La Melissa è un'erba, comunemente chiamata anche cedronella, che cresce solitamente nei luoghi incolti, lungo le siepi, nei campi, ma che può essere coltivata nei giardini.
Il nome Melissa deriva probabilmente dalla radice indoeuropea ''Mel'', la stessa da cui proviene il termine ''miele'' e la sua è una storia antica, essendo stata coltivata da molte civiltà, come gli Arabi, i Romani, Francesi, che già ne conoscevano le molte proprietà curative.
Durante il Medioevo, la Melissa ebbe un periodo di grande fama come erba medicinale. Carlo Magno ne ordinò la coltivazione nei giardini medicinali del regno, in modo da averne sempre in abbondanza e l'Acqua di Melissa delle Carmelitane francesi era rinomata per la sua efficacia contro un vasto numero di disturbi, sia fisici, sia nervosi.In Grecia il nome Melissa si riferiva anche all'Ape, uno dei simboli del Divino per molte antiche civiltà e nell'antica Grecia l'appellativo '' Melissa'' veniva usato per quelle donne che venivano considerate particolarmente sagge e ricche di virtù. Anche le Sacerdotesse dei misteri di Eleusi e di Efeso venivano chiamate Melisse. Nei loro riti di iniziazione si lavavano mani e bocca dell'iniziando col miele. Simbolicamente, questo rappresentava l'intenzione di purificazione e il desiderio di purezza interiore: lavare la lingua col Miele, perché le parole fossero pure, lavare la mani col Miele perché pure le azioni fossero tali.
Le virtù medicinali della melissa sono contenute nelle sommità fiorite, oppure nelle foglie dove scorre uno speciale olio essenziale, che dà alla pianta un grato odore ed un gustoso sapore di limone. La melissa è sempre stata consigliata nei postumi delle paralisi, nelle debolezze muscolari, nei tremori dei vecchi, nei languori fisici e morali susseguenti a lunghi patimenti. Così questa pianta è molto indicata nelle convulsioni, nelle nevrosi, nell'isterismo ed in ogni forma patologica afferente il sistema nervoso. Risulta molto utile, ancora, nello stimolare l'appetito, nel rinforzare lo stomaco in caso di indigestioni, nell'espellere gli eccessivi e noiosi gas intestinali.
Se famoso era lo "spirito di melissa", altrettanto celebre era "l'acqua di melissa" dei Carmelitani scalzi. Quest'ultima si prepara con 150 grammi di melissa fresca o 60 di secca, 30 grammi di buccia di limone grattugiata, 15 grammi di cannella, 15 di chiodi di garofano, 15 di polvere di nocimoscate, 5 grammi di radice di angelica e 5 di coriandoli. Il tutto viene bollito per cinque minuti in mezzo litro di acqua, vi si aggiunge mezzo litro di grappa e si espone al sole in un vaso ermeticamente chiuso per circa tre settimane. Alla fine si filtra e si conserva il liquido così ottenuto in bottiglie ben chiuse.
Quest'acqua di melissa si prende nella misura di un cucchiaino di caffè diluito in un po' d'acqua prima dei pasti principali. L'acqua di melissa dà gli stessi risultati se presa nella misura di trenta o quaranta gocce su di una zolla di zucchero.
Per i bambini o le persone allergiche all'alcol, l'acqua di melissa può essere sostituita, con gli stessi effetti, dal decotto. Lo si prepara bollendo per qualche minuto due cucchiai di melissa in mezzo litro d'acqua e si prende nella misura di un bicchiere prima dei pasti. Nei disturbi nervosi questo decotto sarà più efficace se con la melissa verrà bollito un cucchiaio di radici di valeriana. L'infuso, invece, preparato con un cucchiaino di melissa, uno di menta ed una tazza di acqua bollente, sarà efficace ristoro nei vomiti nervosi delle donne incinte.
Il vecchio famoso spirito di melissa è un ottimo calmante, facilita le digestioni difficili, combatte le nausee ed il vomito, ridà colore alla faccia nei frequenti mal d'auto o di mare. Si prepara con 150 grammi di melissa, 450 di alcol puro e 450 di acqua. Si mette in bottiglia, si espone al sole per tre giorni, si filtra e se ne prende un cucchiaino da caffè in una tazzina d'acqua o trenta gocce su una zolletta di zucchero tre volte al giorno.
Nelle fredde sere invernali, poi, non c'è niente di più indicato di un cucchiaio di acqua o di spirito di melissa in una tazzina di acqua molto calda da prendersi prima di coricarsi.
