I farmaci equivalenti (o generici, se preferite) funzionano come quelli di marca. Eppure i medici continuano a non esser convinti. Forse anche perchè le maggiori case farmaceutiche insistono sulle presunte differenze, per promuovere medicinali griffati.
Sono queste le due conclusioni di uno studio che ha esaminato una enorme mole di dati: da una parte tutte le ricerche pubblicate tra il 1984 e il 2008 relative a farmaci per disturbi cardiovascolari prescritti nelle due forme(equivalenti e di marca); dall'altra 43 editoriali di riviste mediche, che discutevano sull'intercambiabilità tra farmaci di marca e generici in ambito cardiovascolare.
Dagli studi risulta che tra i farmaci griffati ed equivalenti c'è una parità di effetti clinici praticamente nel 100% dei casi. E che quindi i medici e i pazienti dovrebbero utilizzarli in totale tranquillità.
Mentre dagli editoriali risulta che almeno metà degli autori esprimono dubbi sulla bontà dei farmaci equivalenti e sull'opportunità di usarli in sostituzione. Il pregiudizio è duro a morire.
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