"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

mercoledì 29 dicembre 2010

INSUFFICIENZA EPATICA


Il fegato è un organo centrale, il cui buon funzionamento è essenziale per l'organismo. Ha un ruolo ben preciso nella maggior parte dei processi vitali; è un vero laboratorio cui sono attribuite oltre 3000 funzioni.

Nel processo digestivo, il fegato controlla il metabolismo degli zuccheri e dei grassi e presiede anche alla disintosicazione del nostro organismo.

Questo ci permette di comprendere che la più piccola disfunzione di fegato si manifesta con malesseri che possono andare dalla semplice sensazione di affaticamento generale alle classiche "crisi di fegato" con nausee, testa pesante, depressione...

Per rimettersi in sella, bisogna depurare questo importante organo. Le piante sono utilissime a questo scopo.


CARCIOFO

Le foglie di Carciofo, non quelle che si mangiano, che sono una parte dei fiori, ma le foglie delle stelo, quelle che normalmente non arrivano fino al nostro piatto, sono eccellenti per il fegato.

Esse fanno abbassare il tasso di colesterolo.

- Mettetene a bollire 50-70 gr in un litro d'acqua per 2 minuti e lasciate in infusione per altri cinque minuti. Prendetene 2 tazze al giorno per 2 o 3 settimane. Attenzione...!E' una tisana molto, molto amara.



CARDO MARIANO

Contiene una sostanza che protegge il fegato dalle aggressioni tossiche (alcool, trattamenti medicamentosi intensivi quali gli antibiotici).


Dopo i pasti pesanti e pantagruelici di quesi ultimi giorni mettete il fegato a riposo e seguite una cura di ROSMARINO.

- Preparate una tisana mettendo in infusione per 10 minuti, in una tazza d'acqua bollente, un cucchiaino da caffè di sommità fiorite di Rosmarino e bevetene una tazza molto calda dopo i due pasti principali.

- Un eccelente modo di decongestionare il fegato e le vie biliari, consiste nell' applicare sulla regione del fegato, appena sotto le costole, a destra, una borsa di acqua calda da 60° e tenervela per 10-20 minuti, preferibilmente al mattino, appena svegli, ma anche dopo i pasti.

lunedì 27 dicembre 2010

ASCARIDI


Sono i parassiti intestinali che maggiormente colpiscono i cani. Vivono nell'intestino privando l'animale di nutrimento e dando luogo a coliche, vomito e diarrea. Possono essere osservati nelle feci (vermi biancastri lunghi in media da 5 a 10 centimetri a forma di spaghetto rotondi) che ne rappresentano il veicolo di trasmissione: le uova ingerite raggiungono l'intestino e passando nel fegato; da qui, per via circolatoria, raggiungono i polmoni e la faringe ritornando, da vermi adulti, nell'intestino. E' molto importante "sverminare" il cane il prima possibile e sottoporlo poi a periodici controlli delle feci, nonché raccogliere e distruggere queste ultime onde evitare la trasmissione all'uomo e ad altri animali.

Questi piccoli vermi rotondi infettano frequentemente il tubo digerente dei bambini, se in casa c'è un animale che li ha.

Le cause: alimenti mal lavati, mancanza di pulizia delle mani, contatto troppo ravvicinato con il cane.

Tanaceto

E' una pianta molto attiva soprannominata "erba dei vermi", cosa che dice molto sulle sue possibilità.
Si usano i semi in infusione: 4 grammi per una tazza di acqua bollente, al mattino a digiuno, per qualche giorno.

Oppure usate i semi polverizzati, sempre nella stessa dose, addizionando a miele o a marmellata. Per gli adulti si raddoppierà la quantità (8gr), Si possono fare anche lavande: fate bollire 15/30 gr di semi in un quarto di litro di acqua per cinque minuti (possibilmente con 2 o 3 spicchi d'aglio).
Filtrate, raffreddate a 35° e procedete a lavanda interna (o clistere).

sabato 25 dicembre 2010

TANTI AUGURI


Vorrei avere accanto le persone che amo di più e con un abbraccio grande stringerle a me.
A presto... è tutto quello che posso dire.
Basterebbe solo una piccola magia...
Tanti auguri.

martedì 21 dicembre 2010

UNGHIE FRAGILI


Unghie che si spezzano, si squamano, diventano molli, friabili...
Come fare per rinforzarle?

Ogni sera immergetele per cinque minuti in un bagno d'olio d'oliva tiepido.
Evitate di mettere lo smalto per due mesi e portate i guanti di gomma per i lavori domestici.
Mangiate Asperella sotto forma di boli (preparati dal vostro farmacista o erborista) o bevetene sotto forma di decotto.

Fate macerare 50 gr di ASperella (Equiseto o Coda cavallina) in un litro di acqua fredda per un minimo di tre ore. Scaldate e fate bollire lentamente per 20-25 minuti. Lasciate in infusione per 10 minuti. Prendetene tre o quattro tazze al giorno.

Le unghie che si spezzano, segni di un principio di decalcificazione, ritornano normali nel giro di quindici giorni con i boli preparati con l'intera pianta, in un tempo un po' più lungo con il decotto, ovviamente meno concentrato che la polvere della pianta intera.

L'Asperella, grazie al silicio che contiene, rimineralizza lo scheletro e rende le unghie molto forti.

venerdì 17 dicembre 2010

PIAGHE E FERITE


UNA LETTRICE MI HA SCRITTO:

"ALLA PIU' PICCOLA FERITA, ANCHE SUPERFICIALE, LA MIA PELLE IMPIEGA UN TEMPO LUNGHISSIMO A CICATRIZZARE. PER UNA SEMPLICE SBUCCIATURA CI VOGLIONO DUE O TRE SETTIMANE.... EPPURE, NON E' CHE IO TRASCURI LA DISINFEZIONE...."

- Ecco la formula di un alcoolato di piante noto da secoli col nome di alcolato di Rosmarino. Le piante usate per la preparazione possiedono come la Calendula virtù disinfettanti e cicatrizzanti molto potenti.

Fate macerare per 8-10 giorni in un litro e mezzo di alccol a 60°, 30 grammi di ognuna di queste piante:

- rosmarino
- lavanda
- timo
- serpillo
- issopo
- iperico
- origano
- salvia
- melissa
- menta piperita

Filtrare e adoperare esclusivamente per uso esterno, oppure nella dose di un cucchiaino da caffè un un bicchiere d'acqua per disinfezione della bocca e rafforzamento delle gengive.

lunedì 13 dicembre 2010

IL VELENO DELLE API


Venere e Eros, A. Dürer, 1514

"Eros un giorno non vide un'ape
posata fra le rose, e restò ferito.
Punto nel dito della mano
lanciò un grido di dolore:
e di corsa volato dalla bella Citera
"sono perduto, madre, - disse -
sono perduto e muoio. Mi ha colpito
una piccola serpe alata,
che i contadini chiamano ape".