Il nome Melissa deriva probabilmente dalla radice indoeuropea ''Mel'', la stessa da cui proviene il termine ''miele'' e la sua è una storia antica, essendo stata coltivata da molte civiltà, come gli Arabi, i Romani, Francesi, che già ne conoscevano le molte proprietà curative.
Durante il Medioevo, la Melissa ebbe un periodo di grande fama come erba medicinale. Carlo Magno ne ordinò la coltivazione nei giardini medicinali del regno, in modo da averne sempre in abbondanza e l'Acqua di Melissa delle Carmelitane francesi era rinomata per la sua efficacia contro un vasto numero di disturbi, sia fisici, sia nervosi.In Grecia il nome Melissa si riferiva anche all'Ape, uno dei simboli del Divino per molte antiche civiltà e nell'antica Grecia l'appellativo '' Melissa'' veniva usato per quelle donne che venivano considerate particolarmente sagge e ricche di virtù. Anche le Sacerdotesse dei misteri di Eleusi e di Efeso venivano chiamate Melisse. Nei loro riti di iniziazione si lavavano mani e bocca dell'iniziando col miele. Simbolicamente, questo rappresentava l'intenzione di purificazione e il desiderio di purezza interiore: lavare la lingua col Miele, perché le parole fossero pure, lavare la mani col Miele perché pure le azioni fossero tali.
Le virtù medicinali della melissa sono contenute nelle sommità fiorite, oppure nelle foglie dove scorre uno speciale olio essenziale, che dà alla pianta un grato odore ed un gustoso sapore di limone. La melissa è sempre stata consigliata nei postumi delle paralisi, nelle debolezze muscolari, nei tremori dei vecchi, nei languori fisici e morali susseguenti a lunghi patimenti. Così questa pianta è molto indicata nelle convulsioni, nelle nevrosi, nell'isterismo ed in ogni forma patologica afferente il sistema nervoso. Risulta molto utile, ancora, nello stimolare l'appetito, nel rinforzare lo stomaco in caso di indigestioni, nell'espellere gli eccessivi e noiosi gas intestinali.
Se famoso era lo "spirito di melissa", altrettanto celebre era "l'acqua di melissa" dei Carmelitani scalzi. Quest'ultima si prepara con 150 grammi di melissa fresca o 60 di secca, 30 grammi di buccia di limone grattugiata, 15 grammi di cannella, 15 di chiodi di garofano, 15 di polvere di nocimoscate, 5 grammi di radice di angelica e 5 di coriandoli. Il tutto viene bollito per cinque minuti in mezzo litro di acqua, vi si aggiunge mezzo litro di grappa e si espone al sole in un vaso ermeticamente chiuso per circa tre settimane. Alla fine si filtra e si conserva il liquido così ottenuto in bottiglie ben chiuse.
Quest'acqua di melissa si prende nella misura di un cucchiaino di caffè diluito in un po' d'acqua prima dei pasti principali. L'acqua di melissa dà gli stessi risultati se presa nella misura di trenta o quaranta gocce su di una zolla di zucchero.
Per i bambini o le persone allergiche all'alcol, l'acqua di melissa può essere sostituita, con gli stessi effetti, dal decotto. Lo si prepara bollendo per qualche minuto due cucchiai di melissa in mezzo litro d'acqua e si prende nella misura di un bicchiere prima dei pasti. Nei disturbi nervosi questo decotto sarà più efficace se con la melissa verrà bollito un cucchiaio di radici di valeriana. L'infuso, invece, preparato con un cucchiaino di melissa, uno di menta ed una tazza di acqua bollente, sarà efficace ristoro nei vomiti nervosi delle donne incinte.
Il vecchio famoso spirito di melissa è un ottimo calmante, facilita le digestioni difficili, combatte le nausee ed il vomito, ridà colore alla faccia nei frequenti mal d'auto o di mare. Si prepara con 150 grammi di melissa, 450 di alcol puro e 450 di acqua. Si mette in bottiglia, si espone al sole per tre giorni, si filtra e se ne prende un cucchiaino da caffè in una tazzina d'acqua o trenta gocce su una zolletta di zucchero tre volte al giorno.
Nelle fredde sere invernali, poi, non c'è niente di più indicato di un cucchiaio di acqua o di spirito di melissa in una tazzina di acqua molto calda da prendersi prima di coricarsi.
(Mondo agricolo veneto-anno V - N.46)
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