"... Nessuno può rivelarvi alcunché se non ciò che già giace semi-addormentato nell'albeggiare della vostra conoscenza. L'insegnante che cammina all'ombra del tempio, tra i suoi seguaci, non dà la sua saggezza ma piuttosto la sua fede e il suo amore. S'egli è davvero saggio non vi offre di entrare nella casa della sua saggezza, ma vi conduce piuttosto alla soglia della vostra stessa mente...

(Khalil Gibran)

mercoledì 22 ottobre 2008

HORTUS CONCLUSUS

Hortus conclusus soror mea, sponsa,
hortus conclusus, fons signatus;
propagines tuae paradisus malorum punicorum
cum optimis fructibus,
cypri cum nardo.
Nardus et crocus,
fistula et cinnamomum
cum universis lignis turiferis,
myrrha et aloe
cum omnibus primis unguentis.
Fons hortorum,
puteus aquarum viventium,
quae fluunt impetu de Libano.
(Cantico dei Cantici, 4, 12-15)

Giardino chiuso tu sei,
Sorella mia, sposa,
Giardino chiuso, fontana sigillata.
I tuoi germogli sono un giardino di melagrane,
Con i frutti più squisiti,
Alberi di cipro e nardo,
Nardo e zafferano, cannella e cinnamomo
Con ogni specie d' alberi da incenso;
Mirra e aloe
Con tutti i migliori aromi.
Fontana che irrora i giardini,
Pozzo d'cque vive
E ruscelli sgorganti dal Libano.
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E' durate il periodo medioevale che l'espressione hortus conclusus, evocante le poetiche immagini bibliche del Cantico dei Cantici, viene usata per indicare il giardino. Il concetto stesso di giardino sembra tuttavia legato sin dalle origini all'idea di luogo chiuso, recintato da un muro invalicabile, in cui le piante, sapientemente selezionate e rese amiche dell'uomo, sono protette dalle incursioni degli uomini e animali: specchio di una natura feconda e ordinata, contrapposta al disordine ostile del mondo esterno. Soltanto nel giardino, atto creativo, chiuso universo e fragile opera umana che necessita di protezione e cura continua, la natura offre i suoi doni migliori, fiori e frutti, erbe medicamentose, ombra e profumi. Il recinto stesso, che compare nelle più antiche raffigurazioni di giardini, svolge poi, oltre ad un ruolo protettivo, anche quello di rendere sacro ed inviolabile lo spazio racchiuso: nella cultura di ogni epoca il giardino rappresenta un luogo incantato e desiderabile, ed un privilegio è considerata la possibilità di accedervi.

Inoltre avrete notato dalla descrizione che nei giardini venivano raccolte e coltivate quelle piante pregiate che venivano dai Paesi lontani e che erano motivo di vanto e orgoglio per i proprietari.
Oltre naturalmente ad arricchire quelli che poi vennero definiti Giardini Botanici.

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