"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

mercoledì 13 maggio 2009

LABBRA SENZA MIELE


ETICHETTA INGANNEVOLE

NESSUNA TRACCIA DI MIELE, SOLO UN PO' DI CERA D'API

Vola, vola, vola l'Ape Maia, ma il miele dov'è? Di certo non in questo burrocacao, che ricorre all'Ape Maia solo per attirare l'attenzione.
Abbiamo controllato l'etichetta: di miele neanche l'ombra. Eppure sulla confezione c'è scritto in lingue diverse: "miele, honig, miel, honey,....".
Ma la legge stabilisce che, quando nei cosmetici viene utilizzato un ingrediente naturale, come il miele, in etichetta deve essere indicato con il termine latino: e in questo caso, nostante la pubblicità, tra gli ingredienti la parola latina "mel" non c'è. Certo che l'uso dei termini latini non rende agevole capire che cosa c'è davvero nel prodotto. Per esempio l'olio di Jojoba appare come "simmondisia chinesis". Per avere un'idea della quantità di ogni ingrediente, ricordate anche che la lista è in ordine decrescente, quindi le prime sostanze riportate sono in percentuale in misura maggiore.

(ALTROCONSUMO N.5 - Maggio 2009)
CONTROLLATE SEMPRE CHE TRA GLI INGREDIENTI CI SIA CIO' CHE E' PROMESSO DALLA PUBBLICITA'.

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