Belli, rotondi, dolcissimi. Sulle nostre tavole da ottobre a gennaio fanno la loro comparsa i cachi (chiamati anche kaki o loti o diosperi in Toscana).
Si tratta di una bacca, dalla buccia e polpa color arancio, che può avere forma e grandezza diverse a seconda della varietà. È sempre una vera e propria miniera di vitamine, in particolare della A e della C.
Con un solo caco si assume più del 50% dell'apporto giornaliero raccomandato delle due vitamine. È anche una buona fonte di fibra: ogni frutto apporta il 13% della quantità quotidiana consigliata.
Ma attenzione a non esagerare con i consumi, perchè il cachi è piuttosto calorico: un frutto di 150 grammi apporta circa 100 calorie, contro le 70 di una mela e le 50 di un'arancia. L'alto contenuto energetico dipende dalla prrsenza degli zuccheri: il 16% l'equivalente di 5 cucchiaini, per un cachi.
Per gustarlo al meglio, il consiglio è quello di consumarlo solo a piena maturazione, altrimenti "allappa", cioè da al palato una sgradevole sensazione di ruvidezza. Per accellerare la maturazione si può chiuderlo in un sacchetto di carta con frutta che produce etilene, come mele, banane o pere.
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