Anacreonte, 6º secolo a. C.


Il veleno delle api è un miscuglio di numerose complesse sostanze delle quali poche sono state finora identificate. Esse sono raccolte in due glandole all'estremità dell'addome, l'una dal contenuto acido, l'altra contenuto alcalino, che vengono immesse nel condotto interno al pungiglione, nel momento in cui l'ape lo sfodera per pungere.
Sostanze finora accertate nel veleno: acqua, istamina, melittina, proteina, lisolecitina, apamina, enzimi, fosfolipase A e l'ialuronidasi.
L'effetto della puntura provoca eccitazione nervosa, aumento della permeabilità delle papille, dolore e gonfiore, malore ed edema locale.
Nei soggetti d'ipersensibilità anafilattica (1 caso su 1000) provoca convulsioni, crampi, paralisi progressiva, respirazione rallentata, irregolare (esplosione dei globuli rossi): edema polmonare. In questi casi bisogna chiamare il medico, praticare antistaminici e comunque evitare nuove punture d'api che provocherebbero il coma.
Per immunizzarsi, occorre subire qualche puntura al giorno ad ogni primavera.
Ma le punture d'api svolgono anche notevoli effetti benefici per cui oggi si usa raccogliere il veleno d'api per adoperarlo in decine di prodotti terapeutici specialmente a risveglio e mobilitazione dei mezzi di difesa nelle affezioni reumatiche e artritiche.
Il veleno si dimostra utilissimo battericida, indicato nella difterite, arteriosclerosi, ipertensione e malattie cardiovascolari.
In Russia sono molto diffuse terapie specifiche d'iniezioni intramuscolari di veleno, massaggi con unguenti a base di veleno; inalazioni sottolinguali ed apiterapia agopunturale.

ITTERIZIA


E' una forma di epatite (vale a dire infiammazione del fegato) caratterizzata da un passaggio della bile nel sangue. Questa bile, arrivando alla pelle, colora i tessuti di giallo.

Le cause dell'itterizia sono molto numerose e certamente possono essere molto gravi, dunque è sempre necessario ricorrere al medico per una esatta diagnosi.

Nel semplice caso di un'itterizia da banale epatite, le tisane consigliate per l'insufficienza epatica sono molto indicate.

Vi si possono aggiungere il alternativa, anche le seguenti piante:

-Agrimonia

Fate bolire 30 gr di questa pianta in un litro d'acqua per 2 minuti.
Prendetene tre tazze al giorno fino alla guarigione.

- Cicoria selvatica o tarassaco

Fate bollire le radici (50 gr per litro) per cinque minuti e prendetene tre tazze al giorno.
E' molto amara ma efficace sul fegato, che ne viene rapidamente decongestionato.

mercoledì 8 dicembre 2010

BISCOTTELLI AL PROFUMO DI NOCE MOSCATA


OCCORRENTE (per 4 persone)

- 200 gr circa di farina
- 200 gr di ricotta
- 60 gr di burro, più una noce
- 1 uovo
- qualche pizzico di noce moscata
- pepe, sale

PREPARAZIONE

Schiacciate la ricotta con la forchetta e versatela sul tavolo di marmo o sulla spianatoia, aggiungete la farina, qualche pizzico di sale e pepe, la noce moscata, il burro morbido (toglietelo dal frigorifero almeno un'oretta prima di usarlo) a pezzettini e impastate il tutto con le mani, lavorando l'impasto fino a quando si presenterà liscio. Avvolgetelo in un foglio di carta oleata e lasciatelo riposare per una mezz'oretta.

Dopo di che stendete la pasta con il matterello, infarinando ogni tanto la spianatoia, all'altezza di pochi millimetri e ritagliatela con stampini di diverse forme o semplicemente con un bichierino da liquore in dischi.

Imburrate e infarinate la piastra del forno e adagiatevi, uno accanto all'altro e leggermente distanti, i biscottelli. Sbattete l'uovo e pennellate con questo le pastine salate.

Mettete a cuocere i biscottelli in forno caldo per circa dieci minuti.

mercoledì 1 dicembre 2010

TENIA (o VERME SOLITARIO)


Se lamentate un anormale affaticamento, un dimagramento progressivo, nausee e vertigini, malgrado un forte appetito, vi consiglio di far analizzare le feci presso un laboratorio.

Se la ricerca è positiva, ecco come dovete comportarvi:

- Alla vigilia del trattamento, osservate una dieta idrica (vale a dire bevete unicamente tisane o brodi di verdure).

- Al mattino seguente, masticate a digiuno la seguente mistura accuratamente tritata:

*Semi di zucca mondati 100 gr
*Zucchero in polvere 100 gr

Dopo tre ore purgatevi con 20/30 gr di solfato di sodio sciolto in una tazza di acqua tiepida... e in futuro, diffidate della carne di manzo troppo poco cotta, che è quella che genralmente vi dà la tenia.

URETRITE (2)


L'infiammazione dell'uretra provoca dolori cuti con bisogno frequente di urinare...

http://epicuroeleerbe.blogspot.com/2009/09/uretrite.html


Altro metodo da usare in questo caso sono le MANDORLE.

I gusci legnosi delle mandorle debitamente frantumati si usano in decotto.

- Fatene bollire 50 gr in un litro d'acqua per 20 minuti. Si beve, a tazzine, a volontà. E' un buon diuretico, emolliente, febbrifugo, decongestionante delle vie urinarie, utile in tutte le malattie che riguardano gli organi di questo apparato, la cellula epatica (è un buon stimolante del fegato: una tazza del decotto prima dei pasti) e le vie respiratorie (ottimo calmante della tosse e della tosse convulsa: 4 tazze del decotto lontano dai pasti).

martedì 30 novembre 2010

SACCHETTI AL LIMONE PER MOBILI


Niente è più efficace di una cera al limone per lucidare mobili di legno pregiato.

Profuma di fresco e per questo mi piace l'idea dei sacchetti al limone per mobili.

Legateli alle testate del letto o delle spalliere delle sedie e sembrerà che la stanza sia stata appena lucidata.

Per confezionare questi sacchetti scegliete tessuti che si intonino ai colori della stanza. Ricordatevi di adoperare nastri molto lunghi, che si possono annodare facilmente alle spalliere di sedie e letti.


