"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

venerdì 5 febbraio 2010

FAVA DI SANT'IGNAZIO


Strychnos Ignatii Bergius,e altre specie (specialmente S.multiflora Bent.), Loganiacee dell'Asia.

VELENOSE!

LA PIANTA

Strychnos Ignatii, dalle Filippine, è un arbusto molto ramoso, rampicante per mezzo di viticci uncinati all'apice.
Le foglie sono ovali o ellittiche, lunghe da 12 a 25 cm, con 3-5 grandi nervi longitudinali. I fiori sono piccoli, in piccoli corimbi ascellari: la corolla è verdognola, con peli bianchi all'interno. Il frutto è una bacca sferica o ovoide, grossa 10-12 cm, gialla (ricorda una grossa arancia), con epicarpo duro e polpa gialla che contiene numerosi (20-40) semi coperti di peli lucidi, di colore bianco-sporco.

LA DROGA
È data dai semi, lunghi 2-3 cm, grossi 1-2, di forma ovoide o quasi cilindrica, ma molto deformati e qua e là appiattiti per la compressione reciproca.
I peli che si trovano nel seme fresco mancano nella droga, che è di colore bruno-grigiastro, opaca. Ad una delle due estremità si trova una sporgenza che corrisponde al micropilo e alla radichetta.
È durissima da rompere, cornea. La sezione è bruna, semitrasparente. L'embrione è più allungato che quello della nove vomica.
È inodora, amarissima.
Come la nove vomica contiene in media il 2,5 % di alcaloidi: stricnina e brucina; ma la stricnina è in quantità un po' maggiore che la brucina, quindi la fava di Sant'Ignazio è più attiva e più velenosa che la noce vomica.

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