Si calcola che l'industria tessile sia responsabile di almeno 500.000 tonnellate di scorie tossiche aqll'anno. L'inquinamentio del comparto tessile non riguarda solo i trattamenti della materia prima, ma tutti i processi produttivi di lavorazione delle fibre, compreso la tintura. Nelle fasi di lavorazione industriale, si può arrivare a 1 kg di sostanze chimiche per 1 kg di prodotto tessile lavorato.
In Italia è Icea a valutare la conformità dei coloranti e degli ausiliari ad uso tessile in accordo ai criteri generali e particolari definiti dal nuovo protocollo sui certificati bio. Dal 2007 tutte le grandi aziende certificate sono state riunite sotto un nuovo standard chiamato G.O.T.S. (Global Organic Textile Standard), che impone nuovi standard internazionali.
Le procedure di lavorazione e manifattura proibiscono l'utilizzo di solventi aromatici, clorofenoli, formaldeide, funghicidi di origine sintetica, metalli pesanti, florocarburi e persino enzimi di derivazione transgenica. Restrizioni severe anche nel trattamento delle acque reflue, nel packaging, con l'esclusione del pvc, e nel sistema di trasporti.
(TERRA NUOVA- Marzo 2009 n.237)
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