- 15 gr di foglie di cedronella

- 15 gr di melissa

- 15 gr di timo serpillo

- 15 gr di scorza di limone tagliata fine

- 15 gr di fiori di camomilla

- 15 gr di muschio quercino

- 4 gocce di olio di cedronella


RENDIMENTO: 90 gr, sufficienti a riempire quattro sacchetti.

martedì 23 novembre 2010

DIVERTICOLITE COMPLICATA


La diverticolite può avere forme anche gravi: ecco alcune delle complicanze che possono insorgere.

FISTOLE

Sono passaggi anormali che mettono in collegamento l'intestino con la cavità addominale o un altro organo (vescica, vagina, cute). Il pericolo è che le feci possano invadere l'altro organo e infettarlo. Questa complicazione riguarda il 12% delle persone che soffrono di diverticolite: la fistola più comune coinvolge la vescica. Il problema può essere risolto soltanto con l'intervento chirurgico.

EMORRAGIA

E' una complicazione piuttosto rara. Quando un diverticolo sanguina (a causa della rottura di un vaso contenuto in un diverticolo) è possibile trovare sangue nelle feci. Solitamente la cosa si risolve in breve tempo senza alcun trattamento: in presenza di sangue nelle feci bisogna sempre e comunque consultare il proprio medico.

ASCESSO E PERITONITE

Un diverticolo perforato genera pus, che può infettare e dare origine a uno o più ascessi. Se l'ascesso è piccolo si può curare con un trattamento antibiotico; altrimenti va drenato chirurgicamente. Se l'infezione si estende al peritoneo (la membrana che riveste la cavità addominale) serve un intervento chirurgico immediato.

OCCLUSIONE INTESTINALE

Episodi ricorrenti di diverticolite possono portsre a ostruzione parziale o totale dell'intestino. Quando è totale serve un intervento d'urgenza, quando è parziale l'intervento chirurgico può essere pianificato dopo un adeguato trattamento medico.

DIVERTICOLITE: UN DIARIO PER IL NOSTRO CORPO


La diverticolite è una malattia molto comune.

Da non trascurare.

Se durante un esame di controllo scoprite di avere i diverticoli, però, non allarmatevi: tre quarti dei pazienti non hanno sintomi non soffrono di disturbi pesanti.

- Alimentazione ricca di fibra, molti liquidi, attività fisica sono le uniche armi certe per prevenire la malattia diverticolare. Anche se non esistono prove scientifiche sicure, le stesse raccomandazioni vengono date anche a chi già soffre di diverticolite da anni con sintomi, per prevenire nuovi attacchi oppure per tenere sotto controllo la malattia.

- Se i medici vi raccomandano cambiamenti nella vostra alimentazione, fate particolare attenzione a ciò che il vostro fisico tollera meglio.

- Per ricordare tutto e poter spiegare al vostro medico curante eventuali effetti "indesiderati", provate a compilare una specie di diario quotidiano, dove segnare cosa avete mangiato e con quali conseguenze.

- La stitichezza è la prima nemica dell'intestino. Oltre all'alimentazione ,tra le cause della stipsi ci possono essere una vita sedentaria e l'abitudine a reprimere gli stimoli intestinali. Per combatterla, provate a megliorare il vostro stile di vita: meglio non ricorrere-salvo indicazioni del medico- ai lassativi.

lunedì 8 novembre 2010

TISANA DI MAGREZZA


INGREDIENTI:

- 50 gr foglie di vite rossa

- 30 gr fiori di spirea ulmaria (barba caprina)

- 30 gr stelo e foglie di equiseto (equisetum arvense)

- 20 gr di quercia marina (fucus vesciculosus)

- 20 gr fiori di biancospino (craetagus oxyacantha)

- 30 gr foglie di corbezzolo (arbutus uva ursi)

- 20 gr cassis (ribes nugrum)

- 10 gr scorza di frangula (rhamnus frangula)


Mettete due cucchiai da minestra per una teiera (circa mezzo litro d'acqua) e lasciate in infusione come per il tè.

Bere durante la giornata.

giovedì 4 novembre 2010

SPINCERVINO


Appartiene alla famiglia delle Ramnaceae.

Arbusto alto 2-3 m; gambo a rametti contrapposti che terminano con una spina; cortecccia liscia bruno-viola con macchie grigio chiaro; foglie ovali, dentellate, contrapposte; fiori dioici, piccoli, bianco-verdastri, disposti a mazzi all'attaccatura delle foglie; frutto è una bacca della grandezza di un pisello, nerastra alla maturità, contenente tre o quattro semi.

Le bacche sono un purgativo molto energetico (drastico); la corteccia è emetocatartica; le foglie sono leggermente astringenti.

USO INTERNO

In tutti i casi nei quali il medico ha stabilito come necessario un purgante energetico.

Decotto di 20-30 bacche per un litro d'acqua o macerazione di 50 gr di bacche per un litro di vino bianco; corteccia in decotto, 10-20 gr per litro d'acqua; 2 tazze al giorno.

Si prepara anche uno sciroppo mescolando il succo delle bacche con zucchero in parti uguali; da prenderne 10-35 gr al mattino a digiuno in un infuso di tiglio o di verbena.

Lo spincervino è utilizzato anche nella medicina veterinaria.

PRIMA COLAZIONE IMPORTANTISSIMA


Troppo trascurata dagli italiani, la prima colazione è invece fondamentale per i ragazzi che praticano sport: deve apportare il 15 per cento circa dell'energia giornaliera.

Soprattutto nelle giornate di allenamento è bene aumentare leggermente la quota, in particolare se l'attività sportiva sarà nel primo pomeriggio.

La prima colazione può prevedere, oltre ai classici latte, pane, fette biscottate, biscotti, marmellata, miele, zucchero, yogurt, frutta, anche prosciutto crudo o formagggio fresco con pochi grassi.

Ricordandosi di non eccedere nelle quantità.

mercoledì 3 novembre 2010

SENECIONE JACOBE'



Pianta erbacea dal gambo ramoso, dalla radice grossa e corta, dal gambo diritto, a costole, dalle foglie frastagliate, lisce; dai fiori gialli a scaglie nere, disposti sulla sommità del gambo, è un potente emmenagogo da usare per le mestruazioni in seguito a raffreddamento; per gli anemici e gli epatici.


Si utilizza la radice in infusione, o la polvere di radice in compresse.


N.B. Il senecione Jacobè è controindicato nei soggetti che soffrono di enterite e di emorroidi.

SENECIONE


Appartiene alla famiglia delle Compositeae.

Pianta annuale, frequente nei giardini, vicino alla vegetazione delle paludi, sulle macerie, sul limitare dei boschi, lungo i fossati e i sentieri.

