"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

giovedì 15 gennaio 2009

I DOLCI COME LE SIGARETTE : UNA DROGA VERA E PROPRIA!


Ecco un’altra curiosa notizia trovata spulciando qua e là nella rete: avreste mai creduto che i dolci, il cioccolato in particolare, creano dipendenza fisica proprio come fossero delle sigarette?Ebbene, pare che sia proprio così stando alle ultime scoperte di uno studio scientifico neozelandese, secondo cui, appunto, dolci, pasticcini e cioccolatini agiscono proprio come la nicotina contenuta nelle sigarette, stimolando gli stessi recettori del nostro cervello.
Cerchiamo, nei dettagli, di spiegare il meccanismo che entra in funzione quando si assumono cibi ricchi di zucchero e farina (quindi i dolci in generale, brioches, croissants e, con mia molta meraviglia, anche i corn flakes).I suddetti alimenti e simili fanno in modo che la quantità di zucchero nel sangue aumenti rapidamente e, a sua volta, questo aumento esponenziale va a sollecitare quelle stesse aree del cervello implicate nella dipendenza da nicotina o dalle droghe in generale.E, addirittura, si verifica un fenomeno del tutto strano: questo aumento rapidissimo dello zucchero nel sangue provoca anche dei mutamenti in diversi ormoni e sostanze chimiche, come l’insulina.
Questo fatto crea una maggiore sensazione di benessere di quella creata dalla serotonina, che è la sostanza sollecitata, invece, dalla nicotina.E’ questo il motivo per cui gli scienziati affermano che mangiare dolci può contribuire ad alleviare la tensione e donare un senso di appagamento e serenità se si è in un momento di particolare nervosismo, proprio come fumare una sigaretta.
Ovviamente, questa scoperta apre la strada ad un nuovo tipo di approccio a malattie come l’obesità: in questa prospettiva, infatti, coloro che ne soffrono non sarebbero semplicemente degli ingordi, ma assolutamente dipendenti.E come tali si comportano perché, nonostante siano a conoscenza dei danni che un consumo spropositato di dolci può arrecare, non riescono a rinunciarvi poiché ne hanno dipendenza fisica, proprio come i tossicodipendenti.
(GIALLOZAFFERANO)

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