"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

sabato 30 gennaio 2010

PORTULACA OLERACEA


(da Wikipedia)

Regno:
Plantae
Sottoregno:
Tracheobionta
Divisione:
Magnoliophyta
Classe:
Magnoliopsida
Sottoclasse:
Caryophyllidae
Ordine:
Caryophyllales
Famiglia:
Portulacaceae
Genere:
Portulaca
Specie:
Portulaca oleracea

La portulaca (Portulaca oleracea L., Portulacaceae), detta Porcellana comune, è una pianta particolarmente infestante.
È nota nelle diverse regioni con diversa denominazione:
- in italiano come porcellana, procaccia, porcacchia, pucchiacchella o picchiacchella (in alcune zone del Sannio viene chiamata, eufemisticamente, erba vasciulella per evitare il diretto riferimento dialettale al sesso femminile), perchiazza, sportellaccio, andraca; in inglese come purslane, purslave, pursley, pusley;
- in spagnolo e catalano come verdolaga, verdalaga, buglosa, hierba grasa, porcelana, tarfela, peplide' (Spagna), colchón de niño (Salvador), flor de las once (Colombia), flor de un día, lega (Argentina);
- in portoghese e galiziano come beldroega, bredo-femea, baldroaga;
- in basco come ketozki, ketorki, getozca;
- in francese come pourpier, portulache;
- in cinese come Ma-Chi-Xian.

Alla specie Portulaca oleracea L. sono ascrivibili sette subspecie:
subsp. granulatostellulata (Poellnitz) Danin e H.G. Baker;
subsp. nitida Danin e H.G. Baker;
subsp. oleracea;
subsp. papillatostellulata Danin e H.G. Baker;
subsp. sativa (Haw.) Celak.
subsp. stellata Danin e H.G. Baker.
subsp. sylvestris (DC.) Celak


Tra queste la oleracea è la più diffusa. Il nome botanico latino significa 'piccola porta' per il modo con cui si aprono le capsule. Gli Arabi nel Medio Evo l’hanno denominata baqla hamqa, che significa 'pianta pazza' o 'pazzesca' a causa del modo in cui i rami si estendono per terra senza alcun controllo.

ORIGINE E DIFFUSIONE
Di probabili origini asiatiche, nell’antico Egitto era utilizzata come pianta medicinale, mentre era coltivata durante il Medio Evo nei Paesi Arabi e nel Bacino del Mediterraneo, soprattutto in Spagna. In Arabia Saudita, Emirati Arabi e Yemen, sono coltivate correntemente diverse varietà di portulaca della sottospecie sativa. Negli Emirati Arabi la varietà coltivata è reperibile in molti negozi di ortaggi per essere utilizzata come insalata. Nelle regioni dell’Italia meridionale la portulaca, raccolta negli orti come spontanea, veniva venduta alla rinfusa da ambulanti durante gli anni ’50 – ’60.

USI
CULINARIO
Raccolta allo stato spontaneo o talvolta coltivata, viene consumata da tempi remoti nelle regioni mediterranee. Le foglie dal sapore acidulo, crude o cotte, si consumano in insalata; sono utilizzate per preparare minestre saporite e rinfrescanti, si possono conservare sottaceto. Nella cucina napoletana era un tempo raccolta insieme alla rucola da piante che crescevano spontaneamente, e venduta da ortolani ambulanti. Rucola e pucchiacchella erano un binomio quasi inscindibile tra gli ingredienti dell'insalata.

MEDICINALE
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici.

USO INTERNO
Usato per curare dissenteria, enterite acuta, emorroidi ed emorragie post-partum.
USO ESTERNO
Un impacco di foglie è usato in caso di foruncoli, punture d’api ed eczema. Negli ultimi anni sono state scoperte notevoli proprietà nutritive e medicinali: è una delle migliori fonti vegetali dell’acido grasso omega-3 (importanti per la prevenzione di attacchi cardiaci), α-linolenico, possiede un elevato contenuto di proteina cruda e di polisaccaridi idrosolubili, una buona tolleranza alla salinità e una discreta capacità di accumulo di metalli pesanti.

NOMI REGIONALI
Calabria
'Ndraca
Campania
pucchiacchella
Puglia
Brugacchia, m'brucacchia, Pugghiazza (salentino)
Sicilia
Pucciddania

1 commento:

  1. Interessante! Dalle mie parti (Puglia) vengono chiamati, in dialetto, "prichiazzi"... cresce spontanea e ne raccolgo spesso, la dò da mangiare alle galline e al coniglio; qualche volta l'ho usata per l'alimentazione, ma non sapevo certo tutte le proprietà di cui è ricca, cosa che mi incentiva ad aumentarne il consumo. Consiglio di utilizzarla in frittatine/tortini all'uovo. Ottimo!

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