Gambo ramoso, foglie alterne, morbide, spesse, vellutate inferiormente, fiori gialli raggruppati in piccoli capolini molto numerosi sulla sommità dei rametti.

Si utilizza tutta la pianta per le sue proprietà addolcenti, emollienti, leggermente risolventi.

Si fanno dei cataplasmi con la pianta fresca cotta (ecchimosi).

martedì 2 novembre 2010

ERBE DA FUMARE


Sapete che sono contraria al fumo, ma mi rendo conto che molte volte è difficile smettere immediatamente con le sigarette a base di tabacco.

Vi propongo qualcosa in sostituzione anche per una disintossicazione.


- BARBA di MAIS_____ 2 parti


- TUSSILAGO (foglie)_____ 2 parti


- EUCALIPTUS_____ 1 parte


(Si può sostituire l'eucaliptus con la salvia.)


Tritare fine per fumare come una sigaretta o nella pipa.

BALLOTA FETIDA


Appartiene alla famiglia della Labiateae.

Pianta erbacea che cresce lungo i viottoli.

Fiori purpurei; foglie ovali, scanalate; fiorisce in agosto.

Odore fetido. Sapore aspro amaro.

Le sommità fiorite sono toniche, antispasmodiche, emmenagoghe, vermifughe.


USO INTERNO

In casi di isterismo, contro la tosse canina e le emorroidi: infuso di 15-30 gr di pianta per mezzo litro d'acqua; 2 o 3 tazze al giorno.

domenica 31 ottobre 2010

Africa - farmacia naturale






Il curarsi è anche un grosso problema economico nei paesi del così detto terzo mondo, ma l'indagare su certi rimedi potrebbe riservare molte sorprese, come hanno dimostrato tanti ricercatori negli ultimi anni.
Questo filmato l'ho girato quest'anno in un mercato in Madagascar.
Premetto che non sono riuscito a riconoscere neanche una delle erbe esposte, anche perhè non volevano che fossero aperti gli involucri ...

mercoledì 27 ottobre 2010

MUSTAZZOLA (ricetta siciliana)


Bon Capu d'annu! Bon capu di misi (mese)
Li mustazzola,unni su misi? (messi?)

Dall'antico biscotto di epoca romana dal nome di "Mustaceum" usato
durante i Saturnali si è arrivato al Mustazzolu.

Si hanno notizie del dolce grazie ad un bando del Marchese di Jeraci
del 1600 che vietava il confezionamento di questi dolci per la penuria
di frumento.


La ricetta.

Ingredienti:

* 1 litro di vino cotto
* Amido 00 qb ad ottenere un impasto consistente ma malleabile.
* Mandorle abbrustolite,pistacchi freschi pelati,pinoli.
* Buccia d'arancia candita.
* Cannella.
* 200 gr. di miele.

Nota: Le dosi degli ingredienti della farcia possono variare
l'importante che si si possa spargere senza che coli e che quindi sia
sostenuta.

Preparazione:

Mettete il vino cotto in una casseruola e giunto a bollore, unite
utilizzando un colino l'amido facendo attenzione di non creare grumi.
Cuocete per ottenere un impasto consistente.
Versate sul piano di marmo fate freddare e tiratela una sfoglia a 2-3 mm.
Tagliate dei rettangoli di 10 cm per 5 ,farcite non troppo
abbondantemente e poi date la forma ad "S" o a ciambellina.
Eseguite i tagli (con una forbice) sul dorso dei biscottini, infornate
su teglia imburrata, e fateli cuocere a forno dolce 140°- 150° per 30
minuti circa.
Fateli freddare, spolverizzate con zucchero a velo.

martedì 26 ottobre 2010

VALORE TERAPEUTICO DEL MIELE


Il prof. Jean Pierre Prost,francese, afferma nel suo manuale:

"I costituenti minori del miele gli conferiscono delle proprietà medicinali innegabili. Somministrando per via boccale il miele guarisce o migliora le ulcere dello stomaco, disturbi intestinali, l'insonnia, mali di gola, alcune affezioni cardiache (normalizza in certi casi la tensione e diminuisce le aritmie del cuore, le extrasistole); è un rimedio inoffensivo nell'insufficienza coronarica, un tonico del cuore, ecc.

Esso aumenta l'emoglobina del sangue e il vigore muscolare (anemie ed affaticamento generale). I fanciulli nutriti col miele sono nettamnente più sviluppati di quelli nutriti con lo zucchero(Chauvin). Il miele facilita la fissione del calcio, attiva l'ossificazione e la dentificazione. E' leggermente lassativo. Un adulto può ingerire senza danno 500 grammi di miele ogni giorno, ma frazionato nel tempo. Solo alcune persone eccezionalmente sensibili risentono di una leggera orticaria. Nelle applicazioni esterne guarisce piaghe di scottature, foruncolosi, screpolature, rinofaringiti (afte, gengiviti) grazie ad una inibita che gli comunica proprietà antibatteriche.

E' usato nelle iniezioni endovena per combattere l'itterizia, pruriti; agisce sulle vie urinarie facilitando l'espulsione dei calcoli urinari."

nella rivista "Vita e salute" si dice ancora:"E' indicato nei casi di tubercolosi polmonari, nelle ipoglicemie e stati depressivi,nei malati di fegato e di reumatismo. E' complemento terapeutico nell'influenza, angina, difterite, tifo, perchè possiede qualità batteriche e microcide controllate in laboratorio. E' permesso l'uso del miele al diabetico (1 Kg di miele contieme dall'1 ai 4 grammi di saccarosio).

martedì 19 ottobre 2010

DEPRESSIONE NERVOSA


Spesso piccoli problemi di nervosismo, ansia, insonnia sono tipici della stagione autunnale.

Proviamo con una tisana.

Composizione:

- 3 C valeriana radici
- 3 C melissa
- 2 C rosmarino
- 2 C salvia
- 1 C biancospino

(C= cucchiaio da minestra)

Preparazione:

Lasciate in infusione per 10 minuti 1 cucchiaio di miscela in
1 tazza d'acqua bollente e filtrate.
Berne due tazze al dì: 1 al mattino e 1 alla sera.

martedì 12 ottobre 2010

PER ROKE


LIQUORE DI CIOCCOLATO

Ingredienti:

- 200 gr di cioccolato fine e amaro
- 1/2 litro d'acqua
- 600 gr di zucchero di canna
- 1/4 di litro d'alcool

Delicato perchè è la presenza dell'alcool, corroborante ed energetico per la presenza di cioccolato, questo è un liquore che potrete far gustre senza paura ai ai bambini, magari in occasioni di una piccola festicciola di compleanno.

