"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

lunedì 13 dicembre 2010

IL VELENO DELLE API


Venere e Eros, A. Dürer, 1514

"Eros un giorno non vide un'ape
posata fra le rose, e restò ferito.
Punto nel dito della mano
lanciò un grido di dolore:
e di corsa volato dalla bella Citera
"sono perduto, madre, - disse -
sono perduto e muoio. Mi ha colpito
una piccola serpe alata,
che i contadini chiamano ape".

Anacreonte, 6º secolo a. C.


Il veleno delle api è un miscuglio di numerose complesse sostanze delle quali poche sono state finora identificate. Esse sono raccolte in due glandole all'estremità dell'addome, l'una dal contenuto acido, l'altra contenuto alcalino, che vengono immesse nel condotto interno al pungiglione, nel momento in cui l'ape lo sfodera per pungere.
Sostanze finora accertate nel veleno: acqua, istamina, melittina, proteina, lisolecitina, apamina, enzimi, fosfolipase A e l'ialuronidasi.
L'effetto della puntura provoca eccitazione nervosa, aumento della permeabilità delle papille, dolore e gonfiore, malore ed edema locale.
Nei soggetti d'ipersensibilità anafilattica (1 caso su 1000) provoca convulsioni, crampi, paralisi progressiva, respirazione rallentata, irregolare (esplosione dei globuli rossi): edema polmonare. In questi casi bisogna chiamare il medico, praticare antistaminici e comunque evitare nuove punture d'api che provocherebbero il coma.
Per immunizzarsi, occorre subire qualche puntura al giorno ad ogni primavera.
Ma le punture d'api svolgono anche notevoli effetti benefici per cui oggi si usa raccogliere il veleno d'api per adoperarlo in decine di prodotti terapeutici specialmente a risveglio e mobilitazione dei mezzi di difesa nelle affezioni reumatiche e artritiche.
Il veleno si dimostra utilissimo battericida, indicato nella difterite, arteriosclerosi, ipertensione e malattie cardiovascolari.
In Russia sono molto diffuse terapie specifiche d'iniezioni intramuscolari di veleno, massaggi con unguenti a base di veleno; inalazioni sottolinguali ed apiterapia agopunturale.

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