"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...
(Khalil Gibran)
lunedì 30 novembre 2009
DIGITALE PURPUREA (VELENOSA!)
Digitalis purpurea L.
Scrofularia dell'Europa centrale e occidentale, anche coltivata come pianta medicinale o ornamentale.
In Italia sarebbe stata trovata anche sul continente(Ossola, Comasco, Carnia, Toscana), ma solo sui monti della Sardegna (specialmente a Desulo, Acitzo) è spontanea e si raccoglie. Tanto selvatica quanto coltivata richiede fresco e terreno siliceo.
VELENOSA!
E' un'erba biennale o perenne.
Nel primo anno emette le foglie radicali grandi, ovate-lanceolate, lungamente picciolate, erette o quasi, vellutate. Nella primavera del secondo anno cresce il fusto, con foglie alterne, le inferiori simili alle radicali, poi gradatamente più piccole e a picciolo breve; le superiori sessili. L'altezza del fusto va da poco più di un palmo a quasi un metro, compreso il lungo grappolo terminale, semplice (raramente si trovano grappoli secondari alla base del principale).
I fiori sono inseriti tutto attorno, ma si rivolgono tutti da un lato. Il nome della pianta deriva dai fiori a tubo largo (forma "a ditale"). Il colore della corolla è all'esterno di un colore rosso tendente un po' al violaceo; nelle piante coltivate nei giardini il colore varia dal bianco puro al rosso-viola.
Il frutto è una cassula con semi molto minuti, grigi.
Alla maturazione dei semi tutta la pianta può morire; generalmente muore solo il fusto aereo e dalla base si sviluppano gemme che ridanno subito nuove rosette.
LA DROGA
Si usano le foglie. La F.U. prescrive di raccogliere le foglie alla fioritura, altre Farmacopee ammettono anche le foglie raccolte nell'autunno, perchè si è visto che in questa stagione le foglie sono più ricche di principi attivi che in primavera.
La foglia di Digitale è inodore, amara.
Per i glucosidi che contiene la digitale è il principale medicamento in certe malattie del cuore. Per questa sua azione su un organo di tanta importanza, non ci si deve meravigliare se tutte le Farmacopee si preoccupino tanto della sua autenticità e della sua attività. Vi sono metodi internazionali di determinazione dell'attività, si prescrive di rinnovare le foglie tutti gli anni; si raccomanda la stabilizzazione, che però stenta a entrare nell'uso, tanto in Italia, quanto negli altri Paesi.
La foglia va tenuta al riparo dell'aria, dell'umidità, della luce. Si consiglia di conservarla in polvere grossolana in vasetti piccoli (di non oltre 100 grammi) ermeticamente chiusi (ogni volta che si aprono devono essere richiusi subito e paraffinati), o in fiale da 1-2 grammi, di vetro scuro, chiuse ala fiamma (quello che resta dopo aperta la fiala non si deve più usare).
In questo modo conserva inalterata la sua azione per anni (forse però anche la conservazione della digitale senza speciali cure è meno dannosa di quello che si crede).
Etichette:
consigli,
DISTURBO,
Guida alle erbe,
INFORM,
veleno
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
in sardo barbaricino il nome di questa pianta è "trogodda" o "erva de lua"
RispondiElimina