegli, ma anche dopo i pasti.

lunedì 27 dicembre 2010

ASCARIDI


Sono i parassiti intestinali che maggiormente colpiscono i cani. Vivono nell'intestino privando l'animale di nutrimento e dando luogo a coliche, vomito e diarrea. Possono essere osservati nelle feci (vermi biancastri lunghi in media da 5 a 10 centimetri a forma di spaghetto rotondi) che ne rappresentano il veicolo di trasmissione: le uova ingerite raggiungono l'intestino e passando nel fegato; da qui, per via circolatoria, raggiungono i polmoni e la faringe ritornando, da vermi adulti, nell'intestino. E' molto importante "sverminare" il cane il prima possibile e sottoporlo poi a periodici controlli delle feci, nonché raccogliere e distruggere queste ultime onde evitare la trasmissione all'uomo e ad altri animali.

Questi piccoli vermi rotondi infettano frequentemente il tubo digerente dei bambini, se in casa c'è un animale che li ha.

Le cause: alimenti mal lavati, mancanza di pulizia delle mani, contatto troppo ravvicinato con il cane.

Tanaceto

E' una pianta molto attiva soprannominata "erba dei vermi", cosa che dice molto sulle sue possibilità.
Si usano i semi in infusione: 4 grammi per una tazza di acqua bollente, al mattino a digiuno, per qualche giorno.

Oppure usate i semi polverizzati, sempre nella stessa dose, addizionando a miele o a marmellata. Per gli adulti si raddoppierà la quantità (8gr), Si possono fare anche lavande: fate bollire 15/30 gr di semi in un quarto di litro di acqua per cinque minuti (possibilmente con 2 o 3 spicchi d'aglio).
Filtrate, raffreddate a 35° e procedete a lavanda interna (o clistere).

sabato 25 dicembre 2010

TANTI AUGURI


Vorrei avere accanto le persone che amo di più e con un abbraccio grande stringerle a me.
A presto... è tutto quello che posso dire.
Basterebbe solo una piccola magia...
Tanti auguri.

martedì 21 dicembre 2010

UNGHIE FRAGILI


Unghie che si spezzano, si squamano, diventano molli, friabili...
Come fare per rinforzarle?

Ogni sera immergetele per cinque minuti in un bagno d'olio d'oliva tiepido.
Evitate di mettere lo smalto per due mesi e portate i guanti di gomma per i lavori domestici.
Mangiate Asperella sotto forma di boli (preparati dal vostro farmacista o erborista) o bevetene sotto forma di decotto.

Fate macerare 50 gr di ASperella (Equiseto o Coda cavallina) in un litro di acqua fredda per un minimo di tre ore. Scaldate e fate bollire lentamente per 20-25 minuti. Lasciate in infusione per 10 minuti. Prendetene tre o quattro tazze al giorno.

Le unghie che si spezzano, segni di un principio di decalcificazione, ritornano normali nel giro di quindici giorni con i boli preparati con l'intera pianta, in un tempo un po' più lungo con il decotto, ovviamente meno concentrato che la polvere della pianta intera.

L'Asperella, grazie al silicio che contiene, rimineralizza lo scheletro e rende le unghie molto forti.

venerdì 17 dicembre 2010

PIAGHE E FERITE


UNA LETTRICE MI HA SCRITTO:

"ALLA PIU' PICCOLA FERITA, ANCHE SUPERFICIALE, LA MIA PELLE IMPIEGA UN TEMPO LUNGHISSIMO A CICATRIZZARE. PER UNA SEMPLICE SBUCCIATURA CI VOGLIONO DUE O TRE SETTIMANE.... EPPURE, NON E' CHE IO TRASCURI LA DISINFEZIONE...."

- Ecco la formula di un alcoolato di piante noto da secoli col nome di alcolato di Rosmarino. Le piante usate per la preparazione possiedono come la Calendula virtù disinfettanti e cicatrizzanti molto potenti.

Fate macerare per 8-10 giorni in un litro e mezzo di alccol a 60°, 30 grammi di ognuna di queste piante:

- rosmarino
- lavanda
- timo
- serpillo
- issopo
- iperico
- origano
- salvia
- melissa
- menta piperita

Filtrare e adoperare esclusivamente per uso esterno, oppure nella dose di un cucchiaino da caffè un un bicchiere d'acqua per disinfezione della bocca e rafforzamento delle gengive.

lunedì 13 dicembre 2010

IL VELENO DELLE API


Venere e Eros, A. Dürer, 1514

"Eros un giorno non vide un'ape
posata fra le rose, e restò ferito.
Punto nel dito della mano
lanciò un grido di dolore:
e di corsa volato dalla bella Citera
"sono perduto, madre, - disse -
sono perduto e muoio. Mi ha colpito
una piccola serpe alata,
che i contadini chiamano ape".

Anacreonte, 6º secolo a. C.


