"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

martedì 19 gennaio 2010

FINOCCHIO SELVATICO


(Foeniculum vulgare Miller)

Sinonimi: Foeniculum officinale (All.)
Famiglia: Apiaceae (Ombelliferae)
Nome volgare: Finocchio selvatico

MORFOLOGIA
Sufruttice perenne nella ssp. piperitum, ma spesso anche robusta erba bienne nella ssp vulgare, con portamento alto e slanciato che raggiunge notevoli dimensioni potendo superare i 2 m. di altezza, con profumo più intenso ed aromatico di quello del finocchio coltivato.
Dotato di una radice ingrossata ha il fusto striato, lucido, ramoso, largo fino a 4 cm, abbracciato dalle base carnosa delle foglie che sono tri o quattro-pennatosette, a contorno triangolare e con segmenti finali capillari ed apice appuntito, picciolate quelle inferiori, sessili le superiori.
I fiori sono raggruppati in ombrelle terminali, prive di involucro e involucretto con 4 – 30 raggi, hanno un piccolo calice, e la loro corolla è composta da 5 petali gialli di forma ovale, con l’apice ripiegato verso il centro. Il frutto è formato da due acheni oblunghi, ovoidi, lunghi fino a 1 cm, con cinque costole verticali sulla superficie esterna che matura alla fine dell’estate – inizio autunno.
HABITAT
Specie di origine mediterranea e dell’Atlantico europeo meridionale è presente in Italia in tutte le regioni prediligendo le coste. Cresce su suoli incolti e ruderali e la si incontra su vecchi muri, sulle rupi in luoghi assolati e asciutti specialmente in collina, predilige i bordi delle siepi, le scarpate dal mare alla regione submontana dove fiorisce in Giugno-Agosto.
PROPRIETÀ ED USI
Ha proprietà aromatiche, aperitive, digestive, diuretiche, antispasmodiche, galattologhe ed ha comprovata azione antiputrefattiva e antimeteorica, carminativa ed anche allucinogena., grazie ai suoi principi attivi quali il fenolo e l’estragolo, acido clorogenico e caffeico. Viene utilizzato dall’industria alimentare e liquoristica, dall’industria farmaceutica ed in erboristeria.
In cucina oltre ad essere consumato crudo in insalata viene utilizzato per aromatizzare varie pietanze come torte, minestre, ma anche mortadelle, arrosti, castagne ecc.
I frutti in infuso con acqua vengono usati come impacchi su palpebre infiammate e come sciacqui e gargarismi per eliminare l’alito cattivo, nell’acqua calda per un bagno stimolante, deodorante e purificante.
ATTENZIONE
Le preparazioni ottenute dai frutti devono essere usate in giuste proporzioni perché potrebbero risultare leggermente narcotiche per uso interno e irritanti per uso esterno.
CURIOSITÀ
Il finocchio è stato considerato in passato quale simbolo di forza (veniva consumato dai gladiatori col quale anche si cingevano la testa). Simbolo di rinnovamento perché si riteneva aiutasse i serpenti nella muta della pelle. Ha dato origine al detto “non farsi infinocchiare” che significa non farsi raggirare, raccomandazione che veniva fatta agli acquirenti meno esperti di vino, che spesso veniva trattato con i semi del finocchio per mascherare i cattivi odori e sapori del vino difettoso. Probabilmente perché con le sue foglie si adornavano il capo gli adepti del Dio frigio dell’estasi, della salute e del vino, Sabazios, dedito a culti licenziosi che incoraggiavano l’omosessualità, il suo nome viene usato in molte lingue per indicare la persona omosessuale.
RICETTA
PASTA CON LE SARDE A MARE (AL FINOCCHIETTO SELVATICO)
(ricetta personale di Indi)

Per 4 persone :
- 150 gr Foeniculum vulgare spp. piperitum Miller.
In italiano volgare: finocchio selvatico.
In siciliano: finucchieddu rizzu.
- 8 filetti di acciughe salate.
In siciliano: angiovi.
- 80 gr. di pan grattato
- 360 gr di spaghetti
- 1 spicchio d'aglio

Bollite il finocchio selvatico e una manciata di uvetta di Corinto(del tipo piccola e nera) ma appena cotto mettetelo in un piatto e tagliatelo grossolanamente, abbiate cura di non buttare l'acqua di cottura ma aggiungete altra acqua fresca e salatela per la pasta, mentre la pasta cuoce, sciogliete in un po' di olio extravergine di oliva possibilmente della zona orientale dell'Etna, i filetti di acciughe e con un spicchio d'aglio, io l'aglio appena ha rilascio il profumo lo tolgo.
In un padellino riscaldate il pan grattato sino a che non prende un bel colore tonaca di monaco, attenti a non bruciarlo.

Appena cotta la pasta scolatela tenendo un po' di acqua di cottura e versate gli spaghetti nella padella della salsa di acciughe.
Aggiustate con l'acqua di cottura e aggiungete il finocchio selvatico tritato saltate a fuoco vivace sino ad amalgamare il tutto facendo attenzione a non asciugare troppo il tutto, usate l'acqua di cottura per aggiustare.
Mettete nei piatti e spolverate con il pan grattato prima di servire.

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