"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

sabato 9 gennaio 2010

CICORIA


(Cichorium intybus L.)
DESCRIZIONE

Erba perenne, predilige le zone soleggiate, lungo i greti, gli argini e le terre fangose.
È detta radicchio selvatico. Viene citata, 4.000 anni avanti Cristo, nel papiro egiziano di Ebers, uno dei più antichi pervenuteci.

PARTI DA USARE
Le radici si raccolgono nell'autunno del 1° anno o nella primavera del 2°. Le foglie al 2° anno, alla fine della primavera, prima che avvenga la fioritura; altrimenti non sono più commestibili.

PROPRIETÀ CURATIVE
Ha una sostanza amara eterosidica, per cui le radici e le foglie svolgono azione depurativa potente su rene, fegato e intestino. Le foglie tostate sono anche note come surrogato del caffè.

INDICAZIONI
Scarso appetito, anemia, insufficiente attività di cistefellea e fegato, funzione intestinale pigra.

MODALITÀ D'USO
Per le radici si prepara un decotto con un cucchiaio per tazza, mentre con le foglie si ottiene un infuso sempre con un cucchiaio per tazza. Berne 1 tazza prima dei pasti principali.

LA RICETTA

CICORIA "STRASCICATA"

Bollire la cicoria al dente, strizzarla bene e passarla in un soffritto di olio, aglio, peperoncino, sale. Facoltativo mezzo barattolo di passata di pomodoro ed un pizzico di menta.
Si serve con crostini di pane.

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