Spezzettate dunque il cioccolato nell'acqua e mettete sul fuoco. Mescolate in continuazione aggiungendo lo zucchero di canna. Fate attenzione alla densità; se vi sembra eccessiva moderatela aggiungendo eventualmente ancora un poco d'acqua.

Lasciatela raffreddare, quindi procedete aggiungendo il quarto d'alcool puro. Il liquore a questo punto è pronto e non sarà necessario filtrarlo. Per questo quando dovrete offrirlo ricordate di agiralo sempre un poco per mettere in sospensione eventuali depositi.

lunedì 11 ottobre 2010

PER IL NIDO DI FARAMIR


Consiglio preso sempre dal ricettario del '500.
Ma questa volta, volendo, può essere anche fatto ed usato.

PER MATURARE IL CATARRO,FACILITARE LO SPUTO, MITIGARE LA TOSSE ET CORROBORARE IL POLMONE.

Al siroppo di malva (1) vischio, fatto semplice, vale, con lessature di radiche di malva, visco e zuccaro, dico semplice, perchè si fa anco composto.

(1) La pianta ha proprietà emollienti e anticatarrali. L'infuso di foglie di malva serve infatti a sedare la tosse. Per la preparazione dello sciroppo basta una semplice ricetta-base.

PER MATURARE IL CATARRO E FACILITARNE L'ESPETTORAZIONE, LENIRE LA TOSSE E RAFFORZARE LA DIFESA DEI BRONCHI E POLMONI(?)

Preparare uno sciroppo semplice con radici di malva, di vischio ed aggiungervi dello zucchero. Prenderne a cucchiaini durante il giorno.

domenica 10 ottobre 2010

PER GIULIA


CREMA NUTRIENTE PER IL CONTORNO DEGLI OCCHI

Ingredienti:

- 50 gr di olio aromatizzato al rosmarino
- 25 gr di germe di grano
- 25 gr di burro di cacao

Riscaldare gli ingredienti piano piano, tutti insieme, meglio se a bagnomaria, poi battere finchè non si sia raffreddato il tutto.

Questa crema serve per impedire la formazione di rughe precoci intorno agli occhi.

sabato 9 ottobre 2010

PER PATRICK MANUELLO


Questo è il pane delle feste degli antichi Greci.

FRITTELLE DI CECI

Ingredienti:

- 200 g di farina di ceci
- 425 ml circa di acqua
- una manciata di prezzemolo fresco
- 30 g di parmigiano o pecorino
- olio per frittura
- sale q.b
- pepe q.b
- succo di limone

Preparazione:

A freddo, setacciate in una pentola la farina di ceci.

Unite un po’ alla volta
1/2 l. di acqua fate molta attenzione a non formare grumi l'operazione
va fatta molto lentamente per permettere alla farina di incorporare
l'acqua. salate e/o pepate a piacimento.

Cuocete il composto per 10/15
minuti rimescolando in continuazione utilizzando un cucchiaio di
legno.

Quando l'amalgama si staccherà dalle pareti della casseruola
sarà il segnale giusto.

Al termine della cottura unite formaggio e
prezzemolo lavorando il composto con decisione.

Versate il composto su
una superficie piana e ricavate dei dischi di circa ½ centimetro.
appena si è raffreddato.

Friggete le frittelle sino a che risulteranno dorate.
Ponete le frittelle e scolare su un foglio di carta e servite con del
succo di limone fresco.

venerdì 8 ottobre 2010

PER CINZIETTA


Da un antico ricettario del '500.
(per ridere!)

PER NON ESSERE STREGATO

Farai benedire il succo d'assenzio(1) e ruta (2) e lo darai a bevere (3) ad alcuno che non potrà mai essere amaliato.

(1) Il liquido ottenuto, mediante forte spremitura, dalla pianta di Assenzio o Assenzo (Artemisia absinthium, della famiglia delle Composite). Nel passato era considerata una panacea (rimedio universale per tutti i mali).
(2)Ruta graveolens, della famiglia delle Rutacee. Erba perenne, di odore aromatico.
(3) Sta per "bere" (dialetto umbro e marchigiano).
(4) Non potrà quindi subìre gli effetti malefici della "fattura".

PER NON ESSERE STREGATO

Se darai a bere a qualcuno il succo di "assenzio" e di "ruta", prima benedetti, quello non potrà mai subìre gli effetti malefici della "fattura".

giovedì 7 ottobre 2010

PER ALFREDO FERRO


POLPETTE DI LENTICCHIE

Ingredienti per 4 persone:

- 450 gr di lenticchie cotte
- 200 gr circa di patate lesse
- una cipollina fresca
- 2 uova

- farina di mais tostato leggermente.

Lessate le lenticchie; scolate e frullate le lenticchie con la cipolla
e il parmigiano aggiungete la patata bollita e schiacciata e l'uovo
sbattuto, aggiustate il sale e la densità con della farina di mais,
formate delle polpette che spolvererete con altra farina di mais
tostata.

Potete sia friggerle che metterle in una teglia e cuocere al
forno.

Si possono mangiare anche fredde.
*****
PER CHI NON VUOLE rinunciare ad un buon bicchiere di vivo rosso corposo consiglio
un Lacrima di Morro d'Alba o un Chianti.

mercoledì 6 ottobre 2010

PER MARINELLA


MASCHERA CON GLI OLI ESSENZIALI

Usate argilla verde in polvere, mescolandone 2-3 cucchiai da tavola con tanta acqua fredda(sostituire con acqua di rose o di hamamelis) da formare un impasto cremoso.

Non usare recipienti di metallo o di plastica, per non alterare l'effetto, e non lasciare il cucchiaino nell'impasto.

Per controbilanciarne la tendenza a lasciare la pelle un po' secca, alla preparazione aggiungete un cucchiaino di olio di germe di grano o di carota.

Unite poi 4 gocce di olio essenziale dando la preferenza a:

- sandalo
- rosa
- cipresso
- geranio
- limone
- ylang ylang
- melissa
- camomilla
- finocchio

Durata dell'applicazione dai 15 ai 20 minuti.

PER I MIEI LETTORI


Ho deciso di fare una sorpresa ad ognuno di Voi.

Non so cosa sarà, dipenderà dalla sensazione che avrò nel leggere il vostro nome sull'elenco dei LETTORI FISSI.

Spero che l'iniziativa vi piaccia, e sarei contenta di sapere se è stata gradita.

