(Phisalis alkekengi L.)
DESCRIZIONE
È facile da trovarsi lungo le siepi o i boschi, in pianura o in media collina, nelle zone più settentrionali.
È facile da trovarsi lungo le siepi o i boschi, in pianura o in media collina, nelle zone più settentrionali.
Il calice che racchiude la bacca ha una strana forma di vescica, da qui il nome arabo"alkekengi", cioè vescica. Le bacche hanno l'aspetto di ciliegie.
PARTI DA USARE
I frutti maturi sono raccolti in agosto-settembre, privati del calice e del peduncolo.
PROPRIETÀ CURATIVE
I frutti, separati dal calice che li contiene, vengono utilizzati per le loro proprietà diuretiche e depurative.
INDICAZIONI
Reumatismo gottoso, calcolosi renali e vescicali, ritenzione urinaria e nefriti.
MODALITÀ D'USO
In infuso, un cuchiaino per tazza: berne 2-3 tazze al giorno lontano dai pasti. Lo si prepara con 15-20 bacche per 5 minuti, in un litro d'acqua, lasciandolo poi in infusione per 10minuti. Va bevuto a digiuno, un bicchiere al mattino e uno alla sera.
AVVERTENZE
Non eccedere con l'uso del frutto fresco; mentre tutte le altre parti della pianta contengono alcaloidi e non vanno assunte. Da non confondere con la Belladonna, tossica.
LA RICETTA
INSALATA ESOTICA
Tagliare a pezzi piccoli ananas, banane, kiwi, fette d'arancio e di limone da giardino intero. Condire con miele di castagno, pistacchi tritati, uvetta, cocco grattugiato, yogurt o panna. Guarnire con frutti di Alchechengi.
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