Il veleno delle api è un miscuglio di numerose complesse sostanze delle quali poche sono state finora identificate. Esse sono raccolte in due glandole all'estremità dell'addome, l'una dal contenuto acido, l'altra contenuto alcalino, che vengono immesse nel condotto interno al pungiglione, nel momento in cui l'ape lo sfodera per pungere.
Sostanze finora accertate nel veleno: acqua, istamina, melittina, proteina, lisolecitina, apamina, enzimi, fosfolipase A e l'ialuronidasi.
L'effetto della puntura provoca eccitazione nervosa, aumento della permeabilità delle papille, dolore e gonfiore, malore ed edema locale.
Nei soggetti d'ipersensibilità anafilattica (1 caso su 1000) provoca convulsioni, crampi, paralisi progressiva, respirazione rallentata, irregolare (esplosione dei globuli rossi): edema polmonare. In questi casi bisogna chiamare il medico, praticare antistaminici e comunque evitare nuove punture d'api che provocherebbero il coma.
Per immunizzarsi, occorre subire qualche puntura al giorno ad ogni primavera.
Ma le punture d'api svolgono anche notevoli effetti benefici per cui oggi si usa raccogliere il veleno d'api per adoperarlo in decine di prodotti terapeutici specialmente a risveglio e mobilitazione dei mezzi di difesa nelle affezioni reumatiche e artritiche.
Il veleno si dimostra utilissimo battericida, indicato nella difterite, arteriosclerosi, ipertensione e malattie cardiovascolari.
In Russia sono molto diffuse terapie specifiche d'iniezioni intramuscolari di veleno, massaggi con unguenti a base di veleno; inalazioni sottolinguali ed apiterapia agopunturale.

ITTERIZIA


E' una forma di epatite (vale a dire infiammazione del fegato) caratterizzata da un passaggio della bile nel sangue. Questa bile, arrivando alla pelle, colora i tessuti di giallo.

Le cause dell'itterizia sono molto numerose e certamente possono essere molto gravi, dunque è sempre necessario ricorrere al medico per una esatta diagnosi.

Nel semplice caso di un'itterizia da banale epatite, le tisane consigliate per l'insufficienza epatica sono molto indicate.

Vi si possono aggiungere il alternativa, anche le seguenti piante:

-Agrimonia

Fate bolire 30 gr di questa pianta in un litro d'acqua per 2 minuti.
Prendetene tre tazze al giorno fino alla guarigione.

- Cicoria selvatica o tarassaco

Fate bollire le radici (50 gr per litro) per cinque minuti e prendetene tre tazze al giorno.
E' molto amara ma efficace sul fegato, che ne viene rapidamente decongestionato.

mercoledì 8 dicembre 2010

BISCOTTELLI AL PROFUMO DI NOCE MOSCATA


OCCORRENTE (per 4 persone)

- 200 gr circa di farina
- 200 gr di ricotta
- 60 gr di burro, più una noce
- 1 uovo
- qualche pizzico di noce moscata
- pepe, sale

PREPARAZIONE

Schiacciate la ricotta con la forchetta e versatela sul tavolo di marmo o sulla spianatoia, aggiungete la farina, qualche pizzico di sale e pepe, la noce moscata, il burro morbido (toglietelo dal frigorifero almeno un'oretta prima di usarlo) a pezzettini e impastate il tutto con le mani, lavorando l'impasto fino a quando si presenterà liscio. Avvolgetelo in un foglio di carta oleata e lasciatelo riposare per una mezz'oretta.

Dopo di che stendete la pasta con il matterello, infarinando ogni tanto la spianatoia, all'altezza di pochi millimetri e ritagliatela con stampini di diverse forme o semplicemente con un bichierino da liquore in dischi.

Imburrate e infarinate la piastra del forno e adagiatevi, uno accanto all'altro e leggermente distanti, i biscottelli. Sbattete l'uovo e pennellate con questo le pastine salate.

Mettete a cuocere i biscottelli in forno caldo per circa dieci minuti.

mercoledì 1 dicembre 2010

TENIA (o VERME SOLITARIO)


Se lamentate un anormale affaticamento, un dimagramento progressivo, nausee e vertigini, malgrado un forte appetito, vi consiglio di far analizzare le feci presso un laboratorio.

Se la ricerca è positiva, ecco come dovete comportarvi:

- Alla vigilia del trattamento, osservate una dieta idrica (vale a dire bevete unicamente tisane o brodi di verdure).

- Al mattino seguente, masticate a digiuno la seguente mistura accuratamente tritata:

*Semi di zucca mondati 100 gr
*Zucchero in polvere 100 gr

Dopo tre ore purgatevi con 20/30 gr di solfato di sodio sciolto in una tazza di acqua tiepida... e in futuro, diffidate della carne di manzo troppo poco cotta, che è quella che genralmente vi dà la tenia.

URETRITE (2)


L'infiammazione dell'uretra provoca dolori cuti con bisogno frequente di urinare...

http://epicuroeleerbe.blogspot.com/2009/09/uretrite.html


Altro metodo da usare in questo caso sono le MANDORLE.

I gusci legnosi delle mandorle debitamente frantumati si usano in decotto.

- Fatene bollire 50 gr in un litro d'acqua per 20 minuti. Si beve, a tazzine, a volontà. E' un buon diuretico, emolliente, febbrifugo, decongestionante delle vie urinarie, utile in tutte le malattie che riguardano gli organi di questo apparato, la cellula epatica (è un buon stimolante del fegato: una tazza del decotto prima dei pasti) e le vie respiratorie (ottimo calmante della tosse e della tosse convulsa: 4 tazze del decotto lontano dai pasti).