Naturalmente farò un regalo al giorno e i vostri nomi saranno estratti a sorte.
A presto

martedì 5 ottobre 2010

LIQUORE BAGNADOLCI


INGREDIENTI:

- 20 gr corteccia di cannella
- 5 gr chiodi di garofano
- 10 gr cocciniglia
- 5 gr macis
- 15 gr cardamomo
- 5 gr coriandolo
- 600 gr acqua
- 1 litro di alcool
- 500 gr zucchero
- 1/2 litro di acqua
- 1 stecca di vaniglia

E' un liquore indicato per ogni momento della giornata. Vi risolverà il problema di cosa offrire agli ospiti improvvisi.
Tritate finemente tutto e in un fiasco unitelo all'acqua e al litro di alcool.
Per 3 settimane lasciate a macerazione scuotendo quotidianamnete.
Ultimata l'attesa, riprendere la lavorazione preparando uno sciroppo di zucchero sciolto in acqua con l'aggiunta di una stecca di vaniglia.

Eseguitelo a freddo in modo che possa rimanere più denso; quando lo zucchero sarà sciolto versatelo nel fiasco e dimenticate il tutto per una settimana. Dopo quest'ultimo periodo di riposo il liquore è pronto per venire filtrato e imbottigliato.

giovedì 30 settembre 2010

BUON COMPLEANNO "EPICURO E LE ERBE"



Anche quest'anno sono veramente imperdonabile.

E' passato il 26 Settembre giorno del SECONDO compleanno della nascita del blog delle ERBE e me ne sono dimenticata.

I miei amici lo sanno o faccio gli auguri in ritardo o cerco mille sotterfugi per ricordarmi il giorno e poi lo salto lo stesso.


ADESSO INVECE TUTTI INSIEME A ME !!!
Questo è un giorno speciale in cui mi auguro di trovare sempre le parole giuste per dipingere i colori del cuore della natura e regalarvele.
Grazie per la vostra presenza e per l'incoraggiamento che riceviamo tutti i giorni ad andare avanti
Lorena, Indi ed Euclide

martedì 28 settembre 2010

LE MISTURE DI ERBE (2)


BECHICA

(in parti

- Serpolino
- Tussilago
- Scolopendrio
- Papavero
- Issopo
- Valeriana
- Capelvenere

Un pizzico per tazza; infusione di 10 minuti; bere caldo 3 o 4 tazze al giorno.

domenica 26 settembre 2010

LE MISTURE DI ERBE (1)


STARNUTATIVO
(in parti uguali)

- Betonica
- Salvia
- Maggiorana

Ridurre le piante seccate in polvere fine; fiutare come il tabacco.

domenica 19 settembre 2010

FIBRA

Costituita da pectina e cellulosa, è presente nei cereali integrali, nelle leguminose, nella frutta e nella verdura.

Attiva le funzioni intestinali contribuendo a prevenire stitichezza, diverticolosi, cancro al colon, diabete, vene varicose e altre malattie.

PROTEINE

Quelle di origine animale sono fornite da uova, carne, pesce, latte e i suoi derivati.

Quelle di origine vegetale dal leguminose (lenticchie, piselli, ecc), noci, nocciole, mandorle, semi di girasole, di zucca, di sesamo, e in minor parte dai cereali e loro derivati.

lunedì 13 settembre 2010

CRAMPI ALLO STOMACO


TISANA

- 2 cucchiai tiglio fiori
- 1 cucchiaio anice verde semi
- 1 cucchiaio valeriana radice

PREPARAZIONE

Dopo aver mescolato bene la miscela, mettete un cucchiaio in 1 tazza d'acqua bollente, lasciate in infusione per 10 minuti e filtrate.

Berne tre tazzine al giorno.

sabato 11 settembre 2010

TABAGISMO


Il 30 marzo 2009 ho dato delle indicazioni per disintossicarsi da questo disturbo.

Oggi propongo ancora una tisana.

Purtroppo il fenomeno è in aumento soprattutto fra i giovani e le donne.

Personalmente non ho mai fumato per svariati motivi.

Cercate anche voi la giusta causa per smettere immediatamente.

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E' un'intossicazione da tabacco causata dal troppo fumare.

I sintomi sono: nausea, vomito, diarrea, vertigini, sudore freddo e tachicardia.

La terapia si giova della sospensione dell'uso del tabacco, di cure disintossicanti e, come complemento, di piante depurative quali il biancospino, la corteccia di quercia e il succo di crescione.


TISANA

Composizione:

- 20 gr crescione
- 20 gr fumaria
- 15 gr erisimo
- 5 gr timo volgare

PREPARAZIONE

Versate il tutto in un litro di acqua bollente e lasciate in infusione per quattro ore. Filtrate ed aggiungete zucchero.

Da usare come sciroppo a cucchiai durante la giornata.

venerdì 10 settembre 2010

VESCICARIA


Famiglia PAPILIONACEE

E' un arbusto eretto, alto fino a 4 metri, con fiori gialli e frutti a legume, gonfi come vesciche, che a maturità si aprono liberando numerosi semi.
I baccelli e le foglie sono le parti medicinali più usate di questa pianta: infatti contengono acido coluteico, una sostanza dalle proprietà purgative e colagoghe.
I preparati di vescicaria vengono quindi indicati in tutti i casi di stitichezza e pigrizia intestinale.
Molto comune in boschi radi, arbusteti e siepi collinari sino a circa 700 m, particolarmente in posizioni asciutte e soleggiate.
Si moltiplica anche per talea.
Adatta per consolidamento di scarpate, cespugli isolati e siepi, anche in zone aride.
Crescita abbastanza rapida.
Le foglie si possono confondere con quelle del Dondolino, che però sono glabre e con 5-9 foglioline.

giovedì 9 settembre 2010

CIPOLLA


Famiglia LILIACEE

E' una pianta erbacea con foglie cilindriche e bulbo formato da tuniche esterne sottili e tuniche interne, è uno dei bulbi più consumati nella cucina Mediterranea; infatti, nell'arte culinaria, entra come condimento in tutte le salse e come ortaggio in svariati e gustosi piatti.
La cipolla cotta è un delicato regolatore intestinale. Inoltre viene indicata nella cura delle astenie durante la crescita, nella ritenzione dei liquidi, nell'azotemia, nei reumatismi, nelle affeezioni dell'apparato respiratorio, nel diabete, nell'arteriosclerosi e nell'obesità.
Usata esternamente cura gli ascessi, i foruncoli, le verruche, le piaghe, le punture di insetti, le nevralgie ai denti, le emicranie e le scottature.

mercoledì 8 settembre 2010

LIEVITO DI BIRRA


Il lievito di birra è un alimento ricchissimo in vitamine del gruppo B e ha in più la prerogativa di avere anche un elevato contenuto di amminoacidi e minerali pur essendo totalmente privo di grassi e di carboidrati.

Il suo contenuto è quindi consigliabile sia a livello preventivo sia come integratore nelle diete dimagranti ed è di grande utilità per prevenire e curare acne e foruncolosi, per equilibrare e ricostruire la flora intestinale soprattutto dopo cure con antibiotici.

Ottimo regolatore del metabolismo di protidi, glucidi e lipidi è indispensabile in ogni disfunzione gastroenterica, nelle convalescenze, gravidanze, durante l'allattamento e nella senescenza e in ogni altro caso in cui necessiti una maggiore somministrazione di vitamine e oligoelementi nonchè in proteine nobili.

martedì 7 settembre 2010

DA UN ANTICO RICETTARIO DEL '500 (2)



PER LI CALCOLI E PIETRA



Piglia tre grani di sale d'orina (1),fatto conforme l'arte in quel liquore che è più proportionato al male: che farà l'effetto.



(1)Si tratterà, probabilmente, del residuo dell'evaporazione dell'urina.

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CONTRO I CALCOLI

Prendi circa tre grani di sale di urina, reparato secondo l'arte in quel liquore che è più consono al male: liminerà i calcoli.

lunedì 6 settembre 2010

DA UN ANTICO RICETTARIO DEL '500


Oggi mentre mettevo a posto dei libri ne ho trovato uno che riporta alcune "formule e ricette terapeutiche" per tutti i malanni.
Un misto di magia stregoneria usanze popolari ciarlataneria frammiste a preghiere e rituali astronomici e astrologici.
Ridiamo un po' di tutto questo, e naturalmente lo scrivo solo per curiosità! Ma soprattutto leggetelo come una testimonianza di una società quella del sedicesimo secolo in via di evoluzione protesa alla ricerca e scoperta dei misteri dell'uomo e dell'universo.

Lo riporterò prima nel linguaggio del periodo poi la relativa traduzione per renderlo più comprensibile. Va inoltre tenuto presente che se anche si tratta di formule che avrebbero potuto portare ad un processo di stregoneria dato il periodo, c'è da apprezzare il notevole sforzo che è stato compiuto dalla società del '500 già ben orientata verso lo studio dei vegetali, anche se le arti magiche supplivano ancora alle tantissime lacune della medicina di quel tempo.

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AD AMARE

Unterai con storace liquida (1) et sugo d'ombelico di Venere (2) i polsi et particolarmente la pianta dei piedi della cosa amata, dicendo:"Sequere me". O in qualsivoglia modo li darai per bocca overo li untarai solo l'ombicone: est enim herba que monet et valet ad amandum. Sin autem lava manus tuas et tange amatam vel dona amate. Aliquid quod sit aspersum vel suffimigatum vel latum, cum acqua dicti umbilici veneris: videbis mirabilia.

(1) Si ottiene dalla pianta "liquidaqmbra" (delle Amamelidacee) che cresce in Siria e in Asia Minore. Raschiando la corteccia interna della pianta, che si fa bollire, si ottiene una resina balsamica, vischiosa ed opaca, di colore grigio-bruno o verdastro e di sapore di vaniglia. Questo liquido è conosciuto col nome di "storace".

(2) Ombelico di Venere:Umbilicus Veneris, delle Crassulacee.

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PER OTTENERE CONTRACCAMBIO D'AMORE

Ungere i propri polsi con la resina di storace e succo dell'erba "Ombelico di Venere" ed in particolar modo ungere la pianta dei piedi della persona che si ama, dicendole:"Seguimi!"

Ed in qualsiasi modo ci si servirà si questa composizione -sia che verrà presa per bocca sia che verrà usata come unguento- è un'erba che invita ed è efficace nello stimolare l'amore. Se poi lavi le tue mani con questa resina e toccherai l'amante o i doni dell'amante, vedrai cose meravigliose. E così anche per tutto ciò che verrà asperso o esposto al vapore o dato a bere con l'acqua (succo) della pianta Ombelico di Venere.

mercoledì 25 agosto 2010

BALSAMI RIVITALIZZANTI PER CAPELLI FRAGILI, OPACHI, SFIBRATI


Sono ottimi anche per ridare morbidezza e vaporosità ai capelli sciupati dalla permanente, dalle tinture e dall'acqua di mare o della piscina. In caso di doppie punte, soffermatevi soprattutto all'estremità dei capelli; in caso di forfora (sia grassa che secca), sul cuoio capelluto. Tutte le preparazioni, che vanno ripetute una volta alla settimana, hanno anche un'azione rinforzante e si possono conservare in flaconi di vetro scuro.

- Mescolare 50 gr di olio di cocco con 1 cucchiaino da caffè di olio essenziale di ylang-ylang. Applicare una piccola quantità sui capelli mezz'ora prima di lavarli.

- Mescolare 50 gr di olio di germe di grano con 1 cucchiaino da caffè di olio essenziale di rosmarino. Procedere come sopra.

- Mescolare 50 gr di olio di ricino con 1 cucchiaino da caffè di olio essenziale di lavanda. Procedere come sopra.

- Mescolare 50 gr di olio di mandolre dolci, 45 gr di olio di oliva, 25 gocce di olio essenziale di ylang-ylang, 12 gocce di olio essenziale di bergamotto, 75 gocce di olio essenziale di geranio, 20 gocce di olio essenziale di arancio amaro.
Procedere come sopra.

- Mescolare 45/50 gocce di olio di oliva, 45/50 gocce di olio di ricino, 45/50 gocce di olio di germe di grano e 2 cucchiaini da caffè di olio essenziale di lavanda. Al momento dell'uso unite 1 cucchiaino di miele liquido a 3 cucchiaini della miscela.

- Mescolare un tuorlo d'uovo con 1 cucchiaino da tavola di rhum e aggiungere 4 gocce di olio essenziale di salvia. Questa miscela non si può conservare.

PIATTI UNICI COMPLETI


- Latte e fiocchi di cereali
- Latte e noci, mandorle e nocciole
- Latte e pane integrale
- Pane e formaggio
- Pasta e besciamella
- Pasta e ceci
- Pasta col pesto con pinoli
- Pasta e fagioli
- Pasta e noci
- Pasta e formaggi
- Pasta e lenticchie
- Pasta e piselli
- Polenta e fagioli
- Polenta e formaggi
- Polenta e lenticchie
- Riso e mandorle
- Riso con formaggi
- Riso e ceci
- Riso e fagioli
- Riso e lenticchie
- Riso e piselli
- Yogurt e fiocchi di cereali
- Yogurt e noci, mandorle, nocciole
- Yogurt e pane integrale
- Orzo e piselli
- Orzo e lenticchie
- Minestrone con fagioli
- Pane e burro di arachidi
- Pane e noci
- Pane e crema di nocciole
- Pane e mandorle
- Biscotti e yogurt
- Muesli e latte o yogurt

martedì 24 agosto 2010

lunedì 23 agosto 2010

COMPOSIZIONE DI UN PASTO EQUILIBRATO


- Verdure crude+ carne+ verdure cotte

- Verdure crude+ cereali+ verdure cotte+ formaggio

- Verdure crude+ cereali+ verdure cotte+ uova

- Verdure crude+ cereali+ leguminose+ verdure cotte

- Verdure crude+ pesce+ verdure cotte

- Verdure crude+ uova+ verdure cotte

- Verdure crude+ formaggio+ verdure cotte

- Verdure crude+ torta di verdura con uova e formaggio

- Verdure crude+ torta di farina integrale con noci e frutta secca

venerdì 20 agosto 2010

COME RICREARE IL MARE IN VASCA


Si può preparare un bagno stimolante, ottimo per la pelle e la circolazione, simile nella sua composizione biochimica a quella dell'acqua di mare, nel seguente modo: unite all'acqua del bagno a 37° sale marino integrale nella proporzione di 5 kg ogni 50 litri.
Aggiungete quindi una miscela di alghe marine micronizzate.
Rimanete immerse per una ventina di minuti, mantenendo la temperatura dell'acqua a 37°.
Smuovete l'acqua e fate ginnastica con i piedi facendoli ruotare a destra e a sinistra.
Sfregatevi il corpo con un guanto di spugna o di crine.

giovedì 19 agosto 2010

PEELING CASALINGO


Questi trattamenti servono a eliminare le cellule morte della pelle.

-Ungete bene il viso con olio d'oliva o di germe di grano, quindi inumiditelo con acqua calda e poi con aceto di mele. Massaggiate per qualche minuto con movimenti circolari.

- Mettete del sale marino fine da cucina in un panno umido e strofinatelo delicatamente sul viso. Questo peeling però non è indicato per le pelli delicate.

- Macinate o frullate dei semi di girasole fino a ottenere una farina fine. Mescolatela con poco latte caldo, quel tanto che basta per inumidirla. Dopo esservi lavate la faccia con acqua calda, sfregate delicatamente la pelle del viso e del collo con questa miscela. Sciacquate con acqua tiepida.

- Frullate o macinate delle mandorle pelate fino a ottenere una farina fine. Bagnatevi la faccia e le mani con acqua tiepida, mettete un po' di farina di mandorle nel cavo delle mani e strofinate delicatamente con movimenti circolari il viso e il collo. Sciacquate abbondantemente per eliminare ogni traccia di farina e di piccole squame della pelle.

- Lavatevi il viso con abbondante acqua calda per aprire i pori. Spremete il succo di 1/2 cedro in una tazza d'acqua calda, immergeteci un tovagliolo di spugna e copritevi la faccia con l'impacco caldo per 5-7 minuti. Sciacquatevi più volte con acqua tiepida e asciugate strofinando delicatamente. Ungete il viso con olio o con crema nutriente.

- Lavatevi il viso con abbondante acqua calda, asciugatelo o copritelo di succo di ananas fresco ottenuto con la centrifuga. Lasciate agire per 15-20 minuti. Sciacquate con acqua tiepida. Asciugate strofinando delicatamente. Ungete quindi il viso con un leggero velo di olio o di crema nutriente.

- Unite 2 cucchiai di argilla verde, 2 cucchiai di infuso caldo concentrato di timo e lavanda, 1 cucchiaio di latte, 5 gocce di olio essenziale di lavanda e mescolate bene. Spalmate sul viso e lasciate agire per 10 minuti. Sciacquate con acqua tiepida.

mercoledì 18 agosto 2010

CRATAEGUS AZAROLUS (AZZERUOLO)


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Sinonimi
Crataegus aronia, Crataegus ruscinonensis, Mespilus azarolus

L'azzeruolo (Crataegus azarolus, L. 1753) è una pianta da frutto della famiglia delle Rosaceae; è detto anche "Lazzeruolo".
Gran parte dei botanici ritiene che questa specie sia originaria dell'Asia Minore o dell'isola di Creta, da cui si sarebbe diffusa come coltivazione in tutto il resto del bacino del Mediterraneo (in particolare nel Nord Africa) e dell'Europa. In Italia è diffuso occasionalmente in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Sicilia.

Caratteristiche
L'azzeruolo cresce sino ad un'altezza massima di 3-5 metri, con rami spinosi che possono divenire contorti allo stato selvatico, ma che si mantengono lineari quando la pianta viene coltivata. Le fogli, di color verde brillante, sono di forma ovale e cuneiforme e la base è profondamente dividisa in tre o cinque lobi interi o dentati con picciolo corto e pubescente; le foglie sono caduche ed ingialliscono prima della caduta.
I fiori sono bianchi e si dispongono in gruppi di 3-18. La fioritura avviene da aprile a maggio. Il frutto, l'azzeruolo, di forma globosa varia da 1 a 2 cm di diametro ed è di color rosso amaranto, bianco o giallo alla maturazione (a seconda delle tipologie), e contiene una polpa carnosa commestibile dal sapore agrodolce con tre piccoli semi al suo interno. La maturazione si conclude a settembre.
L'azzeruolo è una delle fonti naturali più importanti di vitamina C.
La pianta è tipicamente termofila e pertanto predilige per la propria crescita i pendii collinari che si trovano in buona esposizione solare, crescendo in maniera ottimale nella stessa fascia climatica della roverella e del leccio; predilige terreni argillosi o calcarei.

Cultivar
Le cultivar più diffuse, a carattere locale, sono:
Bianca d'Italia o moscatella
Rossa d'Italia
Gialla del Canada

Usi
Le azzeruole hanno la caratteristica, se consumate fresche, di essere dissetanti, rinfrescanti, diuretiche e ipotensive; la polpa, nello specifico, ha proprietà antianemiche ed oftalminiche. Passata la stagione della produttività dei frutti, per continuare a consumare il prodotto della pianta durante l'anno, l'azzeruolo può essere utilizzato per confetture e gelatine, nonché per la preparazione di insalate e macedonie di frutta. Le bacche sono utilizzate anche in pasticceria per la decorazione di torte e normalmente si conservano sotto spirito o grappa.

Nomi regionali
Emilia-Romagna
pumbrièl (Rimini)
Lombardia
zanzuìtt (l'albero e il frutto)
Piemonte
rasarola
Puglia
lazzarìn (frutto)
Sicilia
anzarolu (l'albero), anzarola (il frutto)